Costume
Uccio De Santis: una comicità apprezzata a furor di popolo
Ieri ho avuto la preziosa opportunità di rivederlo in quel di Casal Velino, ridente località marina disseminata nelle perle del Cilento; recitava su una terrazza a strapiombo sul mare.
L’anno scorso di questi tempi ebbi modo di apprezzarlo a Palinuro ed ho recensito su queste colonne la sua pregevole esibizione.
Ma questa volta Uccio era da solo.
E come avviene per i “mattatori” della scena, Uccio sa dominare il palcoscenico.
Studia questo comico, sa fare teatro, non annoia il pubblico.
Non c’è iato, rottura nei tempi, ha una continuità impressionante il suo ritmo, non c’è aporia alcuna tra una battuta ed un’altra.
E questo è dei grandi comici, frutto di una dedizione, di un culto per il suo lavoro.
Lo sapevano fare Proietti, Bramieri, ai quali si ispira il nostro comico pugliese.
Uccio non trascura alcun particolare: il suo è un volto che si cala con professionalità nella maschera, nelle sue smorfie, nello sberleffo, nello sfottò anche con personaggi presi a caso dal pubblico con i quali intesse improvvisati e ridanciani colloqui che fanno divertire con gradevolezza gli spettatori.
Non trascende nel volgare, ma fa divertire quando si esprime in dialetto pugliese: è fantastico.
Irresistibili sono le barzellette sui carabinieri, ma è l’articolazione progressiva di tutti gli sketch che lascia basiti.
Arriverà con il suo Mudu’ su Rai Due in inverno: ed è la consacrazione di una grande carriera.
Uccio farà parlare di sé: merita tutto il successo che già i social e teatri pieni gli arridono.
Dopo la generazione dei Verdone, Troisi e tanti altri comici di “Non Stop”, Uccio si inserisce in questo nuovo alveo e può essere un protagonista di una fucina di intrattenitori che sanno fare teatro comico.
Ma il successo di Uccio viene dal basso, da una durissima gavetta. È a furor di popolo.
E la critica specializzata si sta accorgendo di questo originale fenomeno e presto pondererà il suo contributo prendendone atto.
Devi fare login per commentare
Accedi