Scuola
Perché è importante introdurre l’educazione sessuale nei piani scolastici
“Oggi la libertà sessuale della maggioranza è in realtà una convenzione, un obbligo, un dovere sociale, un’ansia sociale, una caratteristica irrinunciabile della qualità di vita del consumatore”.
Cos’è la destra, cos’è la sinistra. Un tempo la censura era di destra, la libertà di espressione era di sinistra. Era di destra la cultura conservatrice, autoritaria e bigotta.
I film di Pasolini erano considerati pornografia sebbene Pasolini considerasse la pornografia noiosa. Considerava coloro che vietavano la visione di film pornografici, eleggendosi a protettori della moralità, artefici di un’azione ipocrita e moralistica.
La pornografia si trova in rete a buon mercato, è gratuita, facilmente accessibile. Questo significa che la realtà italiana è composta anche di questo fenomeno: milioni di italiani amano la pornografia. Sarebbe inutile negare un dato di fatto, nascondendolo o ricorrendo a delle misure repressive.
Siamo fatti di corpo e di anima, il corpo ha bisogno di muoversi, di dare sfogo alle proprie passioni, a esprimere se stesso. Nella scuola non si parla di sessualità. Celare è un’arte molto italiana, si tende a nascondere per pudore piccolo borghese quando oggi più che mai ci sarebbe bisogno di un’educazione sentimentale che guida il corpo nelle sue scelte.
Il corpo è diventato strumento di mero piacere, si fitta per denaro, funziona ed è pagato in base alla prestazione e al tempo. Il denaro domina il corpo.
Il corpo non deve essere sacrificato, ma rispettato. Come in una coreografia di danza, il corpo si muove armonicamente scadenzando pause e tempi, così la sessualità dovrebbe essere vissuta come atto di un impulso emotivo, voglia di scoperta del corpo dell’altro come completamento di una passione.
L’omosessualità, poi, è stata a lungo taciuta, repressa, bollata come difformità che doveva essere guarita con interventi medici che non escludevano l’elettroshock o la reclusione nei manicomi. Gli omosessuali hanno vissuto gravi tormenti interiori perché la diversità, che spaventava anche loro e li metteva in uno stato di profonda confusione e solitudine, era stigmatizzata come devianza. Gli omosessuali hanno vissuto di notte la loro realtà, quando potevano andare alla ricerca di “quelli come loro”, di giorno erano impiegati, insegnanti, professionisti dalle vite qualsiasi. Il loro tormento si tramutava in sfogo notturno.
Bisogna attendere il sessantotto, la cultura hippy, il femminismo perché si realizzi la libertà di espressione in tutti i campi: cinema, arte, teatro, stampa, e perché venga riconosciuto al corpo un’importanza non secondaria rispetto all’anima.
Per Spinoza le emozioni intellettuali, al pari delle passioni, sono prodotti sia del corpo sia della mente. La differenza sta nel contenuto e nel carattere, non nella collocazione su un fronte o l’altro del confine corpo-mente. Le emozioni intellettuali sono frutto di una saggezza che attraversa il corpo. Possiamo conoscere, sentire, misurare le nostre passioni ed emozioni. Eppure ciò che ci rende capaci questa misura non è certo l’autonomia della ragione dal corpo. Per Spinoza non c’è saggezza che non passi dal corpo. Quanto più profonda è la conoscenza delle passioni tanto più possiamo elevarle e usarle al meglio.
Passione deriva dal termine latino “patior” che significa soffrire, infatti è adoperata per riferirsi ad un’emozione che è più forte di noi, che in un certo senso si subisce come nell’espressione “avere una passione per qualchecosa”.
La passione è la pazzia di Ofelia, figlia del consigliere reale Polonio che, respinta da Amleto, che per sbaglio le uccide anche il padre, cade in acqua e viene trascinata verso il fondo dai suoi vestiti bagnati. Il pittore preraffaellita John Everett Millais, nel 1852 la raffigura nel suo dipinto tra piante e arbusti verdeggianti che si affacciano sullo scorcio d’acqua dove giace il suo cadavere galleggiante.
La passione è Frida che nonostante i numerosi tradimenti amerà e accetterà la natura di Diego Rivera, è quella che le dà la forza di dipingere costretta in un letto con lancinanti dolori al corpo.
La passione ci inchioda, non ci lascia vie d’uscita, è impossibile ignorarla e fare orecchie da mercante, ci tira per i polsi e ci costringe a guardarla in faccia. Negarla è negarsi.
Talvolta annegarsi nella dimenticanza.
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