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I lipizzani, cavalli di re e presidenti
Maja Slivnjak, autrice dell’articolo, è responsabile ufficio stampa dell’Ente per il Turismo Sloveno in Italia. Il post è sponsorizzato da:
Personalmente, ho difficoltà a immaginare cavalli più eleganti e regali dei lipizzani. Se, come diceva Shakespeare, l’uomo è l’ombra di un sogno, i lipizzani sono il sogno di un sogno. Il loro splendido manto bianco, i loro occhi così intelligenti e una muscolatura davvero possente li rende il non plus ultra per qualsiasi amante dei cavalli (e soprattutto per mia nipotina Ana, che a sette anni ha già deciso che da grande farà la cavallerizza).
In effetti i lipizzani sono le cavalcature perfette per re e capi di Stato… non a caso nel corso dei secoli se li sono contesi Napoleone e Mussolini, Stalin e Tito. Fino al 1918 i lipizzani venivano allevati per la corte imperiale degli Asburgo: i migliori stalloni venivano poi mandati alla “Oxford dei cavalli”, ossia l’Alta Scuola di Equitazione Spagnola di Vienna, dove ricevevano un addestramento impegnativo, lungo anche più di dieci anni, ma alla fine sapevano esibirsi in un perfetto dressage su musiche di Chopin, Strauss e Mozart.
Non tutti però forse sanno che i lipizzani prendono il loro nome da un villaggio della Slovenia occidentale, Lipica, sulle alture carsiche intorno a Trieste. Il villaggio è molto piccolo ma davvero grazioso, e oggi è una delle località turistiche di confine più frequentate, l’ideale per picnic e scampagnate, specie con la bella stagione. Immerso nella natura, fresco d’estate, il villaggio prende il suo nome da lipa, parola che in sloveno indica il tiglio, albero nazionale, amatissimo per la sua bella chioma verde e i suoi fiori ricchi di nettare. E d’altra parte gli stessi cavalli lipizzani sono un simbolo della Slovenia, tanto da essere effigiati nella moneta da 20 centesimi di euro.
Il collegamento tra Lipica e gli omonimi cavalli si deve a una decisione dei responsabili delle scuderie di Vienna, che alla fine del XVI secolo decisero di acquistare la tenuta di Lipica dal vescovo di Trieste. Era una splendida villa in stile rinascimentale, posta a circa 400 metri di altitudine, e d’estate il vescovo passava lì le vacanze, nella frescura e nel relax. Molto ventosa dall’inizio dell’autunno alla fine della primavera (la bora non soffia solo a Trieste :-), Lipica era il luogo ideale per forgiare una razza equina speciale, unica. Capace di unire la nobiltà dei purosangue andalusi importati dalla Spagna e la forza delle giumente del Carso.
Certo, un ottimo DNA non è tutto. Se i lipizzani sono diventati quegli straordinari cavalli che in effetti sono, devono almeno una parte del loro successo alla geografia di Lipica, con i suoi pascoli calcarei dove correre liberamente, e il suo clima rivitalizzante. Senza contare il grande impegno e l’assoluta dedizione di uomini come Franc Jurko, primo amministratore dell’equile di Lipica, e profondo conoscitore della regione e dei cavalli locali.
Nel 1658 l’imperatore Leopoldo I fissò i criteri (ben ventitré) a cui gli allevatori di Lipica dovevano attenersi, dando inizio a una gloriosa tradizione di amore per i cavalli e la natura che dura ancora oggi. Infatti a Lipica è possibile non solo prendersi una pausa degna di un vescovo, ma anche ammirare gli splendidi cavalli. Qui i lipizzani sono di casa… non avranno le mangiatoie di marmo rosso come all’Alta Scuola di Equitazione Spagnola di Vienna ai tempi dell’impero, ma hanno a disposizione la più bella natura di Slovenia, ottima acqua del Carso e personale specializzato.
A Lipica i turisti possono visitare l’allevamento (scoprendo, per esempio, che alla nascita i lipizzani sono quasi neri, non bianchi), e vedere questi meravigliosi cavalli esibirsi. È una visita degna di nota, anche a livello culturale: non soltanto i lipizzani sono cavalli che hanno molto a che fare con la storia slovena ed europea, ma Lipica è l’allevamento di cavalli più antico di tutta Europa. Certo, altre scuderie di lipizzani si trovano oramai in tutto il continente, e persino in Australia e Sudafrica, ma solo Lipica è la culla della razza equina più ammirata e contesa del mondo.
Sempre a Lipica c’è anche un bellissimo museo, il Lipikum, centro culturale interattivo dove grandi e piccini possono conoscere in modo “esperienziale” l’affascinante storia dei lipizzani. E i nostalgici del “bel tempo che fu”, quando l’Europa era opulenta e aristocratica, possono sognare concedendosi un giro in carrozza lungo il Viale Viennese. A trainarla, ovviamente, saranno dei bianchissimi lipizzani.
In copertina, foto di lipizzani al galoppo (Nea Culpa, fonte: www.slovenia.info). Maja Slivnjak, autrice dell’articolo, è responsabile ufficio stampa dell’Ente per il Turismo Sloveno in Italia.
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