Parlamento

L’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea (Isuc) e la pessima memoria

24 Aprile 2021

Il 25 aprile è da sempre un giorno di festa, di Liberazione da una dittatura, quella fascista, e della fine definitiva di una guerra drammatica in cui quella dittatura aveva portato gli italiani. In tutta Italia si celebra questo momento, quest’anno ancora a distanza, senza potersi incontrare come accadeva negli anni passati. Ad esempio a Perugia, fino alla pandemia, ogni 25 aprile si andava al Cimitero monumentale per ricordare i partigiani scomparsi e poi in Borgo XX Giugno, davanti a una lapide che ricorda alcune vittime della barbarie fascista.

Accade oggi però, sempre a Perugia, che il nuovo Isuc a trazione leghista trasformi il 25 aprile in una commemorazione di tutti i combattenti morti, un evento “bipartisan”, mettendo sullo stesso piano fascisti e antifascisti, e confondendo per scelta politica il significato del 25 aprile con quello del rispetto di tutti i morti. Una mossa subdola, non nuova, già vista negli anni in altre regioni. E’ però una novità per l’Umbria. Nel manifesto dell’Isuc si fa addirittura confusione citando la frase di un partigiano che sottolineava la necessità di una riconciliazione nazionale. Riconciliazione, va ricordato, che la nuova Italia repubblicana sancì da subito, già il 22 giugno 1946, un anno dopo la fine dei combattimenti, con l’amnistia scritta e firmata da Palmiro Togliatti.

Trasformare il 25 aprile in una commemorazione di combattenti è un gesto politicamente vile. Da anni vi sono tentativi dell’estrema destra di cambiare significato a questa data e di evitare la parola antifascismo, o peggio ancora equipararla a quella di fascismo. Il fatto che sia una istituzione della Repubblica italiana, nata da questa data, a modificare il significato della giornata deve far riflettere e non può passare in secondo piano. Lo dobbiamo a tutti gli antifascisti che sono morti per la libertà e la democrazia, di qualsiasi colore politico fossero, e lo dobbiamo alle future generazioni come testimonianza del valore e del significato di questo giorno.

Buon 25 aprile, festa di Liberazione dal nazifascismo

Ps. ancora più subdolamente si è affiancato a questo evento la dedica di una Sala dell’Isuc a Francesco Innamorati, partigiano, scomparso pochi mesi fa, che siamo certi non avrebbe mai accettato una simile bassezza.

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