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Aspettando il Natale a Lubiana
Maja Slivnjak, autrice dell’articolo, è responsabile ufficio stampa dell’Ente per il Turismo Sloveno in Italia. Il post è sponsorizzato da:
Si sa, non bisogna mai chiedere all’oste se il suo vino è buono. Però credete a me, quando vi dico che il Natale a Lubiana è uno spettacolo indimenticabile! Uno spettacolo fatto, in primis, di luci e colori, che ha avuto inizio il 25 novembre, quando in città sono state accese le luminarie realizzate da Zmago Modic, un artista lubianese che nel 1978 ha fondato anche una prestigiosa scuola di pittura.
Ora: è consuetudine di molte città europee allestire, per l’Avvento, illuminazioni natalizie più o meno sontuose. Quelle di Lubiana però non temono confronti. Sono figlie della tradizione natalizia mitteleuropea (che ha le sue roccaforti nelle città alpine famose per i loro mercatini di Natale), ma anche della passione tipicamente slovena per la bellezza e l’arte, la stessa che potrete trovare alla Galleria nazionale o al Museo di arte moderna. E così, mentre le giornate si accorciano, e su Lubiana cala il buio inverale, esplodono le luci di decorazioni splendide, che si ispirano alle stelle e ad altre meraviglie del cosmo.
Luminarie che trasfigurano la bianca capitale, elegante e razionale negli altri undici mesi dell’anno. Trasformandola in un caleidoscopio in grado di rallegrare anche il più immusonito degli astrofisici (o il più frettoloso dei viaggiatori). A cominciare dal Castello di Lubiana, che per una trentina di giorni cambia pelle, diventando uno scenario fiabesco, perfetto sia per i bambini (e parlo per esperienza personale: mi riferisco a mia figlia Mia) sia per il fanciullino che c’è in ciascuno di noi. Un’atmosfera così dolce e rassicurante che pure il drago raffigurato nello stemma cittadino si placherebbe, se solo esistesse (o se soltanto Giasone non lo avesse ucciso, a dar retta al mito…)
Luminarie maestose, dunque, che colorano di Natale le piazze e le chiese, le strade, gli alberi e le architetture di Jože Plečnik, e che sono amplificate dagli sapori e dagli odori di bancarelle di prodotti artigianali, di cibo tipico, di vin brûlé, di centrini da Idrija e di distillati con la pera dalla Bassa Carniola, di sculture in legno e di sale da Pirano. E poi i canti, gli inviti a comprare dei venditori, i concertini con l’organetto, gli accenti dei turisti friulani, bavaresi, carinziani, romani, magiari, croati, renani, lombardi e parigini di tutti i sessi e le età, che trasecolano di fronte alla bellezza luminosa e inaspettata della città.
È vero, può suonare come uno slogan pubblicitario, ma penso che chi ama l’incanto del Natale non può non amare Lubiana a Natale. La città ha tutto un altro sapore, come una cioccolata calda gustata in uno chalet di montagna, specie se si prova a scoprirla con una crociera sul Ljubljanica, il fiume tranquillo e bellissimo che dà a Lubiana la sua linfa vitale, il suo ritmo, il suo respiro… Luoghi canonici per ogni giro turistico, ad esempio il Mercato Centrale o il Ponte dei Draghi, in questo periodo dell’anno si trasformano completamente, e soprattutto si trasforma piazza Prešeren, dove svetta un Albero di Natale che dire maestoso è dire poco.
La Lubiana natalizia è un paradiso per i più piccoli. Che possono assaggiare il buon cioccolato sloveno e i dolci della nostra tradizione, e godersi tutta una serie di appuntamenti pensati per loro: i workshop della Foresta Magica, per imparare a realizzare simpatiche decorazioni di Natale; la Fiera di San Nicola, che viene inaugurata il 5 dicembre con la visita dell’omonimo santo; i cori delle scuole elementari, che iniziano il 13 dicembre; l’incontro, in piazza Mestni, con la Fatina Buona; l’arrivo di Nonno Gelo (l’equivalente slavo di Babbo Natale) alla fine del mese, con processioni, canti e cortei per le strade della città.
Me ne rendo conto, è un connubio di elementi laici e religiosi che potrebbe far storcere il naso ai puristi. Alla sottoscritta però piace. E del resto questo sincretismo (mi si passi il termine, che forse non è il più appropriato) è un indizio della storia moderna della Slovenia: un paese profondamente cattolico, investito prima dall’onda dell’ateismo “modernizzatore” di Stato, e poi dalla modernità di un Occidente sempre più laico e consumista.
Ma nella Lubiana natalizia si trovano assai a loro agio anche gli adulti. Per tutto dicembre si susseguono concerti, balli, eventi di ogni tipo, che raggiungono il loro culmine a Capodanno, in un gran finale di fuochi artificiali e spumante! Anche chi ama un Natale più tradizionale non ha che l’imbarazzo della scelta: si può ammirare il grande presepe di paglia di fronte a Palazzo Zois, recarsi a messa in una delle tante chiese di Lubiana, visitare i monasteri presenti in tutta la regione…
E se uno deve fare qualche acquisto natalizio, a Lubiana può trovare prodotti carini e di qualità senza spendere un occhio della testa. Nelle già citate bancarelle, per esempio. Oppure presso il famoso Božični Art Market, nell’atrio della Posta centrale, dove pittori, scultori, designer, sarti, artigiani e artisti di ogni genere vendono alcune delle loro opere migliori. A differenza di quanto accade in certi mercatini delle pulci a Londra o Parigi, non credo che qui ci si possa imbattere in un Van Gogh o in un Caravaggio: ma in qualcosa di bello e unico sì.
In copertina in alto, Lubiana illuminata per Natale (foto di D. Wedam; fonte: Slovenia.info). Maja Slivnjak, autrice dell’articolo, è responsabile ufficio stampa dell’Ente per il Turismo Sloveno in Italia.
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