Società

Marte, la prossima provincia dell’Impero

17 Giugno 2022

Nonostante sia passato oltre mezzo secolo da quando l’astronauta americano Neil Armstrong ha posato il primo piede umano sulla Luna, il nostro satellite è passato di moda. Oggi il sogno degli scienziati e degli industriali è di andare molto più lontano – sul Pianeta Rosso, da cui sonde meccaniche ci mandano foto ed analisi di campioni del terreno. Più dati analizziamo, più sembra probabile che Marte, milioni di anni fa, abbia avuto un’atmosfera, volatilizzatasi a causa della maggiore distanza dal Sole e dalla minore circonferenza di quel pianeta, che ha raffreddato il nucleo molto più velocemente di quanto stia facendo la Terra e non possiede le forze magnetiche che, sul Pianeta Blu, permettono all’atmosfera di creare e difendere la vita.

La conquista di Marte è divenuta improvvisamente una possibilità reale, e ci sono progetti dettagliati e calcoli dei costi per realizzarla. Alcuni scienziati della NASA e dell’ESA sostengono che ciò potrà accadere in questo secolo, ed alcuni industriali e miliardari si sono messi a fare la concorrenza alle agenzie spaziali degli Stati Nazionali. Non si può parlare di un argomento simile senza soffermarsi sul valore romantico di questa idea: una nuova Terra da conquistare nel momento in cui il nostro pianeta natio sta per essere distrutto dall’incuria e la mano traditrice dell’uomo. Dopo anni in cui, per la fantascienza, Marte rappresentava una Terra antica, sede un mito del Saturnia Regni interstellare, oggi regala alla disperazione umana un nuovo sogno, una nuova frontiera da conquistare. Ma si deve capire come, ed a quale prezzo.

L’acqua e vita sul Marte

ExoMars – la sonda madre di ESA[1]
Si ritiene che il primo catalogo stellare sia stato compilato a Babilonia nel XVIII secolo a.C., durante il regno di Hammurabi. Gli autori di quest’opera prestarono particolare attenzione ai cinque abitanti del cielo notturno che si muovevano nel nostro campo visivo. Più di mille anni dopo, i greci hanno chiamato questi corpi celesti vagabondi, πλανηται; in seguito il termine entra in latino (plurale: planetae, singolare: planeta) e poi in altre lingue europee. Uno dei pianeti ha una distinta tonalità rossastra, per cui molti popoli lo chiamano Rosso o Fuoco[2].

Marte è visibile a occhio nudo dalla Terra ed è inferiore in luminosità solo a Giove, Venere, la Luna e il Sole. La distanza minima da Marte alla Terra è di 55,76 milioni di km (quando la Terra si trova esattamente tra il Sole e Marte), e la massima è di 401 milioni di km (quando il Sole si trova esattamente tra la Terra e Marte) [3]. Un anno di Marte dura 687 giorni, divisi in stagioni. In estate la temperatura diurna raggiunge i +30°C, mentre in inverno scende a -140°C, ben al di sotto del punto di congelamento dell’anidride carbonica[4].

Fino alla missione interplanetaria automatica Mariner 4, discesa su Marte nel 1965, i ricercatori credevano che sulla sua superficie ci fosse acqua allo stato liquido. Questa convinzione si basava sull’osservazione di cambiamenti periodici nelle aree chiare e scure, soprattutto alle latitudini polari, che erano simili ai continenti e ai mari. Le lunghe linee scure sulla superficie di Marte sono state interpretate come canali di irrigazione. In seguito è stato dimostrato che la maggior parte di queste linee scure sono un’illusione ottica[5].

La ricerca dell’acqua è importante per capire se esistono i presupposti della vita. A causa della bassa pressione, l’acqua (senza impurità che abbassano il punto di congelamento) non può esistere, allo stato liquido, sulla maggior parte (circa il 70%) della superficie di Marte. La bassa temperatura del pianeta e la sua sottile atmosfera (100 volte più sottile di quella terrestre) rendono possibile la presenza di acqua in due sole forme: ghiaccio solido e vapore gassoso[6].

L’attuale sviluppo di metodi di rilevamento elettromagnetico consentirà di determinare la presenza o l’assenza di acqua liquida sotto l’involucro ghiacciato. Nel frattempo, la notevole profondità di tali orizzonti li rende inaccessibili alla ricerca diretta. Tuttavia, questa ricerca gioca un ruolo fondamentale nella ricerca della vita. Solo l’acqua subcongelata ha mantenuto le condizioni per la vita nel corso della storia di Marte, indipendentemente dai cambiamenti radicali delle condizioni in superficie[7] – anche se le prove raccolte suggeriscono che l’acqua presente sulla superficie di Marte sia troppo salata e acida per sostenere una vita permanente di tipo terrestre[8].

Dipinto di un possibile avamposto con equipaggio su Marte, che secondo la NASA sarà pronto per il 2030[9]
Allo stesso tempo, i dati geologici raccolti dai rover Spirit e Opportunity suggeriscono che, in un lontanissimo passato, l’acqua coprisse gran parte della superficie di Marte. Le osservazioni dell’ultimo decennio hanno rivelato una debole attività di geyser in alcuni punti della sua superficie[10]. Secondo lo scienziato Michael Malin, “questi depositi suggeriscono che in alcuni luoghi e momenti dell’attuale Marte, l’acqua liquida emerga dal sottosuolo e scorra brevemente lungo i pendii. Questa possibilità solleva domande sul modo in cui l’acqua rimarrebbe fusa sotto il suolo, sulla sua diffusione e sull’esistenza di un habitat umido sotto il suolo che favorisca la vita. Le missioni future potrebbero fornire le risposte”[11]

