Costume

Vocabolarietto portatile – Scienziati

14 Giugno 2021

Non so dire se gli scienziati siano diventati tutti imbecilli ma posso dire con sicurezza che gli imbecilli sono diventati tutti scienziati. Dal momento che però, nonostante il travestimento, non potevano che restare geneticamente imbecilli, la scienza nelle loro grinfie, per salvarsi, s’è trasformata in ciò che avrebbe dovuto essere il suo l’opposto: una narrazione mitologica di second’ordine, priva del fascino dei miti ancestrali e, in compenso, togata e in feluca. Nessuno sa veramente dov’erano. A stanarli è stata la pandemia. Adesso sono a migliaia e sciamano tutt’intorno, peggio dei pappataci, peggio delle zanzare. Con camice e calepino, ma anche senza, spiegano a tutti cosa prescrive la SCIENZA e come devono comportarsi i fedeli. A volte si muovono in branco come quei ciclisti e maratoneti della domenica che, agghindati da primatisti olimpici, mettono in esposizione le trippe non avendo, da mostrare, altro che quelle. Ma sono trippe firmate, trippe d’ordinanza, trippe con attestazione di autenticità. Trippe da laureati del pedale.

Se qualcuno osa sollevare il dubbio più vago su quello che sta succedendo, sui dati che si accavallano follemente, sui silenzi codini e sugli allarmismi ipocriti, sulle comparsate a pagamento di dottorandi, dottorati e ordinari che fanno a gara a chi è più coglione e più presuntuoso; se qualcuno si permette di rilevare le incongruenze, le contraddizioni, le sciocchezze che quei sacerdoti della SCIENZA divulgano ogni giorno dagli schermi televisivi, dalle pagine dei giornali e dai social forum, immediatamente scatta l’anatema.

E’ un negazionista e un terrapiattista.

In ultimo lo si impicca al complottismo.

Le cretinate di questi pappataci in camice bianco si supportano l’una con l’altra e, compattandosi, assumono la potenza di una falange indistruttibile ma distruttrice.

Inutile provare a ragionare. Se ragioni sei già un potenziale terrorista.

La loro dea non ragiona, perché ha già divorato ogni ragione.

Nella loro visione del mondo è la SCIENZA a prescrivere i precetti della buona cittadinanza e chi non s’adegua è, nel migliore dei casi, un teppista e un assassino.

In atto o, a voler essere buoni, in potenza.

La politica, anestetizzata, nel frattempo fa sogni d’oro in attesa che arrivi il principe azzurro. Così come la fede nel progresso, come diceva Kraus, esime il fedele dal progresso medesimo, la fede nella SCIENZA lo esime dalla scienza.

Idolatrandola come una divinità il seguace le delega ogni decisione circa la sua e l’altrui esistenza e, insieme alla facoltà di decidere, rimette ad essa la sua intelligenza rinunciando a qualsiasi attitudine critica.

Così ciò che dice la SCIENZA ha oggi una portata normativa tale da fare impallidire le tavole della legge e annientare per potenza di fuoco e precisione di tiro qualsiasi superstizione mai esistita in precedenza.

L’imbecillità scientifica ha da decenni, la priorità su quella umanistica, non foss’altro per il fatto che ha quasi sempre il conforto della statistica: la percentuale di scienziati nel mondo aumenta infatti di pari passo con quella dei coglioni.

E’ un dato scientifico.

Confortato dalla statistica ed esentato dal pensiero il fedele può dedicarsi anima e corpo alla demonizzazione dell’eretico e il fatto che quell’eretico sia il più delle volte un imbecille esattamente come lui lo ringalluzzisce, fornendogli la parvenza di una levatura intellettuale che non sospettava di avere.

La cosa non sorprende.

La madonnina addolorata che i giornali definiscono SCIENZA e fanno sfilare in processione col suo nome, questa mummia trafitta dai coltelli, è oramai l’unico idolo disponibile quando si tratta di affidarsi a un dio.

E questo dio non è meno crudele di Zeus, né di Jahvè. Ma è molto più cretino. Siva, per dire, se lo papperebbe a colazione.

Per quanto la parola “scienza” derivi dal participio presente di “scire” e propenda perciò a mettersi in posa dal lato del “sapere” – perché è questo il suo profilo più fotogenico – essa ha a che fare, da sempre e molto più di quanto non piaccia credere e confessare, con il potere e con la sua gestione. Questo profilo viene sempre accuratamente celato. Ma è proprio grazie ad esso che il dominio può imporsi come stato di natura, evento che, alla stregua di un uragano, un terremoto, un’epidemia, possiamo forse gestire, ma in nessun modo impedire. Come nell’esplosione di un condotto fognario quel liquame, che convoglia il potere incalcolabile del denaro verso le multinazionali della Scienza con i loro vaccini, farmaci, elisir miracolosi, botox, acidi ialuronici e integratori che non servono a un cazzo, ricade poi, come una pioggia di merda e si distribuisce in forma elemosinale su questo o quel virologo, epidemiologo, biologo miracolato dalla spettacolarizzazione.

Come nella piaga dell’invasione delle cavallette, nugoli di imbecilli stratosferici sono dunque apparsi alla ribalta.

Scienziati.

Con la laurea, il dottorato di ricerca, il premio nazionale e quello internazionale.

Non muratori, non lavapiatti, non tornitori.

Scienziati.

E tuttavia imbecilli di consistenza inossidabile.

Perché, essendo diventata, ormai da più di un secolo, un monumento equestre – la sua cavalcatura, come si sa, è il “Progresso” che da un po’ s’è messo a cacare dappertutto – questa caricatura della SCIENZA non solo non garantisce intelligenza, ma ne rappresenta il deterrente. Garantisce semmai qualcos’altro: una corazza di stupidità imperforabile, che rende la presunzione di chi se ne fa scudo invulnerabile e la sua arroganza inarrivabile.

Creperemo dunque.

Ma coi conforti liturgici di questa Scienza con la mitra di sghimbescio come la coppola di don Tano.

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