Costume
I vaccini spiegati a un no vax
Caro no vax,
quando sei comparso credevo che tu fossi un’anomalia della Storia, un po’ come i terrapiattisti o quelli convinti di essere stati rapiti degli alieni. Purtroppo, col tempo, ho visto che non solo vieni tollerato, ma sei anche invitato in pianta stabile negli studi televisivi.
Negli ultimi tempi, poi, ti è stato dato talmente tanto spazio per cui, benché tu rappresenti una quota della popolazione assolutamente minoritaria (per dire: in Italia ci sono più terrapiattisti di te), la tua opinione è perfettamente integrata nel dibattito delle idee, tanto che su Linkedin fa figo dichiararsi “equidistanti”, e sparare idiozie tipo “né coi no vax, né coi pro-vax”, e perfino il tennista numero uno al mondo la pensa come te.
Approfitto di questo spazio, dunque, per spiegare a te, e a quel gonzo con la racchetta, perché, in un Paese civile, le idee che sostieni dovrebbero avere l’unico effetto di creare imbarazzo per interposta persona.
“Anche i vaccinati si ammalano, è la prova che i vaccini sono inutili!”
Quando i vaccini sono stati introdotti, si dicevano due cose: che proteggono in una percentuale che varia dal 70% al 90%, e che hanno un’efficacia di durata limitata, tra i 6 e i 9 mesi, per poi perdere il loro effetto.
È esattamente quanto è avvenuto. Sono passati oltre 6 mesi da quando la maggior parte delle persone è stata inoculata, l’efficacia è scesa, i contagi sono aumentati.
Insomma: quella che tu spacci per notizia sconvolgente, è quello che tutti sapevano dall’inizio.
Potresti chiederti, piuttosto, perché se eravamo perfettamente a conoscenza di questi dati, la politica si sia fatta trovare per l’ennesima volta impreparata. Ma questo è accaduto, soprattutto, perché alcuni politici hanno fatto di tutto per compiacere te e quelli come te, e certe misure che andavano approvate da subito, sono state rimandate, o attuate solo parzialmente.
Il caos di questi giorni, dunque, non è colpa dei vaccini. È colpa tua, e di chi ha provato ad assicurarsi il tuo voto.
Ma se si prende il virus lo stesso allora a cosa servono questi maledetti vaccini!
L’utilità del vaccino – non solo di questo, di tutti i vaccini, anche quelli che magari ti fai per andare in vacanza in località esotiche – non equivale ad eliminare la possibilità di contagio, quanto piuttosto a fare in modo che, a contagio avvenuto, il contagiato non finisca in ospedale.
E qui i dati sono chiari, ma talmente chiari che, in una società sana, non ci sarebbe più bisogno di discutere: 7 italiani su 10 sono vaccinati, ma nelle terapie intensive 7 italiani su 10 NON sono vaccinati.
“Ma io in TV ho sentito che…”
In TV nessuno vuole spiegarti qualcosa. Pensa ai programmi di cucina: hai mai imparato a fare anche solo un uovo strapazzato, guardandone uno?
Questo perché la TV, e a ruota i giornali, non hanno come obiettivo la divulgazione ma lo spettacolo, ovvero, il discorso intorno ai concetti, il famoso “dibattito”.
La divulgazione annoia, non la guarda nessuno. Il dibattito fa ascolto, dunque, fa spettacolo, dunque fa soldi.
Se tutti i conduttori TV dicessero semplicemente “7 italiani su 10 sono vaccinati, ma nelle terapie intensive 7 italiani su 10 non sono vaccinati” subito dopo dovrebbero mandare la sigla di chiusura. E come farebbero a guadagnare?
Così, i conduttori TV italiani, e i loro colleghi della carta stampata, hanno deliberatamente preso a fare casino, invitando gente che non aveva titolo per parlare, continuando a intervistare esperti che avevano più volte dimostrato di non esserlo, o scrivendo semplicemente delle minchiate, con l’unico scopo di fare casino.
Il fatto di vivere nel Paese con i giornalisti la cui deontologia è la peggiore della Via Lattea, però, non è una scusante: i mezzi per informarsi ci sono.
“Prima due dosi, adesso tre, poi quattro, cinque… è una buffonata!”
Fino a un paio di anni fa, quando la virologia non sapevi manco esistesse, e passavi la vita a dedicarti all’unica cosa di cui davvero ti interessa qualcosa – te stesso – ti sarà capitato di imbatterti in gente che andava in farmacia a farsi il vaccino anti influenzale.
Capisco che all’epoca mai avresti immaginato che un giorno saresti diventato un esperto di medicina, ma ti eri mai chiesto perché quel vaccino andasse fatto tutti gli anni?
Perché i virus mutano, in particolare quelli appartenenti alla famiglia corona; ergo, all’insorgere di una nuova variante, bisogna fare un richiamo, esattamente come per l’influenza, fino a quando qualcuno non troverà una soluzione – ad esempio il famoso vaccino “pancoronaico” (no, i Pan di Stelle non c’entrano, tranquillo, non c’è nessun complotto in casa Barilla).
“Prima la Delta, ora la Omicron, domani la IHU… è una buffonata!”
Proprio perché i virus mutano, danno continuamente origini a varianti. Per non farli mutare, bisognerebbe farli circolare il meno possibile: l’unico modo al momento non per eliminare ma per ridurre la circolazione, è il vaccino. Purtroppo, ci sono quelli come te, che non si sono vaccinati: da un certo punto di vista, non sei che un parco giochi per virus, una potenziale arma biologica.