Il Pianeta Rosso si è dimostrato un osso duro per l’esplorazione spaziale. Dal 1960 al 2007, 38 veicoli spaziali sono andati su Marte: 19 dagli Stati Uniti, 17 dall’URSS e dalla Russia, uno dall’Europa e uno dal Giappone. Solo i progetti della NASA hanno avuto successo, e non tutti[12]. Ciò nonostante, Marte è il pianeta più studiato dopo la Terra. A partire dal 2021, la costellazione di ricerca orbitante su Marte ha otto veicoli spaziali operativi: a) Mars Odyssey della NASA[13]; b) Mars Express dell’ESA European Space Agency[14]; c) Mars Reconnaissance Orbiter della NASA – che è in orbita già da 16 anni[15]; d) MAVEN della NASA, che studia l’attività solare e l’atmosfera di Marte[16]; e) Mars Orbiter Mission – o Mangalyaan, che significa “nave marziana” in sanscrito[17], della ISRO Indian Space Research Organisation[18]; f) ExoMars Trace Gas Orbiter di ESA – la sonda madre che ha portato il primo lander europeo Schiaparelli[19] (che si è purtroppo schiantato a 300km/h contro il suolo marziano[20]) su Marte[21]; g) Al Amal della UAESA emiratina (che significa “speranza”), che è stata concepita, costruita e testata nell’America ma lanciata da Giappone[22]: è entrata nell’orbita del Marte nel febbraio del 2021, in seguito diventerà un satellite artificiale che studierà l’atmosfera marziana[23]; h) e l’orbiter della missione cinese Tianwen-1 (“Domande per cielo”), in orbita dal febbraio del 2021[24].

La superficie di Marte è attualmente esplorata da tre rover: Curiosity (della NASA), Perseverance della NASA[25], che è riuscito a estrarre l’ossigeno dal CO2 ed ha un simpatico e molto interessante minielicottero Ingenuity[26], e Zhurong (antico dio del fuoco[27]), della Cina, che si è ibernato il 18 maggio 2022 non supportando le temperature basse dell’inverno marziano[28]. Il modulo di atterraggio della missione InSight della NASA (la stazione fissa di analisi chimico fisica e geodesia) è fermo sulla superficie con le batterie scariche ricoperte di polvere rossa che gli impedisce di caricarsi con l’energia solare[29]. Nell’aprile del 2022 la NASA ha prolungato di altri tre anni le missioni di otto dei suoi veicoli spaziali per approfondire la conoscenza del sistema solare e volare oltre i suoi confini. Uno di questi, OSIRIS-Rex, rimarrà in missione per altri nove anni[30].

Alla fine di questo decennio è prevista un’operazione congiunta tra NASA e ESA[31], consistente in tre lanci per raccogliere campioni di roccia e polvere dalla superficie di Marte e riportarli sulla Terra (Mars Sample Return Campaign)[32]. La prima fase – il lancio e atterraggio del rover di ultima generazione della NASA, Perseverance, è già avvenuto a febbraio 2021[33]. Il suo obiettivo principale è scovare le tracce di vita nel presente e nel passato del pianeta rosso. All’ESA spetta di costruire un rover e l’orbiter per il ritorno sulla base e lanciarli nel 2028, ma è un progetto ancora in fase di sviluppo[34]. Alla conferenza degli Stati che partecipano ad ESA, a Siviglia, è stato annunciato che spetterà all’Italia la realizzazione di buona parte dell’Earth Return Orbiter (che sarà assemblato e preparato per il lancio negli stabilimenti torinesi di Thales Alenia Space Italia) con una commessa di 129 milioni di euro[35]. Cresce la presenza cinese, che ha costruito una serie di infrastrutture spaziali impressionanti: la base spaziale di Zhongguancun è la base spaziale più grande del mondo, e così la base di lancio di Wenchang”, cui si aggiungono investimenti impressionanti nella formazione di scienziati ed ingegneri aerospaziali. In questa corsa, l’Europa è gravemente attardata.

L’uomo andrà su Marte?

SpaceMen: I miliardari Richard Branson, Elon Musk e Jeff Besos[36]
Il 17 maggio 2022, la NASA ha dichiarato di voler inviare uomini su Marte nella sua prima missione con equipaggio già alla fine del 2030 (o inizio del 2040). La missione durerà 30 giorni e ci saranno quattro persone a bordo. Data la distanza tra la Terra e Marte, il viaggio, tra andata e ritorno, durerebbe circa 500 giorni[37]. La NASA ha identificato 50 obiettivi esplorativi, divisi in quattro categorie: il trasporto e la sua abitabilità; le infrastrutture su Luna e Marte; le operazioni a terra ed in volo, e la sperimentazione scientifica[38]. L’agenzia ha anche chiesto al pubblico di fornire un feedback: fino al 3 giugno si accettano proposte – e quest’estate gli autori delle idee migliori parteciperanno ad un workshop della NASA[39].

Il piano della missione è quindi ancora in fase iniziale e potrebbe cambiare notevolmente. Finora, la NASA prevede di utilizzare una nave spaziale per traghettare l’equipaggio sul Pianeta Rosso, utilizzando un razzo ibrido (alimentato da una propulsione sia chimica che elettrica), con a bordo quattro persone, due delle quali scenderanno sulla superficie[40]. La mancanza di gravità sarà un grave problema: gli astronauti arriveranno sul Pianeta Rosso dopo mesi di microgravità e dovranno affrontare un notevole percorso di recupero, anche per operare nella gravità parziale di Marte, che è circa un terzo di quella terrestre. La NASA suggerisce di ospitare l’equipaggio in un rover pressurizzato durante la missione[41].

