Calcio

L’antipatico, l’ovvio e lo sbagliato: SarriMancini e l’omofobia nel calcio

20 Gennaio 2016

Un paio di cose.
Il tifo interista è tra i peggiori d’Italia. Da sempre, allo stadio come al bar, ho criticato e odiato antisemitismo, buu imbecilli, cori e gemellaggi della peggiore specie con il tacito, e quindi complice, silenzio del cosiddetto ‘tifo perbene’.
Quindi, non darei lezioni di anti-razzismo a nessuno, che è meglio.

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Credo che Maurizio Sarri sia una persona intelligente e, proprio per questo, non mi dispiace che la questione ‘omofobia nel calcio’ sia uscita con lui.
Perché è questo il tema e non mi dispiace neppure che ci sia di mezzo il Mancio.
Persona insopportabile, arrogante e sopravvalutato come tecnico, ma pure uno dei pochi, gliene rendo merito, che ha sempre avuto una posizione fuori dal coro sulla questione.
Vorrei rammentare agli sbadati juventini il Moggi che dichiarava che avrebbe allontanato ogni omosessuale dalla squadra. O il Lippi che diceva, letteralmente sconcertato, che i gay nel calcio non esistono e non sono mai esistiti (ai tempi, mi chiedevo se avesse installato telecamere nascoste nelle case dei suoi giocatori, mah).
Taccio su Mihajlovic e la dirigenza milanista perché non sparo sulla Croce Rossonera.
Invece, non ricordo esattamente quando ma sono passati diversi anni, ho nitida l’immagine del Mancio (credo allenasse il City allora) che, dalla Bignardi, rispose alla stessa domanda sui gay nel calcio che avevano fatto a Lippi come se gli avessero chiesto: “Ci sono delle persone bionde in banca?”.
Con naturalezza, con quell’ovvietà semplice che sarebbe proprio bello cominciare a sentire ovunque.
Ecco, ci sarà chi vedrà in tutto questo clamore il complotto di una lobby che sta facendo pressione per vedere riconoscere i propri diritti. E ci sarà invece chi ricorderà altre forme di razzismo oppure i due marò.
No, io penso al fatto che un uomo antipatico ha, all’interno di un mondo restio, una posizione intelligente sulla questione.
E che un uomo intelligente ha detto una cosa stupida e, quindi, risulta antipatico. Ma concentriamoci sul fatto che sia intelligente e lavoriamo su questo.
E magari sullo sdoganare l’omosessualità nel calcio. Ci vorrebbe qualcuno in serie A che facesse coming out così da far crollare il velo di ipocrisia incrostata.
Una volta per tutte.

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