Genova

Genova 2001: non si può dimenticare

20 Luglio 2019

Non c’ero a Genova in quel luglio 2001. Ero al mare, per pigrizia, disinteresse, tutti quei buoni motivi che ti portano a non fare quello che sarebbe giusto fare.

I fatti della Diaz mi hanno cambiato la vita: da allora ho giurato a me stesso che non avrei più ceduto all’indifferenza.

Quelle torture e quelle violenze hanno cambiato in me anche il giudizio che avevo sulle forze dell’ordine: fino a quel giorno per me una divisa significava sicurezza, fiducia nello stato. Pensavo agli agenti delle scorte morti per difendere Falcone e Borsellino, e tanti altri fedeli servitori dello stato, che combattono contro i criminali veri, rischiando la vita per un misero stipendio.

Poi, dopo Genova, ho capito che ci sono anche veri e propri criminali che indossano senza onore una divisa, che sono capaci di prendere a calci ragazzini, che sfogano la rabbia per la loro impotenza come uomini prendendo a calci delle donne indifese. A costoro, che non hanno mai pagato per i loro crimini, da allora auguro una fine violenta e senza gloria, come, evidentemente, sono loro.

Spero che Polizia e Carabinieri si liberino al più presto di questa teppaglia che infanga la loro immagine, e i recenti sviluppi fanno pensare che qualcosa stia cambiando.

Nel frattempo, per chi non conosce quei fatti o li ha dimenticati, ecco alcuni riferimenti importanti per documentarsi:

  1. Un articolo del 2008 che descrive ciò che avvenne, da leggere assolutamente: https://www.internazionale.it/notizie/nick-davies-2/2015/04/07/genova-g8-inchiesta
  2. Una ricostruzione animata, basata sulle risultanze processuali, su chi furono i veri colpevoli

https://www.youtube.com/watch?v=teKj7r8DMgI

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