Costume

Piero Angela: il Meraviglioso

13 Agosto 2022

Grazie alla sua capacità divulgativa abbiamo amato la scienza.
Si porgeva con mitezza, con garbo aristocratico, tipico dei migliori.
Aveva un fine precipuo e nobile: quello di portare al di fuori delle mura, di austere cattedrali del sapere elitario, la cultura, affinché fosse popolare, a disposizione di tutti.
E per questo è stato magnifico, unico, inimitabile.

Non c’era erudizione nel suo parlare: come se raccontasse una favola, con tenerezza amorevole, carezzevole.La sua era una voce sussurrante, piacevole a sentirsi.
Ed incantava, persuadeva, attraeva l’attenzione degli ascoltatori come un aedo di storie antiche, che si narravano al cospetto di un fuoco abbagliante.
Aveva il culto della parola che sapeva utilizzare con grazia, armonia: la sua semantica e sinonimia erano proverbiali per l’acutezza della ricerca.
Ogni aggettivo era calzante al sostantivo.
Nella lingua parlata è arduo esporre  concettualità con semplicità disarmante.

Lui era un finissimo dicitore e ci riusciva sempre.
Anche i suoi ospiti, professori universitari ed esperti sommi nelle discipline di riferimento ,si sforzavano a rendere comprensibili fatti astrusi e difficili. Li ammansiva con il suo sorriso.
Era per lui una missione svolta con amore.
Piero Angela era capace come gli incantatori di diffondere uno spirito magico con le sue sontuose spiegazioni.
Aveva il culto della meraviglia che- come sosteneva Aristotele- è alla base del sapere, sophia.
E perciò era meraviglioso( anche quando suonava il jazz al pianoforte).

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