Costume
La grazia dal cielo
Hai diciassette anni. E un’attrice famosa e anche piuttosto gnocca ti invita in una stanza di lusso, ti pratica sesso orale, e poi ti fa pure completare l’opera. Nessuno avrebbe potuto chiamarlo trauma. Moltissimi, me compreso, l’avrebbero chiamata botta di culo, grazia dal cielo. Un mese dopo cinguetti che lei ti manca, e la chiami mamma. Intanto passano cinque anni e non succede una mazza. A parte che il soggetto in causa denuncia i suoi genitori per questioni di denaro. Quando poi questa signora attrice apre il gran casino con l’orso stupratore hollywoodiano il fighettino (che si suppone telecomandato dal suo avvocato) annusa l’aria. E si scopre improvvisamente che la sua psicologia è stata devastata da quelle due eiaculazioni, e di conseguenza tutta la sua carriera. E guarda caso la sua richiesta di un sacco di soldi combacia quella dello scoppio dello scandalo #metoo. Nonostante l’attrice sappia che il ragazzino sia stato ben contento, quel giorno, delle sue voraci attenzioni, pattuisce e paga. Forse sente di non avere alternative. Ha fatto troppo (cattivo) cinema sulla questione, e sa che verrebbe sbranata. Infatti. Ora. Paragonare l’omone respingente che abusa della giovane donna, con quella stessa bella donna che ‘inizia’ un ragazzino è roba da pippe legali, da fuori dal mondo, da disonesti. Asia Argento è fastidiosa e sgamatissima. Hollywoodiana alla pari di Weinstein. Non è una vittima sacrificale, questo è certo. Ma la mossa di tale biondino Jimmy Bennett fa schifo. Più schifo. Così come fa pena sentire il coro di pulsioni puritane fuori tempo, a sostenere questa sorta di vendetta misogina.
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