Costume
Il caso-Pellegrini e il successo da espiare
(Federica Pellegrini, Foto StudioLuv)
Non si ritira. Non si sposa. Non si capisce tutto questo accanimento. Federica Pellegrini continua a rappresentare un fenomeno mediatico molto interessante ed ho piacere di analizzarlo ora, visto che le circostanze permettono una riflessione più serena.
Il campionato di calcio che è entrato nel vivo ed anche il discreto interesse suscitato dalle Paralimpiadi (ottimo segnale, sul piano culturale) hanno opportunamente abbassato la temperatura intorno ai protagonisti dei Giochi di Rio. Sarebbe stato difficile occuparsi delle Olimpiadi quando mezza Italia si attizzava per le imprese del pallavolista Zaytsev o del judoka Basile, come se non avesse mai desiderato altro nella vita che un trionfo in queste discipline.
Nulla di strano, peraltro: è un fenomeno tipico della nostra sottocultura sportiva, che scopre gli “sport minori” solo ogni quattro anni e poi se ne dimentica altrettanto rapidamente.
Calato il sipario sui Giochi, ci si dimentica anche dei suoi eroi, con la sola eccezione di quelli veramente radicati nella cultura popolare. Federica certamente appartiene al novero degli eletti, perché di lei si parla sempre. Anche se non sempre bene.
Persino durante le Olimpiadi, quando criticare un atleta azzurro pareva una sorta di vilipendio alla Patria, più di uno spettatore ha preso male il ritiro della regina del nuoto dai 100 stile libero. Se alla stampa ha spiegato le sue ragioni in maniera pacata, Fede su Twitter ha usato ben altro registro nei confronti di un suo follower che la contestava: “Coglione mi sono ritirata dai 100 perché mezz’ora dopo ho la staffetta 4×200… e voglio dare il massimo lì…”.
L’episodio ha riportato d’attualità un tema già sentito: la Pellegrini è considerata antipatica e molti, per questo, non tifano per lei. Il mancato podio nei 200 metri, una grossa delusione per l’atleta veneta e per lo sport azzurro, ha anzi fatto gioire tali detrattori, che non hanno mancato di criticare anche la successiva reazione della protagonista.
E’ particolarmente interessante l’intervista pubblicata da “Il Corriere della Sera” lo scorso 17 agosto, con tanto di richiamo in prima pagina (ad ulteriore conferma della caratura del personaggio). Raggiunta a Jesolo dalla giornalista Elvira Serra, Federica confessa di aver impiegato “due o tre giorni per sbollire” la delusione per il quarto posto, accenna ad un possibile ritiro anticipato, ma nel contempo lancia proclami molto più consoni ad una comune ventottenne che ad una stella dello sport: “Voglio fare le sei di mattina tutti i giorni e bere tanto spritz”.
Incalzata proprio sulla “antipatia” attribuitale sui social network, “Mafaldina” offre una risposta strepitosa: “Quando c’è tanto sostegno, diventano di più quelli che devono dire il contrario, per mettersi in risalto. Io ho poco da replicare: non sono la ragazza della porta accanto con le trecce bionde, non lo sarò mai, non è la mia vita. Io nuoto, non faccio la comica”. Insomma, un doppio rifiuto, netto e ostinato: Federica straccia l’icona della atleta sconfitta e quindi penitente, quasi in vedovanza, ed anche quel ruolo da “fidanzatina d’Italia” che probabilmente le farebbe guadagnare ancora più sponsor, rispetto ai tanti che già ha.
Tra i vari “capi di imputazione” che in Rete le vengono rivolti c’è anche la nota vicenda amorosa con Filippo Magnini, il fidanzato “rubato” alla collega Laure Manaudou. Sorvoliamo sulla questione della fallace privacy dei personaggi pubblici, ma è curioso che le si rimproveri per un fatto del genere, che penso accomuni le biografie della maggior parte delle persone, femmine e maschi, in quella fascia d’età. Oltretutto, non avendo motivi per dubitarne, credo vada preso per buono quanto la diretta interessata ha, lapalissianamente, detto in proposito: “Ho avuto soltanto tre storie nella mia vita. Tutti nuotatori perché è più facile innamorarsi di un collega: siamo sempre in giro, sempre con la valigia in mano e magari il sabato e la domenica stanchi morti”.
