Costume
Milano Moda Uomo: in passerella l’Autunno-Inverno 2022/2023
La grande macchina della moda prova a resistere.
A Milano Moda Uomo, sfila il prossimo autunno-inverno per la stagione 2022/2023. Tra mille interrogativi, dovuti alla Pandemia, che hanno cancellato gli spettacoli di un mostro sacro come Re Giorgio Armani, si tenta di trasmettere una normalità accettabile, all’insegna della speranza nel futuro.
Silvia Venturini Fendi, porta in passerella una uomo dallo stile dandy, impregnato di richiami agli elegantissimi anni venti, che indossa in piena disinvoltura un accessorio ormai divenuto irrinunciabile come la borsetta, infilata sotto il braccio senza il minimo imbarazzo. Non solo. La figura maschile vestita da Fendi, incede avvolta da morbide e fluttuanti gonne applicate ai pantaloni, sotto giacche minimal e cappotti dall’eco delicato e raffinatissimo, pullover con scolli profondi e abiti di lana. Colori pastello in tutte le tonalità del rosa, beige, marrone. Tessuti pregiati, sofficissimi e rigorosamente intonati a mocassini che sagomano il piede facendolo notare, con sofisticati cinturini degli orologi ivi posizionati che fungono anche da cinturini delle scarpe e gambaletti con logo in vista, Mary Jane, collane e orecchini di perle.
La sfilata di Etro, si svolge nella prestigiosa location dell’Università Bocconi, per un uomo dal piglio aristocratico e intellettualmente vivace, con una commistione culturale dedicata alla collana editoriale di Adelphi, i cui titoli sbucano dal taschino delle giacche e delle vestaglie satinate di velluto, per significare il binomio vibrante tra lettura e moda.
Domenico Dolce e Stefano Gabbana, invece, optano per un tripudio di colori, flash forward futuristici, quasi esasperanti, per le forme ed i tessuti esageratamente maxi, voluminosi, in ossequio alla Generazione Z.
Guest star, il rapper Machine Gun Kelly, al cospetto della promessa sposa Megan Fox che lo osserva emozionata.
Miuccia Prada e Raf Simons, propongono un uomo deciso, in carriera, completo. Abiti che delineano le spalle in maniera essenziale ma capiente, all’insegna del capo elegante e di qualità che vuol sopravvivere alle oscillazioni glam del momento. Impronte sartoriali per le maglie, le giacche, i parka e i bomber.
Da Ermenegildo Zegna, giacca, pantaloni e camicia-giubbino dello stesso materiale e vendibili anche singolarmente, in modo tale da ricombinarli come si vuole. I giacconi molto strutturati, invasione di Cashmere per i pull pieni di toppe apposte a regola d’arte. I colori per eccellenza Zegna, il nero ed il vigogna, con l’introduzione del blu carta da zucchero.
Dsquared2, veste maglioni maxi con inserti ricamati, coperte, pantaloni stile cargo, ma anche bermuda e ghette, giubbe smanicate in montone. Per un outfit che si sviluppa in più moduli, tutti interscambiabili e perfettamente sovrapponibili.
Brunello Cucinelli, presenta un mood bianco-panna, con il cuoio a rappresentare gli accessori.
Tod’s sceglie il Castello di Rivoli, vicino a Torino, con direzione artistica di Walter Chiapponi, per la presentazione della nuova collezione, racchiusa in un videoclip. Uno slancio artistico contemporaneo che svetta in uno dei più bei simboli di architettura storica, puntando come sempre su artigianalità e qualità impareggiabile per la scelta e la produzione dei suoi capi d’abbigliamento.
Missoni, influenzato sempre assai profondamente dall’universo sconfinato dell’arte astratta, lancia la parola chiave di tutte le sue creazioni per il prossimo autunno-inverno: il movimento, fitto di colori innumerevoli, e tessuti da accarezzare e stringere a piene mani. Griffe ben evidente su ogni vestito.
Il mondo di Church’s presenta “Havant”, un “boot” con lacci derby realizzato in pelle di vitello.
Forme simil arrotondate, cuciture norvegesi, pronto per essere indossato in ogni occasione. Suola rigorsamente con cucitura “Goodyear”, riporta impresso a caldo il logo Church’s&Co ( richiamo allo storico modello Shanghai).
Una kermesse insolita quella della Milano Fashion Week maschile per l’autunno-inverno 2022/2023.
Diradati gli show in presenza. Un messaggio preciso però, che crede e auspica il ritorno alla libertà di sognare, osare e vivere soprattutto.
Alla Triennale di Milano, intanto, viene reso un doveroso tributo a Giovanni Gastel, indiscusso fuoriclasse della fotografia, scomparso lo scorso anno, con una retrospettiva “Duecento volti in bianco e nero”.
Riproposti scatti famosi di personaggi del mondo della cultura, dell’arte, della moda, dell’ architettura e della aristocrazia, che Gastel (nipote di Luchino Visconti) ha magistralmente ritratto senza pregiudizi, attraverso la plasticità di pensiero e di prospettiva.
Devi fare login per commentare
Accedi