Società

La Sardegna diventa zona rossa dopo tre settimane di libertà

12 Aprile 2021

Questa è stata la notizia recente riguardo al covid che mi ha più rattristato e preoccupato. La preoccupazione deriva dal fatto che evidentemente non abbiamo ancora capito che non dobbiamo MAI abbassare la guardia.

È ormai passato più di un anno dall’inizio della pandemia. Abbiamo gestito malamente le libertà della scorsa estate e ci siamo trovati nell’emergenza in autunno. Tutto questo lo abbiamo pagato a carissimo prezzo: migliaia di vite umane e con un costo sociale ed economico enorme.

Mi illudevo che gli errori commessi lo scorso anno ci avrebbero permesso di gestire più saggiamente le successive riaperture, ma è evidente che mi sbagliavo: sono bastate tre settimane di totale assenza di limitazioni per sprofondare in zona rossa. Continuiamo a non capire che la diminuzione dei contagi, che porta giustamente alle progressive riaperture, non comporta che la pandemia sia stata vinta. Vuol solo dire che siamo riusciti a controllare la diffusione del virus, che purtroppo rimane lì dietro alle orecchie pronto, appena ne ha l’occasione, a riconquistare il terreno.

È così dura la realtà che stiamo vivendo da essere costretti a proteggerci psicologicamente negando l’evidenza, illudendoci che ce l’abbiamo fatta, che il dolore, l’angoscia, l’isolamento sociale è un lontano ricordo? Continuando in questo modo una cosa è certa: non ne usciremo mai. È vero che i vaccini sono l’unica arma che abbiamo a disposizione, ma non illudiamoci che, una volta che la maggioranza degli italiani sarà vaccinata, il virus sarà debellato: le varianti, sempre più aggressive, continuano a generarsi e si diffonderanno ovviamente quelle che sfuggiranno totalmente o parzialmente agli attuali vaccini.

Facciamocene una ragione: temo che la nostra vita sia cambiata per sempre. Questo non vuol dire che quella nuova non possa essere bella e gratificante come quella precedente, ma solo che noi dobbiamo cambiare. Per farlo, abbiamo però la necessità di guardare in faccia il nostro nemico, perché nessuna guerra può essere vinta se ti illudi che il nemico non ci sia o che sia stato sconfitto. E non dimentichiamoci che il nostro nemico è il virus, non la persona che non indossa la mascherina: quella deve solo essere accompagnata nel suo percorso di accettazione della realtà.

 

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