Società
Mafie in Veneto, è allarme: «Dopo la pandemia reati aumentati del 68%»
La rassegna stampa dei fatti più importanti nel Veneto nella settimana dal 16 al 22 settembre
SOCIETÀ
Sabato 21 settembre
Mafie in Veneto, è allarme: «Dopo la pandemia reati aumentati del 68%»
La ricerca dell’associazione Libera con la Camera di Commercio Venezia Rovigo. Tra il 2022 e il 2023 sono stati rilevati 55.824 reati spia, con un preoccupante +68% rispetto al biennio 2018-2019 (33.112). Ci sono estorsioni, riciclaggio, usura, truffe e frodi informatiche. La mafia in Veneto c’è eccome e la pandemia ne ha fatto proliferare le radici. Aumentano esponenzialmente anche le interdittive antimafia, solo 21 nel 2018-2019 e addirittura 270 tra il 2022 e il 2023. Anche le segnalazioni sospette segnano un +29% (22.074). “La pandemia si è così rivelata un affare per criminali che hanno approfittato del virus per rafforzarsi e potenziare i propri affari illegali”, denuncia Marco Lombardo, referente regionale di Libera. (Il Mattino di Padova)
Venerdì 20 settembre
Irregolare il 51,8% degli assistenti domestici
Una badante su due nelle province di Treviso e Belluno sembrerebbe lavorare in nero. Questo scenario preoccupante è emerso da un’analisi dei dati forniti dall’Osservatorio Lavoratori Domestici dell’Inps, che ha messo in evidenza la dilagante irregolarità del settore. In particolare, in provincia di Belluno, i lavoratori domestici regolari nel 2023 ammontavano a 2.127, con un preoccupante tasso di irregolarità pari al 51,8%. Questo significa che accanto ai 2.127 colf e badanti regolari potrebbero esserci altri 2.286 lavoratori non in regola. Nella provincia di Treviso, la situazione è simile: su 10.055 lavoratori, la metà potrebbe risultare irregolare. Una realtà che mette a rischio non solo i diritti dei lavoratori, ma anche la qualità dell’assistenza fornita agli anziani. (La Piazza)
Martedì 17 settembre
Nel Padovano i Pronto soccorso saranno gestiti dai privati
Ci hanno provato, certo, ma ancora oggi la sanità, soprattutto per mancanza di personale, non riesce a fare a meno dell’apporto dei privati per garantire alcuni dei servizi cruciali: Suem 118, Pronto Soccorso e, in un caso, anche Anestesia e Rianimazione. Né le cose sono destinate a cambiare in tempi rapidi. L’Usl 6 Euganea ha infatti appena aggiudicato i servizi sanitari di Pronto Soccorso per i presidi ospedalieri di Cittadella, Camposampiero, Piove di Sacco e Montagnana e di Anestesia e Rianimazione di Piove di Sacco, una partita di poco superiore ai 4,5 milioni di euro, rispetto a un valore stimato di 5,4 milioni. L’aggiudicazione è avvenuta secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e coprirà il servizio per il prossimo anno. (Il Mattino di Padova)
Lunedì 16 Settembre
Anziani. 83,6% caregiver veneti si sente abbandonato da istituzioni 7 su 10 avrebbero bisogno di aiuto, ma il 59% fa tutto da solo
L’83,6% dei caregiver familiari si sente abbandonato dalle istituzioni, dalle quali ritiene di ricevere poco o nessun sostegno. E anche se il 70,4% afferma di aver bisogno di aiuto per svolgere l’attività di caregiver, il 59% fa tutto da solo: non ha, ad esempio, altre forme di supporto come badante o assistenza domiciliare integrata (Adi). Mentre l’87% non si appoggia a una rete sociale esterna, come il volontariato. Il 55,9% ritiene pesante o molto pesante prendersi cura del proprio familiare, con il rischio di ammalarsi a sua volta: il 46,2% dichiara peggioramenti nella propria salute fisica, e il 53,8% nella propria salute mentale. E quasi la metà, il 46,6%, ha dovuto lasciare il lavoro o lo studio per fare il caregiver. “Queste percentuali sconfortanti” sono tra i risultati principali del questionario “Caregiver in Veneto: avere cura di chi ha cura”, che la Fnp Veneto ha diffuso nei mesi scorsi tra i propri iscritti, potendo quindi elaborare i dati su circa 500 risposte. (Dire Sociale)
POLITICA
Martedì 17 settembre
Fdi-Lega, prove di intesa tra Veneto e Lombardia
Il Veneto alla Lega. La Lombardia a Fratelli d’Italia. Venezia a Fratelli d’Italia. Milano alla Lega. (…) C’è chi sostiene che l’accordo ai piani altissimi sia già stato raggiunto. E chi, più verosimilmente, sostiene si tratti solo di valutazioni, scenari che i due partiti (…). Comunque sia, i due partiti del centrodestra starebbero valutando l’opzione Veneto-Lega e Lombardia-FdI. Le ragioni di una simile ipotesi sarebbero molteplici. La prima è che la Lombardia nello scacchiere nazionale pesa molto di più del Veneto sia per numero di abitanti (10 milioni contro 5, praticamente il doppio) che per peso economico. Lasciare il Veneto alla Lega, poi, risolverebbe anche eventuali problemi di leadership e di candidature: oggi tra i Fratelli di Giorgia Meloni ci sono tanti aspiranti a Palazzo Balbi e altrettanti veti incrociati, manca il nome capace di fare sintesi a livello regionale, a meno che non si peschi nella cosiddetta società civile (meglio se imprenditoriale). Lasciare il Veneto alla Lega, poi, eviterebbe sussulti all’interno del Carroccio, visto che da più parti è stata ventilata l’ipotesi di uno strappo, con la Lega in corsa solitaria, magari con l’appoggio di una parte di riformisti del centrosinistra (ma in realtà in pochissimi sarebbero disposti a spaccare il centrodestra). (Il Gazzettino)
