Famiglia
Il futuro cupo di Cuba: molti vecchi, pochi bambini
La crescita demografica a Cuba è in grande difficoltà. Dal 1970 in tasso di natalità è in declino. Un problema evidente per Cuba che ha già la popolazione più anziana in tutta l’America Latina. Dopo la Rivoluzione il governo ha portato il suo popolo a raggiungere uno dei tassi di alfabetizzazione più alti del mondo, ma i cittadini sono diventati molto prudenti nel mettere al mondo dei bambini.
Leggo sul New York Times una storia che viene riportata per evidenziare questo problema. È il racconto di una coppia cubana, Claudia Rodriguez e Alejandro Padilla, pronti a sposarsi ma non certi di potersi creare una famiglia nell’immediato, perché non possono permettersi di crescere un eventuale figlio, in un Paese in cui il salario medio è di venti dollari al mese. La storia di Claudia è quella di una ragazza che ha già abortito due volte per evitare di crescere dei figli troppo presto. «Bisogna prendere in considerazione il mondo in cui viviamo, sarebbe molto più difficile con un bambino». Ha riferito la coppia che vive in un appartamento con altre dodici persone.
A Cuba l’aborto è legale, gratuito e praticato frequentemente. Non vi è nessuno stigma legato a tale pratica, e ciò rende i tassi di aborto segnalati nel Paese tra i più alti al mondo. Solo in Russia è più alto. Riconoscendo il problema, il governo ha incominciato a far circolare dei volantini pro-gravidanza per incoraggiare le coppie a tenere i loro figli.
Fino a poco tempo fa, una legge vietava ai cubani di portare i bambini fuori dal Paese. Ciò ha scoraggiato ulteriormente molti giovani ad avere figli che sarebbero stati poi costretti a doverli lasciare a Cuba.
Questo notevole calo demografico preoccupa ora gli esperti che prevedono che fra cinquanta anni la popolazione cubana diminuirà di un terzo. Oltre il 40% della popolazione avrà più di sessanta anni. A spaventare è sia l’aspetto economico che politico di questa crisi perché l’invecchiamento della popolazione richiede un vasto sistema di assistenza sanitaria che lo Stato non può permettersi.
Senza una forza di lavoro giovane è difficile che il Paese possa aprirsi al mondo esterno come auspica. Se il governo riuscisse intanto ad incoraggiare i cubani espatriati a tornare forse qualcosa nel Paese cambierebbe.
Devi fare login per commentare
Accedi