Costume
L’elettorato del PD 3 – Quello che conta è l’autostima
Cara FB
mi fa molto piacere che tu, votando PD, sia persuasa di votare a sinistra. Perché no? Avevano questa bella convinzione anche quelli che, il secolo scorso, votavano per il partito di Ugo La Malfa e per quello di Saragat. Del resto “destra e sinistra” sono concetti opinabili. Basta una mezza giravolta ed ecco che si ribaltano: quello che era alla tua destra passa alla tua sinistra e viceversa. L’importante è piazzarsi al centro della rotatoria a dirigere il traffico, ciò che conta è l’autostima e, quanto a questo, mi pare che tu non corra alcun pericolo. Coma hai gentilmente scritto “E’ vero, lo ammetto, io sono benestante ma, innanzitutto, me lo merito e poi proprio perché sono benestante trarrei maggiori benefici se votassi a destra piuttosto che, come voto, a sinistra!”. Che dire? La tua generosità è senza limiti. Infatti se voti “a sinistra” come sei convinta di fare, lo fai solo per altruismo, disinteressato civismo e, lascia che te lo riconosca, una bontà d’animo che non ha eguali. Pensa allora lo schifo che fanno quegli straccioni che, pur non essendo benestanti come te, magari piglia e vanno a votare per i fascio-leghisti! Brutti, sporchi e, per giunta, anche cattivi…ahimè sono definitivamente tramontati i bei tempi dei “Poveri ma belli”. Quanta ragione hai, mia cara, a dolerti per il loro risentimento, quella rabbia (inspiegabile) e la loro ignoranza (pure inspiegabile) e a vederli come un pericolo per la nostra democrazia! Dovremmo sul serio cominciare a pensare a una qualche forma di eugenetica per evitare che ci infettino tutti come col covid. Magari non proprio un’eugenetica vera e propria (per quella c’è tempo, se il caso ci penseremo più in là) per il momento sarebbe sufficiente una eugenetica, diciamo così, di tipo elettorale. Si potrebbe fare in modo che il voto vada meritato, proprio come tu ti sei meritata i tuoi privilegi di benestante (la meritocrazia è “di sinistra”…non l’hanno detto in tanti nel tuo partito?). Chi se lo meriterebbe? Non saprei…magari chi possiede un certo grado di istruzione, di educazione civica e qualche liretta per farsele…oppure un titolo di studio adeguato…diploma? Laurea breve? Chissà…si potrebbe cominciare da questo e poi, come si dice, vedendo facendo…un esamino pre-elettorale per verificare cosa pensa il soggetto in questione e se è adatto o no alle urne. Mi pare giustissimo. Siete voi, mia cara, la parte dell’elettorato più colta, consapevole e impegnata nel sociale o no? E siete voi o no a votare, per bontà d’animo, senso civico e filantropia, addirittura contro i vostri stessi interessi? E allora perché mai non dovreste essere voi a decidere chi deve votare, per quale motivo deve farlo e – perché no? – anche per chi deve votare? Già lo teorizzano in tanti ma mi piace in particolare il piglio da notaro e la prosa asettica di un tecnocrate che qualche tempo fa – scrivendo sul Sole 24 ore, giornale di riferimento di tutti i “benestanti che se lo sono meritato” – ci ha chiarito in modo inequivocabile – de facto e de jure – come realmente stanno le cose:
“Nelle democrazie a suffragio universale, ogni cittadino può eleggere chi legifera e governa. De iure, la “titolarità” del diritto di voto (uguaglianza formale) implica “competenza” nell’esercitarlo (uguaglianza sostanziale). De facto, l’attribuzione del diritto non implica la capacità di servirsene: la maggioranza dei votanti non è in in grado di riconoscere il miglior candidato, o la policy migliore. Per dirla con Harry Emerson Fosdick: “La democrazia è basata sulla convinzione che nella gente comune ci siano possibilità non comuni”. Il risultato è un indebolimento del sistema: se chi sceglie non ha le necessarie capacità, l’eletto è spesso inadatto a gestire i problemi collettivi. Per rafforzare la democrazia, andrebbe invece riconosciuta la differenza di valore dovuta alla fatica individuale (disuguaglianza sostanziale). Il diritto al voto dovrebbe essere ricompensa.”
Il diritto al voto, pensa che bello, come “ricompensa”: più sei funzionale al mercato, più vali, più conta il tuo voto. “De facto” va detto che è già così ma riconoscerlo anche “De jure” non sarebbe male. Insomma è dei nazifascisti che dobbiamo preoccuparci, non certo di questi rispettabilissimi banchieri, finanzieri e tecnocrati che tengono il Sole 24ore sul comodino, ci scrivono e lo finanziano…quelli già votano PD. Per beneficenza: come te e tutti quei benestanti che se lo sono meritato.
Eugeneticamente tuo
ur
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