Circa 25 tonnellate di rifornimenti e hardware attendono l’equipaggio su Marte, consegnati da una precedente missione robotica. Questi rifornimenti includerebbero un veicolo di ascesa per l’equipaggio, già rifornito di carburante e pronto a partire per consentire agli astronauti di lasciare Marte e tornare in orbita intorno al pianeta. Ora l’agenzia è concentrata sul lancio della missione Artemis 1, senza equipaggio[42], per prepararsi alle missioni di astronauti sulla Luna nel prossimo decennio: secondo la NASA, il lavoro sulla Luna è essenziale per prepararsi ad andare su Marte[43].

L’Europa rimane qualche passo indietro. Una delle missioni di ESA, ExoMars 2022 (già rinviata in 2018 e in 2020 per i problemi tecnici[44]) è in ritardo a causa della guerra in Ucraina e delle sanzioni imposte alla Russia. La missione deve portare un sofisticato rover, con un laboratorio ed un preziosissimo trapano, capace di arrivare a due metri di profondità, dove nessuno finora è riuscito ad andare, per poter effettuare le analisi fisico-chimiche del terreno di Marte. Costa 1300 milioni di euro (di cui quasi la metà versata da Italia, che ne è il principale sostenitore), e alla Russia sarebbe spettato il razzo vettore, la piattaforma per il rover marziano e il super-paracadute. Ma l’agenzia russa Roscosmos non collabora più con ESA[45], ed annuncia che invierà una propria missione su Marte[46].

Mancano i fondi – tanti e subito, ed è per questo che i protagonisti della corsa su Marte sono altrove: gli Stati Uniti, la Russia e la Cina, ma anche nuovi attori come l’India, al quarto posto a livello globale per investimenti in relazione al Pil dopo Mosca, Washington e Parigi[47]. Perché lo spazio non è solo questione di blasone. A livello aggregato, nel 2021 l’Europa ha stanziato 11,48 miliardi di dollari, ma la sfida è stravinta dagli Stati Uniti con 43,01 miliardi di dollari, quattro volte tanto. Seguono Cina, Russia, Giappone e, ancora una volta, l’India[48]. La soluzione è il “Cassini Fund”, da un miliardo di euro, introdotto a gennaio di quest’anno per le aziende aerospaziali che hanno difficoltà ad accedere ai prestiti e che promettono di portare avanti lo sviluppo tecnologico dell’ESA[49]. Il fondo Cassini fa parte di un programma più ampia per rafforzare il ruolo dell’Unione Europea nella space economy[50].

Nave stellare sulla rampa di lancio della SpaceX di Starbase a Boca Chica, Texas[51]
Ma non solo le agenzie di Stato a sognare Marte: il miliardario sudafricano Elon Musk si sta preparando per colonizzare il Pianeta Rosso con il suo SpaceX e un nuovo mega razzo Starship[52]. Anche se lo considera un viaggio “molto pericoloso” e che “un gruppo di persone potrebbe morire, all’inizio”, il viaggio sarà accessibile, secondo lui, anche alla gente comune[53]. La sua idea è che il futuro della specie umana dipenda dalla capacità di colonizzare altri pianeti, e che per farlo siano necessarie astronavi molto più grandi e potenti delle attuali, che consentano di trasportare persone, merci e materiale su Marte[54].

Dapprima Musk porterà gli astronauti della NASA sulla Luna: nell’aprile del 2021 la NASA ha assegnato a SpaceX un contratto da 2.9 miliardi di dollari per utilizzare la Starship nella missione Artemis per portare gli astronauti dall’orbita lunare alla superficie della Luna. Il contratto è un trionfo, per Musk. Uno dei concorrenti per il contratto lunare della NASA era Blue Origin, creata da Jeff Bezos di Amazon[55]. Bezos ha intentato causa contro la NASA, ma ha perso[56]. Ciò non di meno, Musk è un in ritardo: credeva di far partire il razzo in viaggio sperimentale verso Marte nel 2022, e con le persone a bordo un paio d’anni dopo. Il progetto è stato riaggiornato, l’astronave ridisegnata e il lancio spostato… forse entro la fine del 2022. Musk è molto evasivo in proposito[57]. A marzo ha annunciato su Twitter che l’uomo potrà finalmente mettere piede su Marte nel 2029, esattamente 60 anni dopo il primo allunaggio del 1969[58], ed ha espresso il desiderio di “morire su Marte, ma non d’impatto”: di far parte di una missione e rimanere a vivere lassù[59].

Musk non è il solo a sognare di costruire una città su Marte… Alfredo Muñoz, con il suo studio di architettura Abiboo, vuole costruire Nüwa, la prima città autosufficiente e sostenibile sul Marte nel 2054 – costruita in verticale con i materiali trovati sul Pianeta Rosso e incastonata nel fianco di una scogliera. La città potrà ospitare fino a 250’000, includerà strutture abitative e lavorative, aree verdi e giardini urbani, ascensori ad alta velocità che collegano vari livelli e treni, autobus, stazioni ferroviarie e l’aeroporto spaziale[60]. Incredibile!

Lo sfruttamento minerario

Il progetto Nüwa[61]
La ricerca delle risorse minerarie non si ferma, e durante la pandemia la pressione del mercato è cresciuta. I tentativi di affrontare il riscaldamento globale includono il passaggio ad un’economia a zero emissioni di carbonio attraverso l’introduzione massiccia dei veicoli elettrici (con lo stop alla vendita di macchine di benzina, diesel e gpl dal 2035, approvato dall’Europarlamento pochi giorni fa[62]) e investimenti in energie rinnovabili. Per ottenere questo risultato sarebbero necessarie grandi quantità di metalli per batterie (litio, cobalto e nickel), minerali critici (rame) ed elementi rari della Terra: quelli composti da 17 elementi, tra cui il lantanio, il neodimio e l’ittrio (la maggior parte dei quali viene estratta in Cina con grandi costi ambientali)[63].

