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Le reliquie di un beato romeno nel nuovo altare di Notre Dame
Il Beato Vladimir Ghika: una vita tra Parigi e la Romania
Il Beato Vladimir Ghika (1873–1954) è una figura di eccezionale rilievo nella storia della Chiesa cattolica, non solo per il suo martirio, ma anche per la profondità della sua vita spirituale e il suo impegno per i poveri. Nato a Costanza, in Romania, da una famiglia aristocratica di origine bizantina, Vladimir fu educato nel contesto della Chiesa ortodossa, ma si convertì al cattolicesimo nel 1902 durante i suoi studi a Parigi. Questa conversione segnò il primo passo di un cammino di fede che lo avrebbe portato a diventare sacerdote e infine martire
Il legame con Parigi
Parigi svolgerà un ruolo cruciale nella vita di Vladimir Ghika. La città fu non solo il luogo della sua conversione, ma anche il contesto in cui sviluppò molte delle sue attività caritative e pastorali. Dopo aver completato gli studi in filosofia e teologia alla Pontificia Università Gregoriana a Roma, Vladimir tornò a Parigi, dove divenne una figura ben nota negli ambienti intellettuali e religiosi.
La sua spiritualità era profondamente influenzata dalla città e dalla sua vivace comunità cattolica. Fu amico di personalità di spicco della cultura e della Chiesa, tra cui Jacques Maritain, e si dedicò con passione al servizio dei poveri, aprendo dispensari, case per i senzatetto e organizzando iniziative di assistenza sociale. A Parigi, Vladimir Ghika incarnò l’immagine del sacerdote missionario, unendo la sua vasta cultura e il suo amore per l’arte e la bellezza con un’attenzione instancabile
Uno dei suoi contributi più importanti fu il suo impegno per il dialogo ecumenico, unendo la sua sensibilità per le radici ortodosse con la fede cattolica. Questo tratto rende particolarmente significativo la sua reliquia in un altare che accoglie rappresentanti delle sette Chiese cattoliche di rito orientale.
Il ritorno in Romania e il martirio
Nonostante le opportunità offerte dalla vita parigina, Vladimir Ghika decise di tornare in Romania nel 1939, poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Sentiva che il suo posto era accanto alla sua gente in un periodo di crisi e difficoltà. Durante il regime comunista, fu perseguitato a causa della sua fedeltà alla Chiesa cattolica e del suo rifiuto di abbandonare la missione pastorale. Arrestato nel 1952, fu accusato di spionaggio e attività controrivoluzionarie
Vladimir Ghika sopportò torture e privazioni nel carcere di Jilava, dove morì il 16 maggio 1954 a causa dei maltrattamenti subiti. La sua fede incrollabile e il suo sacrificio lo resero un simbolo di resistenza spirituale contro la tirannia. Fu beatificato dalla Chiesa cattolica nel 2013 come martire della fede
Il significato della sua reliquia nell’altare di Notre-Dame
La presenza delle reliquie del Beato Vladimir Ghika nel nuovo altare maggiore di Notre-Dame ha un profondo significato simbolico e spirituale. Da un lato, rappresenta un ponte tra due nazioni, Francia e Romania, unite dalla testimonianza di fede di questo sacerdote. Dall’altro, è un richiamo alla fedeltà e al coraggio nel vivere il Vangelo, anche di fronte alla persecuzione.
Il Beato Vladimir Ghika, che dedicò la sua vita al servizio di Dio e degli ultimi, è un modello di santità per il nostro tempo. La sua reliquia, insieme a quelle di santi francesi come Santa Caterina Labouré e San Charles de Foucauld, rende il nuovo altare una testimonianza tangibile di speranza, fede e carità. Inoltre, la sua figura ispira il dialogo ecumenico e interreligioso, valori particolarmente importanti in un’epoca di tensioni e divisioni
Conclusione
La Messa inaugurale dell’8 dicembre non sarà solo un momento di celebrazione liturgica, ma anche un potente segno di speranza e di rinascita, per Parigi e per il mondo. La consacrazione dell’altare di Notre-Dame, arricchito dalle reliquie del Beato Vladimir Ghika e di altri santi, simboleggia la continuità della fede e della tradizione, unendo passato, presente e futuro
Il Beato Ghika, con il suo legame profondo con Parigi e la Romania, diventa il simbolo di una Chiesa universale, radicata nella santità e proiettata verso la costruzione di un mondo di pace e comune. Un legame speciale tra la Francia e la Romania .
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