Poi c’è il discorso dei Paesi poveri, dove i vaccini non ci sono, e dove le persone diventano, loro malgrado, terreno fertile per la mutazione. Ma loro non hanno scelta. Tu sì, eppure scegli di restare arma biologica.
“Ma i monoclonali, la terapia domiciliare, il Remdesivir, e quel medicinale per cavalli che…”
In giro per il mondo, diverse persone estremamente competenti (e tutte vaccinate) stanno lavorando a soluzioni alternative al vaccino per combattere il Covid. Alcune si rivelano cialtronate; altre funzionano ma hanno un difetto: per diverse ragioni, per esempio il costo esorbitante o per le particolari condizioni di stoccaggio richieste, ad oggi non possono essere messi a disposizione di miliardi di persone. Ad oggi, l’unico prodotto che può essere utilizzato su larga scala è il vaccino, che per quanto imperfetto ha il vantaggio di essere pratico.
“Sveglia, il vaccino è un business! Hai visto Pfizer quanto ha guadagnato in borsa? E lo sai cosa faceva Pfizer negli anni ’90, ho letto un documento che….”
Quando una merce è molto ricercata il prezzo sale, quando è poco ricercata il prezzo scende. Il vaccino è oggi tra i beni più ricercati al mondo: chi lo produce lo vende a caro prezzo e diventa molto ricco.
È giusto? Assolutamente no. È terribile, e soprattutto è un circolo vizioso, perché se il vaccino costa tanto e alcuni Paesi non possono permetterselo, in quei Paesi il virus continuerà a mutare, e quindi serviranno altri vaccini, che costeranno ancora di più, e più Paesi non potranno comprarli, e ci saranno mutazioni piu’ pericolose, eccetera.
Purtroppo il mondo, e tantomeno il capitalismo nella sua versione attuale, non è un luogo giusto e dunque a un’azienda privata è concesso di realizzare immensi profitti in una situazione simile.
I Governi dei Paesi sviluppati dovrebbero impegnarsi per cambiare le cose, e il fatto che non abbiano fatto nulla in questo senso è uno scandalo; ma il tuo atteggiamento aggrava l’ingiustizia, perché rende impossibile spezzare la catena di cui sopra.
Sei, di fatto, un complice di Pfizer, che pensando a te si sfrega le mani.
“Viviamo in una dittatura!”
Oh no guarda, non siamo mai stati così lontani dalla dittatura come in questo periodo, dove chiunque salti su con un’idea bizzarra – come il fatto che la Terra sia piatta – trova un posto dove esprimerla liberamente, e una platea di beoti che applaudono.
Nei Paesi del mondo dove la dittatura esiste, tipo la Cina, tu verresti pubblicamente umiliato, qui invece sei libero di scrivere quello che vuoi sui social, insultare, minacciare, bloccare il traffico, e tanto altro. Insomma: tu che urli alla dittatura sei la prova che no, non viviamo in una dittatura; e nello stesso tempo, che la democrazia, nell’epoca dei social, ha un problema gigantesco.
“Ma Fusaro ha detto, ma su “La Verità” c’è scritto, ma Cruciani allora…”
Fusaro, Belpietro, e compagnia sono persone intelligenti. Sanno benissimo che se 7 italiani su 10 sono vaccinati, ma in terapia intensiva 7 italiani su 10 non sono vaccinati, i vaccini funzionano.
Però, siccome oltre a essere intelligenti sono anche spregiudicati, hanno capito che tu e i tuoi amici siete un pubblico. E quindi fanno finta di non capire cose elementari per far sì che tu metta Like ai loro post, o compra il loro giornale, o segua la loro trasmissione. Insomma: grazie alla tua ignoranza, loro diventano più ricchi.
“Ma prima dicevano che, adesso invece dicono che…”
Quello che tu chiami errore, si chiama metodo scientifico. La scienza – ovvero quella cosa per cui tu sei davanti a un computer a scrivere invece che a zappare la terra nella neve – è basata proprio sull’errore, sul tentativo andato a vuoto, sul dubitare, sempre, di qualsiasi certezza. Quelli che non dubitano di nulla sono gli invasati, i folli che, accecati da un’ideologia arrivano a sacrificare tutto, a volte anche la loro vita, per quell’idea. Proprio come stai facendo tu. Proprio quello che sei tu.
Caro no vax, ovviamente questa lettera non è indirizzata a te, e nemmeno a quel gonzo abituato a vincere tornei grazie al time out medico al quinto set. Allo stesso modo con cui non mi metterei a spiegare a un terrapiattista che la terra è tonda, non mi metto certo a discutere con chi non capisce che se 7 italiani su 10 sono vaccinati, ma in terapia intensiva 7 italiani su 10 non sono vaccinati, vuol dire che il vaccino funziona.
Piuttosto, mi rivolgo alla stragrande maggioranza di vaccinati, che hanno accettato passivamente le strizzate d’occhio alle posizioni no vax da parte dei media e della politica, a causa delle quali decisioni fondamentali sono state rimandate, e ora siamo di nuovo alle prese con malati gravi che si vedono rimandare gli interventi per dare spazio ai pazienti Covid (7 su 10 no vax), con la piaga della didattica a distanza, con lo spettro di nuove chiusure davanti.
Ecco, forse sarebbe il caso di cominciare una buona volta a incazzarci sul serio. E a scendere in piazza –con mascherine FFP2 – per far capire a tutti che la misura è colma: no vax e loro fiancheggiatori hanno definitivamente rotto i coglioni.
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