Dopo la terra e i fondali marini[64], il capitalismo alza lo sguardo verso le stelle. Nel mirino ci sono le resorse minerarie esistenti nello spazio, come scrive il periodico The Conversation: “La necessità di un’economia a zero emissioni di carbonio richiede un aumento dell’offerta di risorse naturali non rinnovabili, come i metalli delle batterie. Ciò costituisce la base di partenza per una nuova corsa allo spazio alla quale partecipino le nazioni e il settore privato”[65].

Sin dal 1967 il Trattato sullo spazio extra-atmosferico[66] impedisce agli Stati firmatari di rivendicare le risorse eventualmente scoperte nello spazio, poiché considerate «patrimonio comune dell’umanità»: nessun Paese può insomma considerare proprio un pezzo di territorio lunare o marziano e iniziare a sfruttarlo. L’articolo 2 del trattato afferma, infatti, che «lo spazio extra-atmosferico non è soggetto ad appropriazione nazionale né rivendicandone la sovranità, né occupandolo, né con ogni altro mezzo»[67]. Washington ha firmato il Trattato, ma 48 anni dopo ha cambiato idea e, nel maggio del 2015, ha approvato lo SPACE Act of 2015[68], controfirmato dal presidente Obama[69]. Questo consente esplicitamente ai cittadini e alle industrie di “impegnarsi nell’esplorazione e nello sfruttamento commerciale delle risorse spaziali”, compresi acqua e minerali. Il diritto non si estende alla vita extraterrestre: le forme di vita non possono essere sfruttate commercialmente[70].

La legge è stata appoggiata da Richard Branson, un azionista di Planetary Resources Inc Seattle[71], una “società di estrazione di asteroidi” che si è posta l’obiettivo di identificare, estrarre e trasformare le risorse dagli asteroidi vicini alla Terra. Con lui firmano i capi di Google, il regista James Cameron ed altri personaggi famosi e potenti[72]. Di conseguenza, è probabile che Branson sia uno dei primi britannici a trarre profitto dall’estrazione commerciale di asteroidi negli Stati Uniti[73].

Ci sono recenti sforzi di lobbisti per inquadrare le risorse spaziali all’interno di un nuovo regime di proprietà. Il risultato: gli accordi Artemis (ottobre 2020), che ad oggi hanno già il sostegno di 19 nazioni[74] (ma non la Russia e la Cina) e che afferma che “la capacità di estrarre e utilizzare risorse sulla Luna, su Marte e sugli asteroidi sarà essenziale per supportare l’esplorazione e lo sviluppo dello spazio in modo sicuro e sostenibile. Gli Accordi di Artemis rafforzano il fatto che l’estrazione e l’uso delle risorse spaziali possono realizzarsi e saranno realizzati sotto gli auspici del Trattato sullo Spazio Esterno”[75].

La superficie della Luna, completamente coperta di minerali preziosi[76]
Allo stesso modo degli Stati Uniti, il Lussemburgo (facendo una priorità delle risorse spaziali e della creazione di partenariati con le agenzie spaziali di tutto il mondo)[77], gli Emirati Arabi Uniti ed il Giappone hanno ratificato una legge che concede alle aziende nazionali il permesso di esplorare, estrarre e utilizzare le risorse minerarie spaziali[78]. La natura delle ambizioni spaziali della Cina non è facile da decifrare, ma l’estrazione mineraria e l’esplorazione lunare fanno chiaramente parte della strategia[79]. Secondo gli esperti, questa ondata di decisioni di singoli Stati è la più grande privatizzazione nella storia[80].

Comincia a prendere slancio la “estrazione mineraria degli asteroidi”: oltre alla potenziale estrazione di titanio, nichel, cobalto e altri minerali, si prevede di ottenere ossigeno e azoto. Si tratta dello sfruttamento dell’acqua ghiacciata disponibile in grandi quantità nello spazio. Questo consentirebbe la creazione di depositi di combustibile idrogeno nei satelliti artificiali e nelle basi coloniche umane, indispensabili per poter espandere la zona di influenza galattica[81].

In America, dall’agosto del 2018, sono partiti i primi corsi post-laurea “Space Resources” sull’estrazione e l’utilizzo di materiali rari e preziosi, inclusa l’acqua, nello spazio[82]. L’acqua è quanto di più importante ci sia, da essa è possibile estrarre due carburanti fondamentali: idrogeno e ossigeno. Permette di supportare le attività umane e tecnologiche, come la lavorazione dei metalli o produrre propellente per razzi, facilitando il rifornimento nello spazio[83]. Portarla dalla Terra è dispendioso (nel 2018, lanciare un chilogrammo di materiale nell’orbita terrestre bassa costava circa 3645 dollari australiani[84]), quindi è fondamentale trovare modi per estrarla nello spazio[85].

In ogni caso, gli enormi costi di questi progetti sarebbero compensati dalle risorse che si potrebbero ottenere senza alcuna restrizione, come in qualche modo avvenne quando i territori in America e in Africa furono aperti alla colonizzazione. Se fosse possibile importare minerali dallo spazio, l’aumento dell’offerta potrebbe far scendere i prezzi, favorendo un maggior consumo sulla Terra[86].

Ma che valore ha un asteroide? La NASA stima che la cintura degli asteroidi tra Marte e Giove possa valere 700 quintilioni di dollari, circa 100 miliardi per ogni singola persona sulla Terra. Un singolo asteroide può contenere 30 milioni di tonnellate di nichel, 1,5 milioni di tonnellate di cobalto e 7500 di tonnellate di platino, che da solo ha un valore di più di 150 miliardi di dollari[87]. Sebbene la potenziale ricchezza idrica e mineraria della fascia degli asteroidi sia vasta, finora la grande distanza dalla Terra, i tempi di viaggio e il consumo energetico richiesti li escludono come obiettivi[88].

