Costume

Perché gli adolescenti che passano troppo tempo sui social sono depressi?

19 Luglio 2019

È sempre bene ricordare che social evidenziano solo una parte della vita: più precisamente solo quella parte che si vuol mostrare (di solito la migliore). C’è chi mostra solo se stesso, magari in pose provocanti, perché ha necessità di continui complimenti (di solito fatti con poca fantasia, sempre dalle stesse persone che per lo più sperano di avere più attenzioni da chi si mostra). Oppure c’è chi vuole mostrare di vivere una vita lussuosa o appagante o divertente, mostrandosi solo in luoghi che possano dare questa sensazione.

Tante altre categorie di aspiranti influencer possono ritrovarsi sui social, tutte accomunate dal mostrare solo una parte della realtà: ma una diversa prospettiva la si può ritrovare osservando dal vivo chi si fa i selfie (è un’attività davvero molto formativa), perché mostra plasticamente che c’è un prima e un dopo il selfie, che c’è un’espressione del viso cristallizzata nella foto che spesso non corrisponde a quella che si mantiene per tutto il resto della giornata, o che in ogni caso non caratterizzerà tutte le nostre giornate.

Osservare la realtà sotto questa prospettiva, forse potrebbe essere utile a quegli adolescenti che, secondo un recente studio, risultano depressi dopo aver passato lungo tempo in maniera passiva e totalmente acritica a osservare solo ciò che i social mostrano. Ne nasce un’invidia immotivata verso una realtà distorta, verso un mondo che è quanto meno incompleto, quando non addirittura falso.

Ciò che appare agli adolescenti è che i loro coetanei appaiono migliori – se non addirittura perfetti – più felici di loro e con una vita più appagante. In questo senso, il confronto con l’altro smette di essere formativo e stimolante, fonte di apertura verso il diverso, per diventare fonte di depressione e di chiusura. In sostanza diviene un attacco alla loro autostima con effetti potenzialmente devastanti.

L’utilizzo acritico dei social, specialmente da parte di soggetti che si stanno formando come gli adolescenti, è sicuramente dannoso e sempre più diventa fondamentale che l’uso della Rete sia consapevole, critico e soprattutto sia uno solo degli stimoli che si ricevono.

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi diventare un brain?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.