Costume

I bambini sono i migliori intervistatori del mondo. “Petalosi”, dice Francesco

24 Febbraio 2016

“Cosa fece Dio prima di creare il mondo?”. “Amava”. “Perché i genitori a volte discutono tra loro?”. “Sono umani”. Sono le domande semplici che alcuni bambini di tutto il mondo hanno fatto a Papa Francesco. Ed a cui il Pontefice ha risposto. In tutto 259 lettere da 26 paesi di bambini tra i 6 e i 13 anni di età. La Loyola Press ha raccolto 31 di queste domande accompagnate da disegni in un libro da un titolo estremamente significativo: “L’amore prima del mondo”. Il testo sarà da domani in tutte le librerie italiane e dal 1 marzo in quelle di tutto il mondo. Al progetto ha contribuito con forza Padre Antonio Spadaro, gesuita come Bergoglio e direttore di ‘La Civiltà Cattolica’.

“Il mondo potrà mai tornare ad essere come è stato in passato?”. E’ la domanda accorata di un bambino siriano, ospite di una scuola per rifugiati della Compagnia di Gesù operante in Siria. Lo domanda da un paese dilaniato da una guerra feroce in cui la nostalgia per la pace e per un passato sereno è la cifra dominante. Il Pontefice prende ovviamente sul serio questa domanda e mette in evidenza che ci sono persone che fabbricano armi di modo che i popoli si combattano a vicenda per utilizzarle. Sono persone che hanno l’odio nel cuore. Sono persone che sono interessate solo ai soldi e venderebbero qualsiasi cosa pur di arricchirsi. Venderebbero persino altre persone.

Poi il Pontefice torna a quella domanda che viene dal cuore del bambino siriano e parla dei tempi che dovranno venire. Tempi in cui il mondo sarà sicuramente migliore rispetto a come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi.  Ad un bambino del Kenya che esprime tutto il suo desiderio di sapere qualcosa in più su Gesù Cristo e sul fatto che abbia camminato sulle acque, il Papa risponde con tutta naturalezza  dicendo che Gesù non ha volato sulle acque. Ha camminato naturalmente, come tutti facciamo tutti i giorni. Soltanto che lui è Dio e quindi può fare ogni cosa. Ad un bambino statunitense che gli chiede, se potesse, quale miracolo vorrebbe compiere, Bergoglio risponde con una umanità che disarma che vorrebbe poter guarire tutti i bambini malati, perché non è ancora capace di capire il dramma del dolore innocente, “è un mistero, per cui non ho spiegazione”.

E’ di oggi la notizia di un neologismo coniato qualche giorno fa da Matteo, un bambino di una scuola elementare in provincia di Ferrara. In un tema avrebbe coniato il termine “petaloso” come aggettivo per descrivere un fiore in tutta la sua raggiante bellezza. La maestra avrebbe scritto all’Accedemia della Crusca per chiedere un parere su questo termine molto fantasioso. Da Firenze le avrebbero risposto che nulla osta all’utilizzo di questo nuovo aggettivo che è stato definito ‘bello e chiaro’, spiegando che tale termine potrà entrare nel vocabolario della lingua italiana se utilizzato e capito da tanti. Una parola che piacerà sicuramente anche a Papa Francesco che con i bambini come Matteo dimostra di saperci fare in maniera particolare e che vorrebbe poter donare a tutti loro un futuro petaloso!!!

 

 

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi diventare un brain?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.