Mediterraneo

La Tunisie n’est pas finie!

24 Marzo 2015

Alcuni volevano affossarla con un attentato, ma la Tunisia non si arrende. Ovviamente non potranno bastare le manifestazioni spontanee tenutesi nella capitale e in altre città del paese, le iniziative come I will come to Tunisia this summer, lo slogan “Je suis Bardo” e la solidarietà internazionale per rialzare la testa, ma innanzitutto ci sarà bisogno di una forte coesione tra élite politica e società civile tunisina, che proprio in questi giorni, più significativi che mai, sarà LA protagonista del World Social Forum (WSF) 2015 .

Da domani e fino al 28 marzo, infatti, Tunisi diventerà la capitale mondiale dell’attivismo e della cooperazione, con circa 50.000 ospiti tra associazioni e ong provenienti da più di 150 paesi del mondo. La scelta di tenere il WSF a Tunisi, di nuovo dopo il 2013, risponde al desiderio espresso dai movimenti altermondialisti regionali ed internazionali di voler “consolidare la dinamica dei cambiamenti nati grazie alla rivoluzione tunisina e ai movimenti democratici nella regione; approfondire i dibattiti sulla crisi del modello liberista e sulla crisi della civiltà; approfondire i dibattiti sulle nuove questioni geopolitiche; promuovere alternative che rispettino i diritti di persone, che sono basati sulla pace e la giustizia sociale”.

Ma la scelta più importante è stata quella di non rinviare il WSF in seguito ai fatti del Bardo. Una scelta coraggiosa ed apprezzata per chi conosce, almeno in parte, la Tunisia e i tunisini; una scelta folle e pericolosa per chi ci (dis)informa, affermando che manifestanti pro-IS circolano liberi nelle strade di Tunisi e poco o nulla fa trapelare quando migliaia di persone scendono in strada  per urlargli contro. Con questo non si intende dire che non ci sia alcun pericolo, anzi. Quello che si vuole sottolineare, senza dilungarsi troppo in un discorso che meriterebbe una ben più approfondita analisi, è che quanto sta accadendo oggi tra il Medio Oriente e il Nord Africa andrebbe maggiormente contestualizzato, evitando di creare ulteriori ed inutili allarmismi.

Infine, proprio a tale proposito, a chi non avrà la fortuna di andare al WSF per discutere in prima persona delle tematiche inerenti all’area mediterranea e a chi vorrebbe capire in che modo orientarsi nel mare dell’informazione che circola sul terrorismo, sul Medio Oriente e sul Nord Africa, si segnala il convegno Vicino Oriente: popoli fra rivoluzione, dittature e terrorismo che si terrà a Roma il 27 e il 28 marzo 2015, a cui parteciperanno alcuni tra i maggiori esperti di mondo islamico presenti in Italia e non solo.

@Fra_Lozzi

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi diventare un brain?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.