Società
Laboratorio Tor Pignattara: antimafia felice, street art, musica e cinema
Cultura e divertimento contro razzismo, intolleranza e mafie. E’ la scommessa di Torpignattara, periferia romana che a settembre 2014, per giorni, ha occupato giornali e televisioni con la storia di Muhammad Shahzad Kahn, pakistano di 30 anni, ucciso di botte in mezzo alla strada da un giovane italiano. Il quartiere, però, è noto anche per la scuola Pisacane, modello virtuoso di convivenza proficua tra persone di provenienza e culture diverse. E dal 13 febbraio, grazie a Torpignalab, verrà conosciuto anche per essere un laboratorio di arte e creatività: per due settimane strade, piazze e palazzi ospiteranno opere di street art, fotografia, musica, cinema e un gioco antimafia.
Tutte attività che fungono da trampolino di lancio «per costruire riflessioni sulle identità, la memoria e il futuro del territorio, ma anche per favorire la coesione sociale, l’affermazione dei diritti, la prevenzione e il contrasto delle mafie», spiegano Musica e altre cose, Bianco e Nero, daSud, Mena e il Comitato di Quartiere Tor Pignattara, organizzatori del progetto e vincitori del bando di Roma Creativa dell’assessorato alla Cultura.
Come aiutare un territorio che lamenta “degrado” e fatica ad accettare il suo nuovo volto multiculturale? Ad esempio costruendo una memoria autobiografica che è quello che si farà con Fim – Fotografia. Identità e Memoria, il workshop dedicato alla realizzazione di un album del quartiere che verrà esposto sabato 28 febbraio lungo Via di Tor Pignattara, in una mostra all’aperto curata dalla fotografa Simona Ghizzoni, due volte vincitrice del World Press Photo.
Altro strumento è la street art. L’idea è che tre artisti di fama internazionale, Diavu’ (direzione artistica), Nicola Alessandrini e Lucamaleonte, passino del tempo con alcune famiglie di culture, provenienze e religioni diverse per creare un viso, un personaggio e un corpo che le rappresentino. I 4 volti verranno dipinti su un muro (doveva essere quello in via dell’Acqua Bullicante fra i civici 24 e 26, che però pare sia sottoposto a un vincolo paesaggistico) e corredati da un QRcode che rimanderà a un sito internet dove è descritto il percorso dell’artista e la storia di quel volto/famiglia.
L’ex Sala Consiliare del Municipio V da venerdì 13 a domenica 15 febbraio ospiterà il KarawanDOC, che porta sul grande schermo Il sorriso del cinema migrante: «una selezione di documentari sui temi della ricerca della propria identità, dello spaesamento e dell’accoglienza, in un viaggio intorno al mondo che parte da Tor Pignattara per tratteggiare uno straordinario percorso artistico e umano, senza mai perdere di vista la leggerezza della narrazione».
Sabato 21 febbraio al Parco Sangalli si mescoleranno tanti suoni e generi musicali (hip hop, tablas indiane, darabouka e djembè) con La Piccola Orchestra di Tor Pignattara, formata da ragazzi di seconda generazione, tra i 13 e i 17 anni, simbolo della Roma che cambia. Guest star della serata sarà il rapper e produttore discografico, romano, di origini egiziane, Amir Issaa.
Gran finale il 28 febbraio con #PlayingRights, la campagna di comunicazione sui diritti e l’antimafia sociale. Largo Raffaele Pettazzoni si trasformerà in un tabellone per dare vita a un grande social game: ci saranno le classiche caselle (raffiguranti le tematiche, le probabilità, gli imprevisti), le carte, i dadi e le pedine per raccontare il quartiere, le sue buone pratiche e i suoi problemi. Per dimostrare che anche giocando si può fare antimafia.
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