Immagine degli obiettivi minerari stabiliti dal robot OSIRIS-Rex su Bennu, un asteroide di 500 metri di diametro in costante avvicinamento alla Terra[89]
Nel 2020 la NASA ha assegnato a quattro aziende contratti per l’estrazione di piccole quantità di regolite (roccia e suolo) lunare entro il 2024, dando di fatto inizio all’era dell’estrazione spaziale commerciale[90]. L’azienda britannica Metalysis (partner di ESA) ha sviluppato un processo per estrarre l’ossigeno dalla regolite lunare[91]. La Luna è un obiettivo primario per l’estrazione mineraria nello spazio: è probabilmente il primo luogo in cui si svolgerà l’attività mineraria commerciale – ci sono acqua ed elio-3 (un isotopo leggero e stabile dell’elio). Inoltre, al confronto con Marte, la Luna presenta diversi vantaggi. È relativamente vicina, richiede un viaggio di pochi giorni e crea ritardi di comunicazione di soli 2.7 secondi (contro i 40 minuti con Marte[92]): un ritardo abbastanza piccolo da consentire il funzionamento a distanza dei robot dalla Terra. La sua bassa gravità implica un dispendio energetico relativamente basso per portare le risorse minerarie in orbita terrestre[93].

Tutto ciò dovrebbe essere essenziale per le missioni umane su Marte. Data la distanza e la gravità relativamente elevata di Marte (due volte quella della Luna), l’estrazione e l’esportazione dei suoi minerali sulla Terra sembrano ancora altamente improbabili. Piuttosto, la maggior parte dell’estrazione di risorse su Marte si concentrerà sulla fornitura di materiali per rifornire le missioni di esplorazione, rifornire i veicoli spaziali e consentire l’insediamento umano[94].

Portare l’atmosfera su Marte: realtà o pazzia?

Secondo la NASA, oggi è possibile portare l’atmosfera su Marte grazie a dei campi magnetici artificiali[95]
Nel 2017 Jim Green (per 12 anni direttore della divisione di scienze planetarie della NASA, ora in pensione), insieme ad altri scienziati, ha pubblicato un lavoro che suggerisce come rendere Marte abitabile per gli umani (terraformarlo) usando un gigantesco scudo magnetico, posizionato tra Marte e il Sole, che permetterebbe di aumentare la temperatura della superficie di Marte e impedirebbe al Sole di sciogliere l’atmosfera con il suo calore[96]. Ciò favorirebbe la crescita di vegetazione, l’introduzione di microrganismi e un aumento della temperatura che consenta la formazione di laghi e fiumi[97]. Questo potrebbe cambiare la situazione attuale: Tre quinti della superficie di Marte sono coperti da un deserto di polvere rossastra, la sua atmosfera è estremamente rarefatta, circa l’1% rispetto a quella terrestre, ed è composta per il 96% da anidride carbonica[98].

Il primo passo è incidere sulla pressione atmosferica. Jim Green spiega: “Lo scudo spaziale magnetico potrebbe riuscire a creare una magnetosfera sufficientemente grande intorno a Marte. Questo permetterebbe di raggiungere, almeno in un primo momento, una pressione di 60 millibar, un livello comunque ancora basso visto che sulla Terra la pressione atmosferica è almeno 10 volte maggiore”[99]. Lo scudo permetterebbe di aumentare la pressione del pianeta, e con essa anche la temperatura. Queste condizioni innescherebbero dei processi naturali che porterebbero alla nascita e la crescita di piante. Quest’ultime potrebbero, in una fase iniziale, essere inviate dalla Terra[100].

Jim Green sta lavorando sullo scudo da due anni, ma sa che la sua idea è respinta da gran parte della comunità scientifica[101]. Secondo lo scienziato il processo di terraformazione potrebbe riguardare anche Venere, con un metodo simile a quello che sta progettando per Marte. Nel caso di Venere lo scudo rifletterebbe la luce e farebbe scendere la temperatura globale del pianeta, rendendolo abitabile[102]. Jim Green non è l’unico a credere in questa idea. Nel 1991 un articolo pubblicato del periodico Nature[103], nato da una collaborazione tra il NASA Ames Research Center e la Pennsylvania State University, ha affrontato la fattibilità scientifica del “rendere abitabile Marte”: “Si ritiene che Marte sia senza vita, ma potrebbe essere possibile trasformarlo in un pianeta adatto all’abitazione di piante e possibilmente umani (…) Il successo di un’impresa del genere dipenderebbe dall’abbondanza, dalla distribuzione e dalla forma dei materiali sul pianeta che potrebbero fornire anidride carbonica, acqua e azoto.”[104]

Ci sono gli studi che dimostrano che non c’è abbastanza CO2 su Marte per fornire un significativo riscaldamento dell’effetto serra: “inoltre, la maggior parte del gas CO2 in questi giacimenti non è accessibile e quindi non può essere facilmente mobilitato. Di conseguenza, concludiamo che la terraformazione di Marte non è possibile utilizzando la tecnologia odierna”[105]. Del resto, il calcolo dei costi, discusso da Jim Green in una trasmissione della BBC, parla di diverse centinaia di miliardi e oltre 20 anni per la costruzione, più alcuni decenni prima di vedere effetti significativi[106]. Ma tutto questo, al punto in cui siamo, non è importante.

