Società
#Novax prima #vergognatevi poi #vaccinatevi
Leggendo questo trafiletto sul corriere ho provato molta pena per l’evidente trauma patito da una bambina innocente e un grande tristezza per i suoi genitori.
Posto che la presumibile buona fede non può essere una giustificazione, il profilo che merita discussione riguarda come i cittadini formano le proprie opinioni su determinati temi e su quanto correttamente siano informati. Senza nascondersi dietro un dito, fino a non molti anni fa, nessun cittadino comune si sarebbe sognato di sottrarsi in modo deliberato ad un obbligo vaccinale, o analogo adempimento collegato a rischi di carattere sanitario, perché si riteneva in grado di giudicare l’utilità di un farmaco meglio delle istituzioni che ne hanno disposto l’assunzione obbligatoria.
Poi internet e i social media hanno amplificato a dismisura la capacità dei singoli di diffondere le proprie affermazioni: se questo fenomeno da un lato consente a qualunque cittadino di denunciare notizie false o segnalare informazioni fuorvianti, dall’altro ha promosso in modo esponenziale la diffusione di teorie complottistiche e discussioni pseudoscienfiche con il risultato di insinuare dubbi infondati, ma soprattutto di diffondere la fallace convinzione che tutte le opinioni siano uguali e che i dubbi sollevati da qualche utente anonimo su internet valgano tanto quanto i risultati di decenni di studi da parte degli esperti.
Dunque esiste un modo corretto e uno scorretto di argomentare: il modo scorretto è quello che delegittima in modo arbitrario l’autorità dei tecnici, che banalizza le questioni compresse e che contribuisce a diffondere idee fuorvianti quando non completamente errate. Mi sono occupato di questo tema con riferimento al dibattito economico in due post sul Econopoly (link 1 e link 2) cercando di evidenziare come il dibattito su temi tecnici vada esplicitamente separato dalla propaganda ideologica.
La confusione tra questi due profili sui mass media italiani ha fatto in modo che una numero elevato di nostri connazionali sia convinto che un governo possa stampare moneta a piacimento o rinnegare il proprio debito senza conseguenze (è falso e qui spiego perchè) o che per far crescere un’economia sia sufficiente (o in ogni caso necessario) far crescere la spesa pubblica (anche questo è falso) . Se ignoranza e disinformazione in campo economico finanziario possono produrre gravi danni al portafogli, quando si toccano temi come l’obbligo di vaccinarsi il rischio concreto è che qualcuno ci rimetta la vita e l’aspetto più odioso è che questo qualcuno possa essere anche chi non ha potuto vaccinarsi per età o problemi individuali.
Dunque esiste un modo molto dannoso di affrontare questi temi e va evitato per limitare la diffusione di dubbi infondati e informazioni fuorviati. La confusione deriva da un mix letale di dibattito tecnico (che andrebbe lasciato agli esperti) su dati e documenti selezionati a sproposito, male intesa difesa della libertà di espressione e artifici retorici di basa lega.
Ognuno è libero di avere le convinzioni più strane e di professarle, quello che va evitato e discutere con ha idee potenzialmente dannose per la collettività per evitare di legittimarlo: se un interlocutore tira fuori studi pseudoscientifici sulla superiorità o inferiorità di alcune razze , non si avvia una discussione per smentirlo, gli si dice che esiste una sola razza umana.
L’esempio più classico è il famigerato studio che attribuisce una certa controindicazione (non cito di proposito nè lo studio nè la controindicazione) ad alcuni vaccini . Sebbene esista una quantità sconfinata di studi seri che hanno ampiamente smentito la validità di questo scritto, l’idea circola ancora e parlarne contribuisce a diffonderla.
Dunque esistono sedi opportune e interlocutori qualificati con i quali si può parlare di potenziali controindicazioni di taluni vaccini ed è perfettamente legittimo dubitare, chiedere, documentarsi. Quello che va chiarito è che la dove vengono introdotti obblighi vaccinali esiste un consenso unanime nella comunità scientifica sul fatto che i benefici per la collettività eccedano largamente i potenziali rischi (che esistono sempre e per tutto), valutazione che viene sempre fatta dagli esperti prima di mettere in circolazione un farmaco o di introdurre un meccanismo di profilassi sanitaria.
Lascia intendere che l’utilità dell’obbligo vaccinale sia materia controversa è sbagliato e dannoso, perché diffonde dubbi infondati e false credenze. Ho scritto questo post per replicare sui social a chi, magari in buona fede, si avventura in discussioni farraginose: non si discute con i #novax gli si dice prima di #vergognarsi e poi di #vaccinarsi.
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