Relazioni

Costruire pace positiva

13 Agosto 2024

«La pace che dobbiamo cercare è quella “positiva”…Johan Galtung, il teorico principale della “Pace positiva”, ne ha parlato come di un processo continuativo, trasformativo e creativo che punti a massimizzare equità ed empatia, riducendo nel contempo trauma e conflitto…» (Francesco Vignarca)

Si è concluso sabato 10 agosto il summer camp per 63 ragazzi e ragazze ucraine a Frabosa Soprana a cura delle Acli milanesi.

Un piccolo pezzo di un progetto più vasto dal titolo “Insieme è più bello”, al suo terzo anno di vita.

Ne sono arrivati in Italia 670 di ragazzi dall’Ucraina coordinati da Caritas italiana, Caritas spes e Caritas ucraina.

Uno sforzo importante per dare ossigeno a ragazzi e ragazze provati da oltre due anni di guerra.

Per la gran parte sfollati interni provenienti da territori occupati o vicini al fronte, seguiti dalle Caritas locali, quasi tutti membri di nuclei familiari privi del padre.

Per i ragazzi e le ragazze ucraine si tratta di una parentesi di svago e di divertimento che ha un grande valore. Vivono nella loro terra in una situazione di grave deprivazione della socialità.

Un’educatrice ucraina ha reso una mattina questa testimonianza: «Ormai conosciamo bene tutte le regole su cosa fare quando suona una sirena, dove rifugiarsi, dove controllare se è un drone o cosa… Ormai dal suono capiamo anche un po’ se il missile è caduto a 2km o 10km. Ormai, purtroppo, la nostra vita è così. Ci siamo abituati, se così si può dire. E intanto? Intanto si vive… Da 3 anni i ragazzi fanno scuola online. Ciò che più mi dà dolore è che mia figlia stia crescendo senza avere una vita normale, con tutte le cose normali che ci sono in una vita da adolescente normale, in un paese normale, come anche il nostro potrebbe essere, come anche il nostro era…».

Come ha tenuto a spiegare il presidente provinciale delle Acli milanesi, Andrea Villa, il modello di questa vita comune in montagna sono le vacanze degli oratori milanesi con attività di laboratori, gite, giochi e serate insieme che consentono «un passaggio fondamentale per staccarsi, sebbene momentaneamente, da una situazione carica di privazioni, preoccupazioni ed incognite, legate al conflitto. Per noi tutti delle Acli un impegno per immaginare un futuro di pace come Europa dei popoli».

Una ventina gli adolescenti e i giovani coinvolti per condurre le attività di animazione.

E questo è l’altro profilo generativo di questa vacanza.

Un’occasione per dei giovani italiani per vivere da protagonisti un vero, concreto e operativo contributo alla pace.

Cronaca e diluvio di notizie possono schiacciarci ad un sentimento di impotenza e di inadeguatezza.

Invece costruire amicizia è ancora possibile.

Amicizia tra le persone che diviene amicizia tra popoli, riconoscimento reciproco della bellezza di stare insieme, di comunicare, di scambiare doni e affetto, di vicinanza e solidarietà nella fatica e nella solitudine.

«Se non troviamo pace, è perché abbiamo dimenticato che apparteniamo gli uni agli altri» (Madre Teresa di Calcutta) 

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