Società
Il Rapporto Censis 2019 fotografa l’Italia: uomo forte e intelletti deboli
La rassegna stampa passa tutte le mattine mentre faccio colazione. Stamani la notizia che mi ha colpito di più è quella dell’ultimo rapporto Censis che dipinge gli italiani come stressati, diffidenti e sempre più attratti dell’uomo forte. E coloro che vorrebbero un uomo forte al potere è addirittura il 50% degli intervistati. Dietro la questione dell’uomo forte c’è quello che potremmo definire un eccesso di delega, che è qualcosa che va oltre il normale meccanismo democratico, dove gli elettori delegano sì gli eletti a governare, ma nello stesso tempo esercitano un continuo controllo sull’operato dei governanti. Leggendo questo ultimo rapporto sembra che questo meccanismo oggi si sia incrinato e che almeno metà degli italiani preferisca una delega, praticamente sine condicionem, a un uomo forte, cioè capace di governare senza se e senza ma. E la fotografia è questa per la precisione: il 48% degli italiani è convinto che ci vorrebbe un «uomo forte al potere», uno che possa agire a prescindere dal Parlamento e dalle elezioni, dato che sale al 56% tra le persone con reddito più basso, al 62% tra i soggetti meno istruiti, al 67% tra gli operai, senza contare che solo il 19% degli italiani sembra interessato alla politica e il 76% non ha fiducia nei partiti. Premesso che la stessa nozione di ‘uomo forte’ è pura demagogia come le politiche che potrebbe mettere in atto, aggiungiamo anche che viene abbastanza facile accoppiare lo stesso concetto di ‘uomo forte’ alla classe ‘intelletti deboli’ che gli fa necessariamente da contraltare, verrebbe poi anche da dire che andrebbero analizzate a fondo le tecniche con cui sull’orizzonte politico riesce a affermarsi quel tanto atteso ‘uomo forte’. Io detesto le semplificazioni in genere e gli uomini forti in particolar modo, ma una cosa è certa, ho capito che mentre faccio colazione farei meglio a guardare altro rispetto alla rassegna stampa mattutina.
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