Costume
“Siamo empirici”, meglio di “restiamo umani”
“Restiamo umani” è uno slogan si sarebbe detto anni fa, un hashtag diciamo oggi , ha girato con potenza in questi ultimi anni di fronte agli attacchi di terrorismo e alle stragi consumate in molte parti.
E’ una buona invocazione, ma non mi ha mai convinto.
Dietro a quest’affermazione sta l’idea che chi compie atti che si pongono fuori dalle convenzioni e dal rispetto della vita degli altri, sia di per sé non umano. E sta anche l’idea che chi lo dice sia “umani” non abbia bisogno di esami o di “controlli”, anche di “autocontrolli”. Al fondo un’affermazione che contiene una certa dose di narcisimo.
Una lunga storia dell’umanità se solo ripassata senza pregiudizi sarebbe sufficiente a dimostrare che crudeltà ed efferatezza, ma anche gentilezza, delicatezza, attenzione per gli altri spesso non solo convivono all’interno dello stesso spazio, ma coabitano nella stessa persona.
La coabitazione e l’equilibrio instabile tra bene e male nella stessa persona, è un dato con cui fatichiamo parecchio a prendere confidenza.
Al posto di “restiamo umani”, preferisco “siamo empirici”.
Capisco che l’aggettivo empirico sia meno “pop “di “umano” e tuttavia ha un suo perché che credo importante.
Essere empirici vuol dire affidarsi all’analisi complicata e possibilmente precisa (o almeno la più precisa) dei fatti, o meglio dei dati che compongono “i fatti”. Vuol dire chiedere a se stessi di mettere insieme pezzi e segmenti di dati e non dedurre da alcuni elementi (solo per assonanza o per rapidità) conclusioni; vuol dire proporre e proporsi di scavare nei fatti.
Vuol dire tentare di non essere approssimativi.
Insieme significa abbandonare una dimensione ideologica o ideologizzata delle questioni in esame, ricordare gli errori di deduzione che accompagnano il nostro ragionare. Significa non frenare le emozioni, ma anche non farsi guidare nel giudizio dalle emozioni.
Vuol dire anche, come buona pratica, ogni tanto dare appuntamento a se stessi e analizzare quanti elementi delle proprie convinzioni cozzano con la realtà, non funzionano, si sono trasformati da ipotesi in principi di fede e dunque necessitano di “revisione”
“Siamo empirici”. Secondo me è meglio.
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