Arte
Michela Murgia crea polemiche, ed è proprio quello che deve continuare a fare
Stasera alle 19 si svolgerà l’inaugurazione del murale di 100 mq che l’artista Laika ha dedicato a Michela Murgia.
Il progetto, intitolato “Ricordatemi come vi pare“, è stato curato da Pietro Turano per Arcigay Roma. L’opera è stata autorizzata dal Municipio V di Roma, e proprio sulla sua facciata (in via di Torre Annunziata 1) campeggerà il ritratto della scrittrice e attivista sarda.
Il murale, che sarà presentato stasera e che potete vedere in copertina nella sua versione incompleta (circolano immagini fake del disegno concluso), è stato finanziato dalle case editrici per le quali Murgia ha pubblicato (Einaudi, Mondadori e Rizzoli).
In merito alle polemiche suscitate dall’opera (in particolare tra i cosiddetti Pro-Vita e da destra) ancora prima della sua presentazione, l’artista Laika ha dichiarato:
Sapere che Michela Murgia faccia ancora tanto rumore mi riempie di gioia. Questo muro vuole essere un raggio di luce in questo momento storico buio, in cui si cerca di cancellare i progressi fatti in termini di diritti, di ostacolare ogni possibile passo avanti.
Non mi faccio dare lezioni da una compagine politica che critica un murales e nel frattempo lavora per intitolare un aeroporto ad uno dei personaggi più controversi della storia del nostro paese.
A Pro-Vita e Famiglia chiedo di sorridere ogni tanto: siamo in democrazia (per ora) e nessuno vi impedirà di non abortire, di sposarvi e fare famiglia secondo il vostro credo. La stessa libertà deve valere per tuttə.Questa grande opera la dedico a Michela, che ci manca ma che è sempre con noi, e alla sua famiglia. Ma anche a Pietro Turano e il mio team che è la mia famiglia, ‘quella che mi sono scelta’.
Pietro Turano, vicepresidente di Arcigay Roma e ispiratore del progetto, ha dichiarato:
Tutta la città di Roma e la comunità queer di tutto il paese sono particolarmente legate a Michela Murgia, che oltre ad aver supportato le attività della nostra associazione ha portato avanti una fondamentale elaborazione sul queer, la genitorialità e le famiglie, la violenza di genere patriarcale e omotransfobica. È stata in vita, ed è ancora per tutte e tutti, un riferimento insostituibile.
Quest’opera non è un santino, ma un regalo alla comunità e alla città, per celebrare insieme una donna che ci ha donato strumenti e nuove lenti per leggere la nostra realtà e orientarci. La risposta agli attacchi strumentali della destra è partecipare all’inaugurazione.
Le polemiche
L’opera, ma più propriamente Michela Murgia stessa che ha conservato questo potere, ha fatto infuriare i Pro-vita e alcuni esponenti di Fratelli d’Italia.
Jacopo Coghe, portavoce dell’associazione antiabortista e ultracattolica ha affermato che la comunità Lgbtqia+
continua a sfruttare i beni pubblici dei romani con la complicità del Partito Democratico, per imporre a tutta la collettività la sua propaganda politica e ideologica.
E ha definito Michela Murgia come
un’intellettuale di estrema sinistra fortemente orientata in senso ideologico, in particolare sulle istanze politiche Lgbtqia+ e abortiste e Arcigay e il Pd, tramite l’amministrazione guidata dal presidente del Municipio V Mauro Caliste stanno abusando di beni e servizi pubblici per imporre con violenza all’intera collettività il pensiero ideologico un’autrice decisamente divisiva.
Queste invece le parole del consigliere di Fratelli d’Italia Daniele Rinaldi, che ha sollevato dubbi sul rispetto della normativa relativa alla sicurezza sul lavoro.
Per permettere la realizzazione del murale è stato interdetto l’accesso pedonale al municipio e questo sta creando dei disagi importanti, perché viene utilizzato in maniera impropria il passo carrabile. Invierò una nota alla polizia locale per segnalare questa situazione.
Parole a favore dell’opera sono state espresse da Elisabetta Piccolotti di Avs:
L’odio della destra per Michela Murgia continua anche dopo la sua morte. Pro-vita e FdI se le inventano di tutte pur di non rivedere il suo sorriso in un murales, a Roma. Michela rimarrà un simbolo di laicità e tolleranza per tutte e tutti noi.
Avevo salutato qui Michela, e oggi voglio fare una considerazione e una domanda.
Michela Murgia era fortemente orientata, certo, ma orientata verso la lotta per la libertà di tutti e tutte. Essere abortisti non vuol dire essere contro la vita, ma a favore della sacrosanta libertà di scelta della donna, che troppo spesso è ancora vittima di atteggiamenti maschilisti e patriarcali. Michela Murgia ha onorato la vita, non so se sia onorevole invece cercare di imporre la propria visione del mondo cercando di limitare le libertà altrui. Nessuno obbliga all’aborto o all’eutanasia, e sarebbe però caratteristica di un Paese civile non obbligare a portare avanti una gravidanza che, per molti importanti motivi, non si desidera, o continuare a vivere una vita che non si ritiene più tale con la costrizione di provare sofferenze che non possono certo onorare nessun Dio.
Per finire pongo idealmente la mia domanda a Fratelli d’Italia e ai suoi esponenti nazionali e locali:
Se la gigantografia fosse stata di Almirante avreste denunciato l’interdizione all’accesso pedonale al municipio? Avreste parlato di disagi o del passo carrabile?
Io non credo proprio, ma Almirante è stato fascista e razzista, Michela Murgia lottava solo per dare più libertà e diritti a tutti, anche a beneficio di chi magari non vorrà usufruirne.
Michela Murgia continuerà a creare polemiche, ed è proprio quello che deve fare per svegliare le coscienze di chi, al di là delle ideologie politiche e partitiche, vuole lottare per la libertà e i diritti di tutti.
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