A nostro parere, da questa discussione possono essere estrapolate alcune considerazioni sullo stato dell’umanità attuale. Il sogno di conquistare le stelle era stato confinato per decenni alla fantascienza, specie dopo i tragici errori commessi dalla NASA, che sono costati diverse vite umane e cifre enormi di denaro – ma la conquista di Marte lo risveglia, perché l’uomo ha sempre bisogno di una nuova frontiera da conquistare, e questo da molto tempo prima della partenza di Cristoforo Colombo da Palos de la Frontera o da quella di Lewis e Clark da Camp Dubois, Illinois, alla conquista della costa occidentale americana.

Insieme a questo nuovo sogno, l’industria cerca disperatamente sbocchi di crescita, oramai impossibili sulla Terra, ed un modo di risolvere il problema del possibile collasso ecologico del nostro pianeta. È stranamente più facile mettere insieme 100 miliardi per andare su Marte che trovarne 10 per riforestare l’Amazzonia ed il Sahara – e questo è un fatto difficile da spiegare. In questo nuovo secolo del ritorno al militarismo esasperato, la conquista dello spazio diventa anche uno sfogo per i milioni di folli che non vedono l’ora di poter menare le mani senza la paura di una guerra atomica, e che si eccitano alla vista di film sui supereroi o sulle guerre intergalattiche.

La Terra è gravemente malata, l’essere umano sta peggio. Sognare Marte non è proibito, ma è certamente un segnale non del tutto rassicurante.