Curioso che una ragazza occidentale, bella e libera da altri legami senta il bisogno di enumerare i suoi pochi amori, come se invece l’essere eventualmente sessualmente esuberante potesse essere un’ulteriore colpa! Persino la morbosa curiosità nei confronti dell’eventuale matrimonio con Filippo, del quale ovviamente le ha chiesto anche il Corriere, mi pare tracimare rispetto alla dose media per consumo personale che viene distribuita a chi ne ha bisogno dai giornali di gossip. Ho la netta impressione che per Federica si evochino nozze riparatrici rispetto ad una serie di “sgarri” che la Nostra ha osato mettere in fila rispetto alla morale andante e bacchettona. Sei bella, giovane, ricca, famosa, vincente, hai pure il fidanzato che sembra un bronzo di Riace: almeno sposati, che tutta questa felicità comincia a darci un po’ di fastidio!
Lo dico constatando empiricamente (quindi senza nessuna pretesa statistica e pronto a ricredermi) che paiono proprio le donne le più incattivite, o almeno le più attive, nelle critiche rivolte online alla Pellegrini. Colpisce anche la dicotomia tra la giusta reazione di fronte al pessimo titolo sulle “cicciottelle” del tiro con l’arco e al silenzio assoluto opposto ad epiteti ben più pesanti rivolti alla star del Circolo Aniene.
Ricorderete certamente il famoso spot che si chiede “Cosa fa Federica Pellegrini quando non nuota?”. Quindi tra uffici e bar avrete probabilmente sentito anche un ampio di campionario di battute grevi e sessiste in proposito, peraltro facilmente reperibili anche in Rete, se proprio c’è da colmare la lacuna. Da uomo, trovo strano che Federica non sia invece stata difesa e presa ad esempio di donna vincente e (auto)determinata, capace di superare le proprie fragilità – comprese le crisi di panico, che rivelano l’umanità del suo lato interiore più nascosto – fino a fare incetta di titoli ed essere scelta, con pieno merito, come portabandiera italiana a Rio, oltretutto nel giorno del suo compleanno.
Anche in quel caso, le discussioni sulla sua designazione sono state bizzarre. Federica è senza ombra di dubbio una delle più illustri eccellenze dello sport italiano degli ultimi quindici anni. C’è chi le rimprovera di aver esagerato, autocollocandosi tra le migliori “di ogni tempo”, ma io preferisco una naturale tracotanza giovanile alla finta umiltà tipica dei calciatori, che nelle interviste ci stordiscono di frasi fatte (“L’importante è il gruppo”, “Preferisco che la squadra vinca, piuttosto che fare gol”) e poi invece si accoltellerebbero per un posto in squadra e un contratto più ricco.
Qualche considerazione sui soldi andrebbe fatta anche per Federica, che integra grazie agli sponsor degli introiti che nel calcio sarebbero degni di un terzino dai piedi quadrati. Tuttavia, non parliamo certo di un’indigente e forse è meglio rimandare l’argomento a momenti meno pesanti per l’economia nazionale, visto che al momento potrebbe sortire l’effetto contrario.
Altrettanto sbagliato sarebbe, da parte sua, provare a simulare un ammorbidimento del suo carattere che, se verrà, sarà una cosa naturale. D’altronde, dai suoi esordi ad oggi è già cambiata molto e forzare non avrebbe senso: le darebbe al contrario un alone di falsità, tipico dei prodotti contraffatti.
Invece lei è un gioiello autentico, di grande valore e, come tale, fa bene a fregarsene dei detrattori. Il succitato tweet con insulto non è stata la migliore delle scelte possibili, ovviamente, ma in linea generale bisogna saper accettare la realtà: Federica non è un personaggio che unisce l’opinione pubblica, bensì che la divide. Ad ogni detrattore, ne sono certo, corrispondono molti più tifosi. Per questo è più che opportuno che vada per la sua strada, ignorando le critiche, ed accettando i propri difetti e le proprie spigolosità come parti distintive del proprio carattere.
E’ certamente una buona notizia che abbia cambiato idea sul ritiro dalle gare. Io tiferò sicuramente per lei, sperando di vederla vincere ancora, mentre sull’eventuale matrimonio con Magnini devo confessare di essere un bel po’ meno interessato. Se lo vorranno fare, tanti auguri, ma è comunque certo che, anche in quella frangente, avremo un altro fenomeno mediatico interessante da analizzare!
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