Costume

Maria De Filippi apre Uomini e donne ai gay, ma ai suoi fan non piace

30 Maggio 2016

Penserete voi, questa non è una notizia. Eppure, forse, che una televisione privata, in questo caso Mediaset, apra un suo format con ascolti importanti, basato sulla spettacolarizzazione dell’amore, alle coppie dello stesso sesso, è una notizia; ma lo è ancora di più la reazione dell’utente medio a quest’ultima.

L’account ufficiale Facebook del programma Uomini e donne, in onda su Canale 5 nel primo pomeriggio, e condotto dalla discussa Maria De Filippi, ha annunciato oggi che la prossima edizione sarà aperta anche alle coppie gay. Funziona così: un uomo o una donna siedono su un trono e frequentano, in uscite riprese dalle telecamere chiamate esterne, corteggiatrici o corteggiatori desiderosi di intraprendere una relazione. Non volendo entrare nel merito di quello che è (o meno) il valore del programma in questione e della cultura o formazione dello spettatore appassionato alle vicende amorose altrui, si resta perplessi di fronte alle reazioni omofobe (tramutate in commenti altrettanto omofobi) che si sono scatenate all’annuncio della decisione della produzione.

Scrive Giorgia: “Secondo me state esagerando se pensate di fare un trono così!! Veder 2 uomini o 2 donne nn nè vedo proprio la necessità. In più viene trasmesso al pomeriggio dove molti bambini sono davanti al televisore. Ho capito la parità ma questo proprio no!!!”. Risponde Marco: “E quindi? Se i bambini vedono due persone dello stesso sesso corteggiarsi cosa c’è di male?”. “Che lo facessero a casa loro nn in tv. I bambini devono crescere cn dei sani principi, le coppie sn fatte da 1 uomo e 1 donna, poi cn il tempo e crescendo capiranno anche loro ma sbattergli in faccia una cosa così direi anche no!!!”, argomenta la ragazza, che non è certamente la sola ad essere preoccupata per minorenni e bambini alla visione di un tale indecoroso spettacolo. Ma i bambini, peraltro, non dovrebbero trovarsi al parco nel primo pomeriggio? O all’asilo? O magari di fronte ad un cartone animato scelto con cura? “Mi sa che nn lo vedrò più neanche io… nn sono bigotta ma onestamente nn saprei come spiegare la situazione a mio figlio… È già complicato spiegare le notizie dei telegiornali… ci mancava solo questa!”, continua Eleonora. L’indignazione è palpabile scorrendo i commenti, tanto che Byanka conclude “Dopo vent’anni che vi seguo una sola cosa ve la dico: vergogna”.

Vergogna sì, quella che si prova nel leggere commenti di questo tipo, quella che si prova pensando a chi non permette ai propri figli di osservare il mondo con occhi privi di pregiudizio. Il problema è culturale, certo, e di sicuro un programma trash del primo pomeriggio non è la fotografia di un paese, ma resta uno spaccato della società, perché con l’omofobo ci andiamo a cena, e spetta anche a noi provare a fargli cambiare opinione. E a chi ci dice che oggi è comunque meglio di ieri, perchè ora abbiamo le unioni civili, e molte coppie omosessuali non sono più destinate a vivere nella tanto nominata vergogna, rispondiamo che non è abbastanza.

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