[1] https://www.focus.it/scienza/spazio/exomars-2016-orbiter?gmg=69416#img=6941
[2] https://elementy.ru/nauchno-populyarnaya_biblioteka/430541
[3] https://elementy.ru/nauchno-populyarnaya_biblioteka/430541
[4] https://elementy.ru/nauchno-populyarnaya_biblioteka/430541
[5] https://www.nasa.gov/audience/forstudents/postsecondary/features/F_Canali_and_First_Martians.html
[6] https://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2000/ast29jun_1m/
[7] https://elementy.ru/nauchno-populyarnaya_biblioteka/436122/Obshchaya_strategiya_poiskov_zhizni_na_Marse_i_ekspeditsiya_v_krater_Ezero?from=rxblock
[8] http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/7248062.stm
[9] https://www.space.com/nasa-plans-astronauts-mars-mission-30-days
[10] https://www.nasa.gov/mission_pages/mars/news/mgs-20061206.html
[11] https://www.nasa.gov/mission_pages/mars/news/mgs-20061206.html
[12] https://elementy.ru/nauchno-populyarnaya_biblioteka/430541
[13] https://mars.nasa.gov/odyssey/index.cfm ; https://mars.nasa.gov/news/9175/nasa-extends-exploration-for-8-planetary-science-missions/
[14] https://www.esa.int/Science_Exploration/Space_Science/Mars_Express/The_planetary_adventure_continues_-_Mars_Express_and_Venus_Express_operations_extended
[15] https://mars.nasa.gov/mro/
[16] https://lasp.colorado.edu/home/maven/files/2012/11/MAVEN-HQ_FactSheet.pdf
[17] Per l’India si tratta del primo lancio di un veicolo spaziale verso un altro pianeta: https://www.isro.gov.in/update/24-sep-2014/mars-orbiter-spacecraft-successfully-inserted-mars-orbit ; https://www.extremetech.com/extreme/170384-india-successfully-launches-mars-orbiter-hopes-to-become-a-space-superpower ; https://www.planetary.org/space-missions/mangalyaan
[18] https://www.isro.gov.in/
[19] Chiamato in onore di grande astronomo italiano – Giovanni Schiaparelli che ha studiato Marte e ha creato la prima mappa del pianeta nel 1888, scoprendo i famosi “canali” sul Marte, see more: https://www.raicultura.it/scienza/articoli/2019/06/Schiaparelli-e-i-canali-di-Marte-cfdb47bc-889c-4146-90bf-2841a1a3e5da.html
[20] https://www.focus.it/scienza/spazio/cosa-e-successo-a-exomars-schiaparelli ; https://www.corriere.it/scienze/16_ottobre_20/exomars-silenzio-schiaparelli-sonda-precipitata-marte-dfffc53a-96a1-11e6-9c27-eb69b8747d1f.shtml
[21] https://www.focus.it/scienza/spazio/exomars-2016-orbiter?gmg=69416#img=6941 ; https://www.focus.it/scienza/spazio/exomars-tgo-pronta-a-cercare-indizi-di-vita-marziana
[22] https://www.ilsole24ore.com/art/gli-emirati-arabi-nell-orbita-marte-attesa-cinesi-e-americani-AD65F3IB
[23] https://www.bbc.com/news/science-environment-55998848
[24] https://www.ilpost.it/2021/02/10/tianwen-1-marte/
[25] https://www.nasa.gov/perseverance
[26] https://www.ilsole24ore.com/art/spazio-guerra-ucraina-allontana-exomars-2022-missione-europea-marte-AEirr4aB ; https://www.ilsole24ore.com/art/estrarre-ossigeno-co2-marte-ci-e-riuscito-perseverance-AES8JoF
[27] https://www.ilsole24ore.com/art/spazio-guerra-ucraina-allontana-exomars-2022-missione-europea-marte-AEirr4aB
[28] https://www.space.com/zhurong-china-mars-rover-hibernating-winter
[29] https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/spazio_astronomia/2022/05/24/marte-ultimo-selfieper-la-sonda-insight-della-nasa-_5ff2128e-7f0a-42c5-8935-bce9c939a25e.html
[30] https://mars.nasa.gov/news/9175/nasa-extends-exploration-for-8-planetary-science-missions/
[31] https://notiziescientifiche.it/nasa-e-esa-si-accordano-per-portare-campioni-di-suolo-marziano-sulla-terra/
[32] https://www.esa.int/Science_Exploration/Human_and_Robotic_Exploration/Exploration/Mars_sample_return
[33] https://mars.nasa.gov/mars2020/
[34] https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/missione-su-marte-thales-alenia-space-di-nuovo-in-prima-fila/ ; https://www.airbus.com/en/newsroom/press-releases/2020-06-airbus-wins-next-study-contract-for-martian-sample-fetch-rover
[35] https://www.ilsole24ore.com/art/spazio-modulo-il-ritorno-luna-campioni-suolo-marziano-ecco-nuovi-contratti-arrivo-l-industria-italiana-AD4N3ac
[36] https://www.wired.it/economia/business/2021/07/31/spazio-musk-bezos-branson-imprese/
[37] https://www.space.com/nasa-plans-astronauts-mars-mission-30-days
[38] https://www.nasa.gov/sites/default/files/atoms/files/moon-to-mars-objectives-.pdf
[39] https://www.nasa.gov/press-release/update-nasa-seeks-comments-on-moon-to-mars-objectives-by-june-3
[40] https://www.space.com/nasa-plans-astronauts-mars-mission-30-days ; YouTube video, NASA: NASA Seeks Input on Moon to Mars Objectives: https://www.youtube.com/watch?v=Kd4nmO222i8&feature=youtu.be
[41] https://www.space.com/nasa-plans-astronauts-mars-mission-30-days ; YouTube video, NASA: NASA Seeks Input on Moon to Mars Objectives: https://www.youtube.com/watch?v=Kd4nmO222i8&feature=youtu.be
[42] https://www.space.com/nasa-artemis1-moon-rocket-fueling-june ; https://www.space.com/artemis-1-going-back-to-the-moon
[43] https://www.space.com/nasa-plans-astronauts-mars-mission-30-days ; YouTube video, NASA: NASA Seeks Input on Moon to Mars Objectives: https://www.youtube.com/watch?v=Kd4nmO222i8&feature=youtu.be
[44] https://www.ilsole24ore.com/art/problemi-tecnici-rinviata-due-anni-al-2022-missione-exomars-marte-ADrCHsC
[45] https://www.ilsole24ore.com/art/spazio-guerra-ucraina-allontana-exomars-2022-missione-europea-marte-AEirr4aB
[46] https://www.ilsole24ore.com/art/i-russi-andranno-soli-marte-dopo-fascisti-guzzanti-AEDSI7KB
[47] https://www.wired.it/article/spazio-economia-europa-fondi-esa/
[48] https://www.wired.it/article/spazio-economia-europa-fondi-esa/
[49] https://www.spaceconomy360.it/politiche-spazio/space-economy-leuropa-lancia-il-fondo-cassini-1-miliardo-di-euro-per-le-startup/
[50] https://www.spaceconomy360.it/politiche-spazio/space-economy-leuropa-lancia-il-fondo-cassini-1-miliardo-di-euro-per-le-startup/
[51] https://www.ilpost.it/2022/02/11/starship-elon-musk-marte/
[52] https://video.repubblica.it/tecnologia/dossier/spazio/la-nuova-animazione-di-spacex-che-spiega-come-arriveremo-su-marte/408260/408966 ; https://www.nytimes.com/2022/02/11/science/elon-musk-starship-rocket.html
[53] https://video.repubblica.it/tecnologia/dossier/spazio/elon-musk-spiega-quante-persone-andranno-su-marte-e-quanto-costera-il-biglietto/413704/414631
[54] https://www.ilpost.it/2022/02/11/starship-elon-musk-marte/