Il Centrosinistra prepara il programma
Seconda riunione del centrosinistra ieri pomeriggio a Padova, nella sede del Partito Democratico, per prepararsi alle elezioni regionali venete. C’erano i rappresentanti di Pd, Alleanza Verdi Sinistra, Movimento 5 Stelle, Veneto che Vogliamo, +Europa, Volt e Partito Socialista italiano. Non i centristi dell’ex Terzo polo, cioè Azione e Italia Viva, con cui però il segretario veneto del Pd Andrea Martella sta comunque tenendo una interlocuzione. Avviata nella prima riunione a luglio, la discussione è proseguita sui programmi. “Un confronto – recita una nota – che dovrà necessariamente fare leva su una riflessione ampia sui problemi e sulle aspirazioni dei veneti e che proseguirà nelle prossime settimane». (Il Gazzettino)
Forza Italia contro Lega crescendo di tensione alla vigilia delle Regionali
Per Forza Italia nessun posto in giunta regionale e mai una convocazione ai tavoli della maggioranza. Bisogna partire da questi due muri eretti dalla Lega per provare a comprendere, almeno in parte, l’atteggiamento della governance forzista in questa nuova stagione. Ciò che prima era tollerato in silenzio ora non lo è più. Ed è stato l’innesto di Flavio Tosi a cambiare la grammatica istituzionale tra questi due partiti del centrodestra. L’ultima miccia accesa riguarda lo Ius scholae, voluto da Antonio Tajani e avversato da Matteo Salvini. Ma è un epifenomeno, perché sotto la punta dell’iceberg c’è molto altro. Niente che sia in grado di scalfire la maggioranza di Luca Zaia, sia chiaro, però è una dinamica che rischia di condizionare le alleanze per le prossime regionali. (Il Mattino di Padova)
ECONOMIA
Giovedì 19 settembre
Efficenza energetica, in Veneto il 40% degli edifici nelle classi peggiori
Secondo i dati Enea, 4 edifici su 10 rientrano nelle classi energetiche peggiori (F e G). La situazione è in lieve miglioramento rispetto al ’22, ma resta critica soprattutto nelle province di Rovigo e Belluno. Il confronto con altre regioni evidenzia un ritardo del Veneto: in Lombardia solo il 30% degli edifici è nelle classi più basse. (Veneziepost)
Martedì 17 settembre
A4, partono i lavori della terza corsia tra Portogruaro e San Donà di Piave
Completati i lavori della terza corsia dell’autostrada A4 nel tratto tra Latisana e Portogruaro (in questi giorni gli addetti stanno stendendo l’asfalto drenante nelle corsie di marcia), debutta ufficialmente il cantiere più complesso del secondo lotto, di 25 chilometri, che va da Portogruaro a San Donà di Piave. Si partirà proprio dalla demolizione dei vecchi cavalcavia e la realizzazione di quelli nuovi e tecnologicamente avanzati. La spesa per questi lavori sui 10 cavalcavia è di 47 milioni di euro. (Il Mattino di Padova)
Corridoi per lavoratori stranieri
Confindustria Veneto Est avvia con la Comunità di Sant’Egidio il progetto dei corridoi d’ingresso per immigrati. Il piano, il primo della Fondazione Collabora degli Industriali di Treviso, Padova, Venezia e Rovigo, (…), passerà per i corridoi umanitari dedicati ai richiedenti asilo, sui cui saranno disponibili 30 posti nei corsi di formazione, ma anche per i corridoi lavorativi, su cui Sant’Egidio ha firmato un protocollo per 300 ingressi, per un terzo in Veneto. Intanto si avviano i piani anche per la casa. (Corriere del Veneto)
LAVORO
Martedì 17 settembre
Volano gli utili delle imprese venete, ma non gli stipendi: l’analisi della Fiom Cgil
A fronte di una crescita del valore della produzione del 31,43% rispetto al 2019 i profitti lordi aumentano del 56,8%, i profitti al netto degli ammortamenti dell’84,8%, mentre gli utili netti del 73%. Al contrario il costo del personale ha un incremento ben più modesto: 11,81% sul 2019. Sono i dati contenuti nel rapporto sulla “Mancata redistribuzione delle ricchezze prodotte in Veneto” presentato dalla Fiom-Cgil a Monastier (Treviso) che ha analizzato i bilanci di esercizio di oltre 90mila imprese metalmeccaniche nel periodo dal 2019 al 2022. (Tgr Rai)
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