Società
Il dono, dare senza ricevere. C’è sempre chi soffre più di te: aiutalo
Ogni anno in prossimità della dichiarazione dei redditi siamo sollecitati a donare a vari enti, associazioni, istituzioni il nostro 5X1000 e a firmare per l’8X1000 per una delle confessioni religiose indicate sul modulo.
E ogni anno rimango colpito da quanta sia la gente che ha bisogno di aiuto; ci accorgiamo così della enormità del disagio sociale e dell’importanza di far progredire la ricerca scientifica, che riemergono, dopo 12 mesi, come fossero un fiume carsico.
Ci sono istituzioni più strutturate che riescono a far sentire la loro voce sui media, grazie a testimonial, a campagne di comunicazione, ma ce ne sono anche una miriade che, pur non avendo quella stessa forza, ugualmente aiutano un sacco di persone.
E’ come un alveare in cui si muovono migliaia di api operaie per contribuire al benessere altrui.
Quanto ci viene chiesto è molto semplice, una firma e un numero (il codice fiscale) che identifica chi abbiamo intenzione di sostenere. Non dobbiamo tirare fuori un euro.
Molti avranno un’idea e molti se la faranno, anche io ho la mia, ma non la nominerò qui per correttezza, posso dire però che sarà per qualcuno che salva vite umane attraverso la ricerca.
La ricerca ha infatti salvato me, non solo, poiché sono un trapiantato di midollo osseo da donatore non consanguineo, c’è qualcuna negli Stai Uniti (non so molto di più) che ha donato il suo midollo per farmi rinascere, per permettermi di vedere crescere mio figlio e di stare qui a scrivere queste righe.
Esiste una grande area della solidarietà in cui uomini e donne donano se stessi, il loro tempo, le loro competenze, la loro umanità in modo completamente gratuito.
Questo è un mondo che mi piace e senza il quale non si potrebbe andare avanti, tuttavia ci vorrebbe più sostegno da parte dello Stato e una maggior capacità di comprensione di quali siano i problemi delle persone meno fortunate.
Tutti coloro che vengono aiutati, attraverso il dono (che è gratuito per definizione) non sono seguaci della religione politeista del dio PIL e della dea Crescita: per questo, quindi, sentiamo spesso parlare di invisibili. Non produci, non esisti.
Salvo accorgercene quando il loro benessere, diventa indispensabile, per tutelare il nostro (è il caso della pandemia). In quel caso l’altruismo è il sinonimo dell’egoismo.
Di chi è più sfortunato abbiamo sentito parlare poco dalla politica, solo alcune eccezioni, così come abbiamo sentito parlare poco dei diritti (alcuni dei quali sono a costo zero) ma, poiché, sono divisivi si mettono sotto il tappeto.
Di tutto questo (donazioni, bontà, generosità, sorrisi, abbracci, poveracci, diseredati, di chi ha perso la sua dignità perchè ha perso il lavoro, di chi è in un letto di ospedale e aspetta un farmaco etc..) sarebbe opportuno ricordarsene tutto l’anno, non solo quando siamo sollecitati a farlo.
L’umanità è il contrario dell’aridità (e cambiando una consonante dell’avidità ma anche dell’individualismo), inoltre fare qualcosa per gli altri fa sentire bene. E tutti potremmo farlo. Poi, inesorabile, torna sempre il discorso della prima pietra e di chi la può scagliare: non è che perché hai dato qualche soldo a qualche associazione la sera che sarai una persona migliore se al mattino ha licenziato, trattato male, ignorato o escluso qualcuno da qualcosa.
La donazione è il contrario della presunzione e la mia donatrice me lo ha insegnato.
Qualsiasi persona a cui sia risparmiato il dolore personale si deve sentire chiamata per aiutare a diminuire quello degli altri Albert Schweitzer
Questo è il mio blog in cui racconto la mia esperienza con il trapianto di midollo osseo da donatore non consanguineo http://utmotribute.blogspot.com/2021/05/dont-give-up-fight-infinite-volte.html
Devi fare login per commentare
Accedi