[55] https://www.nytimes.com/2021/04/16/science/spacex-moon-nasa.html#:~:text=NASA%20announced%20on%20Friday%20that,and%20robotic%20explorers%20to%20space.
[56] https://www.nbcnews.com/science/space/bezos-blue-origin-loses-lawsuit-nasa-spacex-lunar-lander-contract-rcna4561
[57] https://www.ilpost.it/2022/02/11/starship-elon-musk-marte/
[58] https://www.marca.com/en/lifestyle/us-news/2022/03/19/6236048cca474106568b456d.html ; https://www.esquire.com/it/lifestyle/tecnologia/a39861886/elon-musk-marte-2029/
[59] https://www.cnet.com/culture/elon-musk-at-sxsw-id-like-to-die-on-mars-just-not-on-impact/
[60] https://abiboo.com/nuwa-mars/ ; https://www.curioctopus.it/read/34573/nuwa:-la-prima-citta-su-marte-sara-sostenibile-e-potra-ospitare-1-milione-di-persone
[61] https://abiboo.com/projects/nuwa/
[62] https://www.ansa.it/canale_motori/notizie/attualita/2022/06/08/stop-alla-vendita-di-auto-benzina-diesel-gpl-dal-2035-via-libera-dal-parlamento-europeo_32037239-8d4a-4a3c-98e9-0c933fb7e168.html
[63] https://www.milkenreview.org/articles/mining-in-space-is-coming
[64] DEEP SEA MINING | IBI World Italia
[65] Cfr. “Space mining is not science fiction, and Canada could figure prominently”, 4 aprile 2021, disponibile su https://theconversation.com/space-mining-is-not-science-fiction-and-canada-could-figure-prominently-155855
[66] UN Office for Outer Space Affairs, Treaty on Principles Governing the Activities of States in the Exploration and Use of Outer Space, including the Moon and Other Celestial Bodies: https://www.unoosa.org/oosa/en/ourwork/spacelaw/treaties/introouterspacetreaty.html
[67] UN Office for Outer Space Affairs, Treaty on Principles Governing the Activities of States in the Exploration and Use of Outer Space, including the Moon and Other Celestial Bodies: https://www.unoosa.org/oosa/en/ourwork/spacelaw/treaties/introouterspacetreaty.html
[68] U.S. Commercial Space Launch Competitiveness Act, see more: https://www.congress.gov/bill/114th-congress/house-bill/2262/text
[69] https://www.congress.gov/bill/114th-congress/house-bill/2262
[70] https://www.wired.co.uk/article/how-to-mine-asteroids-for-fun-and-profit
[71] Un video della società che spiega “asteroid mining”: https://www.youtube.com/watch?v=VLouRKHknOU&feature=emb_imp_woyt
[72] https://www.ft.com/content/69293cc4-8e37-11e1-bf8f-00144feab49a
[73] https://www.wired.co.uk/article/how-to-mine-asteroids-for-fun-and-profit
[74] https://www.nasa.gov/specials/artemis-accords/index.html
[75] Sebbene gli accordi Artemis vadano oltre la questione dell’estrazione delle risorse, il discorso della NASA sulla questione è chiaro. Vedi https://www.nasa.gov/specials/artemis-accords ; https://ecor.network/articoli/estrazione-mineraria-negli-altri-mondi-la-fase-superiore-dell-estrattivismo-1459/
[76] https://newsroom.unsw.edu.au/news/science-tech/humans-have-big-plans-mining-space-%E2%80%93-there-are-many-things-holding-us-back
[77] https://space-agency.public.lu/en/space-resources/the-initiative.html
[78] https://spacenews.com/japan-passes-space-resources-law/
[79] https://www.thecairoreview.com/wp-content/uploads/2019/05/cr33-global-forum.pdf
[80] https://thesubmarine.it/2016/07/19/asteroid-mining/
[81] https://ecor.network/articoli/estrazione-mineraria-negli-altri-mondi-la-fase-superiore-dell-estrattivismo-1459/
[82] Colorado School of Mines: https://space.mines.edu/ ; https://www.linkiesta.it/2019/12/space-mining-miniere-spazio/
[83] https://www.milkenreview.org/articles/mining-in-space-is-coming
[84] https://ttu-ir.tdl.org/handle/2346/74082
[85] https://aerospacecue.it/space-mining-colonizzazione-spaziale/22498/
[86] https://ecor.network/articoli/estrazione-mineraria-negli-altri-mondi-la-fase-superiore-dell-estrattivismo-1459/
[87] https://www.minnovo.it/asteroid-mining-quanto-puo-valere-un-asteroide/
[88] https://www.milkenreview.org/articles/mining-in-space-is-coming
[89] https://westeastspace.com/2020/04/15/nasa-digging-up-dirt-on-an-astroid/
[90] https://payneinstitute.mines.edu/wp-content/uploads/sites/149/2020/09/Payne-Institute-Commentary-The-Era-of-Commercial-Space-Mining-Begins.pdf ; https://blogs.nasa.gov/bridenstine/2020/09/10/space-resources-are-the-key-to-safe-and-sustainable-lunar-exploration/ ; https://www.milkenreview.org/articles/mining-in-space-is-coming
[91] https://www.esa.int/Science_Exploration/Human_and_Robotic_Exploration/Turning_Moon_dust_into_oxygen
[92] https://theconversation.com/humans-have-big-plans-for-mining-in-space-but-there-are-many-things-holding-us-back-181721
[93] https://www.milkenreview.org/articles/mining-in-space-is-coming
[94] https://www.milkenreview.org/articles/mining-in-space-is-coming
[95] https://www.blenderguru.com/tutorials/make-mars
[96] Green, J. L. ; Hollingsworth, J. ; Brain, D. ; Airapetian, V. ; Pulkkinen, A. ; Dong, C. ; Bamford, R. “A Future Mars Environment for Science and Exploration”, https://ui.adsabs.harvard.edu/abs/2017LPICo1989.8250G/abstract
[97] https://www.rainews.it/articoli/2022/01/lex-dirigente-nasa-jim-green-possiamo-terraformare-marte-quanto–fattibile-4b051c31-7d02-4c0b-b856-875575d83396.html
[98] https://www.ilmessaggero.it/scienza/marte_perseverance_nasa_ossigeno_ultima_ora-5915614.html
[99] https://nataleseremia.com/2022/01/05/jim-green-ex-scienziato-della-nasa-progetta-terraformazione-di-marte/
[100] https://nataleseremia.com/2022/01/05/jim-green-ex-scienziato-della-nasa-progetta-terraformazione-di-marte/
[101] https://slate.com/technology/2018/09/terraforming-mars-bad-idea-elon-musk.html
[102] https://notiziescientifiche-it.cdn.ampproject.org/v/s/notiziescientifiche.it/scienziato-lascia-nasa-e-progetta-terraformazione-di-marte/?amp_js_v=a6&_gsa=1&usqp=mq331AQIKAGwASCAAgM%3D&fbclid=IwAR2-VXZaS0SXf4ipRjr4j2yGhuAxIUmcUt7X5V_zpJOPSzrMp41QcE0Q1-w#aoh=16412932425178&csi=1&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&_tf=Da%20%251%24s&ampshare=https%3A%2F%2Fnotiziescientifiche.it%2Fscienziato-lascia-nasa-e-progetta-terraformazione-di-marte%2F
[103] https://www.nature.com/articles/352489a0
[104] https://www.rainews.it/articoli/2022/01/lex-dirigente-nasa-jim-green-possiamo-terraformare-marte-quanto–fattibile-4b051c31-7d02-4c0b-b856-875575d83396.html
[105] https://www.rainews.it/articoli/2022/01/lex-dirigente-nasa-jim-green-possiamo-terraformare-marte-quanto–fattibile-4b051c31-7d02-4c0b-b856-875575d83396.html
[106] https://www.bbc.co.uk/programmes/m0017f68

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