Società
Il partito della Nazione secondo Angela Merkel
Le vicende che si stanno svolgendo in molti Paesi europei in riferimento alle migrazioni – soprattutto all’indomani della rilevantissima decisione di Angela Merkel e delle dichiarazioni di Junker al parlamento europeo-stanno ponendo in evidenza la necessita’ di saper distinguere tra l’accoglienza (che attiene alla dimensione dell’emergenza ) e l’integrazione (che attiene alla dimensione di progetto di Paese). Si tratta di una questione di fondo che mette in gioco la cultura stessa della solidarietà perché pone in evidenza il fatto che occorre una politica complessiva composta appunto sia di una dimensione di accoglienza,sia di una dimensione di respingimento.
Al di là delle reazioni emotive, infatti, sia la decisione della Merkel, sia il discorso di Juncker sono stati una testimonianza di cultura di governo complessivo del fenomeno delle migrazioni:per dirla alla De Gasperi, sono state decisioni e dichiarazioni di chi pensa alle future generazioni e non soltanto alle prossime elezioni. La ricaduta in Italia dell’una e dell’altro impattano immediatamente sul tema e sulle prospettiva del cosiddetto Partito della Nazione al quale tenderebbe in qualche modo Renzi. È infatti di tutta evidenza il fatto che la decisione della Merkel da un lato e il discorso di Junker dall’altro si sono scontrati in vari Paesi europei o con una qualche assenza della cultura dell’accoglienza o con le previsioni di elezioni nazionali imminenti, nelle quali prevale necessariamente l’emozione imminente rispetto disegni socio-politici di più ampio respiro.
Anche in Italia sembra che si stia assistendo ad un fenomeno analogo: ci si limita a guardare alle prossime elezioni o si cerca di costruire una tendenzialmente organica politica delle migrazioni che non si limiti all’emergenza e alle pur comprensibili paure di una opinione pubblica che vede soltanto l’emergenza? Quel che è in gioco- dunque – anche da noi è proprio la distinzione tra emergenza e progetto-Paese. Le dimensioni del complesso fenomeno delle migrazioni, infatti chiamano proprio in gioco l’esistenza o meno di una cultura di governo che non si limiti alla prospettiva delle elezioni successive ritenendo di esaurire in esse l’intera prospettiva politica, ma che voglia appunto tendere ad una prospettiva di progetto-Paese del quale la politica delle migrazioni costituisce parte essenziale.
Le vicende delle ultime settimane anche alla luce delle reazioni di vari Paesi alla Merkel e a Junker possono pertanto fare uscire il dibattito sul Partito della Nazione riferito a Matteo Renzi per farlo approdare ad una dimensione europea, perché ormai non sono più ipotizzabili “partiti della nazione” soltanto su base per così dire domestica. Anche le migrazioni, pertanto, stanno ponendo in evidenza che il processo dii integrazione europea non consente più di avere partiti della nazione su base esclusivamente interna. La sfida pertanto è aperta nella consapevolezza che solidarietà e sicurezza,o- se si preferisce- accoglienza e respingimento devono essere posti come ingredienti essenziali di un qualsivoglia Partito della Nazione.
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