Religione

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8 Luglio 2024

“Nel mondo di oggi, diciamo la verità, la democrazia non gode di buona salute. Questo ci interessa e ci preoccupa, perché è in gioco il bene dell’uomo, e niente di ciò che è umano può esserci estraneo”.

Queste sono le parole del papa, sì, proprio lui, Jorge Mario Bergoglio, detto Francesco, alle Settimane Sociali della Cei a Trieste.

Il papa.

Per chi non lo sapesse, e credo che molti lo ignorino, il papa non si limita a essere una figura folcloristica tutta romana: in fondo, lui, le guardie svizzere, i preti, le suore, con tutti i loro abiti estremamente vari, sia per taglio che per colore, i novizi, i chierichetti, i seminaristi, sono stati oggetto di fotografie e film della commedia all’italiana del periodo d’oro. Ci sono anche i bambolotti guardia svizzera, così come i Pinocchi. Eccoli.

E, anche in altre città, le visite papali sono state, nel tempo, argomento preferito di gadget vari: le cartoline illustrate, quando ancora si spedivano, bei tempi. Una mi colpì: dal profilo della Piazza Maggiore di Bologna, alle spalle di San Petronio, diciamo da qualche parte in via D’Azeglio, appariva la figura di un Wojtyla benedicente, come se fosse Godzilla, un misto fra God=dio e arzilla=arzilla, in tema. Ve le ricordate queste cartoline? Eccola qui sotto.

Il papa, dicevamo, non è solamente quella figura folcloristica di cui sopra. Sarebbe, se qualcuno ha studiato la Storia, quella vera, quella colla S, l’ultimo sovrano assoluto d’Europa, a elezione, non dinastica, un po’ come l’Imperatore del Sacro Romano Impero di un tempo lontano, eletto dai principi elettori fino al 1508, poi con tutta una serie di regole complicate, tutto molto tedesco. Roba fossile, ormai, finito due secoli fa grazie a Napoleone. Andatevelo a ripassare.

Tutte le altre monarchie europee sono costituzionali, perfino quelle degli stati francobollo tipo Monaco e Liechtenstein. Ah, dimenticavo Andorra, che se avrà un principe avrà pure una principessa. L’avete mai vista sui rotocalchi? In genere le famiglie reali spopolano sulle riviste di gossip. La principessa di Andorra è invece discretissima, come se fosse una suora di clausura. Comunque, dal 1993, anche Andorra ha una sua Costituzione.

Il Vaticano no, oltre a essere una monarchia assoluta (da museo) è pure una teocrazia. Il peggio del peggio. Non lo sapevate? Non è un quartiere di Roma, un po’ esclusivo, non è la Garbatella, ecco. Nemmeno Monteverde. Ossia, è esclusivo ma non per i romani.

È il Vaticano, lo stesso Vaticano che istituì il Sant’Uffizio. Il Vaticano che bruciò in piazza Giordano Bruno. Il Vaticano che costrinse Galileo all’abiura. È sempre la stessa monarchia assoluta, fanno i conclavi in costume, le guardie svizzere sembrano uscite da un ballo in maschera, i papi parlano alla finestra su piazza san Pietro come se fosse organizzato dalla Pro Loco, e parlano un po’ di tutto. Che poi magari, ormai è un ologramma e il papa vero sta altrove.

Vabbè. Quisquilie, pinzillacchere, avrebbe detto Totò.

Ora, seguiamo un po’ la logica. Come fa un sovrano assoluto, senza un Parlamento eletto dal popolo, legiferante, a parlare di democrazia in cattivo stato? Cosa significherà mai per un papa la parola democrazia?

Il mistero degli interventi, a sproposito, di Bergoglio, che si permette di disquisire di cosa sono, devono o non devono fare le persone, chi sono io per giudicare, e tutte queste minchiate colossali a cui la gente abbocca come se Bergoglio fosse un faro di democrazia, è che provengono, per l’appunto, dall’ultimo monarca assoluto d’Europa.

Il corto circuito delle esternazioni politiche dei capi di stato sembra essere un linguaggio comune. Non dimentichiamoci che pure gli altri, ossia quelli delle Repubbliche, non quelle islamiche, per carità, ma quelle europee e simileuropee, ogni tanto dichiarano certe cose che sembra di sognare.

Basti sentire tutte le cose che dichiarano Meloni, o Macron, o Orbàn, o, fino a quando c’era lui in carica, Boris Johnson, lasciamo perdere quelle dei presidenti usoniani, ce n’è un sacco e una sporta per tutti, deliri a cascata.

Ma il papa che disquisisce di democrazia, avvertendo per di più che non gode di buona salute, lo trovo degno di una parodia di Crozza.

Il Vaticano è talmente democratico che si permette di non pagare i vari miliardi di tasse sulle sue proprietà e per le sue attività nel territorio della Repubblica Italiana. Non sappiamo se faccia lo stesso con altre repubbliche o monarchie dove la Chiesa ha proprietà.

Forse ha ragione, Bergoglio, la democrazia italiana non se la passa bene. Altrove probabilmente avrebbero invaso la Città del Vaticano e avrebbero mandato tutti a spasso, annettendo il territorio senza se e senza ma e riprendendosi il maltolto. E magari mettendo dentro qualcheduno.

Come si dice in Sicilia: Custa caru lu figghiu parrinu.

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