Costume

Gli ultimi giorni dell’umanità

29 Marzo 2022

“Perché non solo abbiamo impiccato, ma ci siamo anche messi in posa, e abbiamo fotografato non solo le esecuzioni, bensì anche gli spettatori e addirittura i fotografi….e non già il fatto che ha ammazzato, o che l’ha fotografato, bensì che ha fotografato anche se stesso, e che si è fotografato mentre fotografa, questo rende il suo tipo il ritratto imperituro della nostra cultura…dopo il boia doveva venire anche il fotografo…tutto ciò inasprisce la vergogna fino al punto da destare la sensazione che in questo paese si possa continuare a vivere soltanto come suicidi.”

Karl Kraus, Gli ultimi giorni dell’umanità

 

“Nella rappresentazione popolare gli appigli per l’identificazione sono quasi sempre etichettati, si sa subito chi è l’eroe e nessuna opera può sperare di ottenere un facile successo se l’etichetta non è precisa e la scelta chiara”

Walter Lippmann, L’opinione pubblica.

 

 

 

Bollettini di guerra e volantini di propaganda.

Questo è tutto ciò che ci viene quotidianamente propinato e tutto ciò che possiamo ragionevolmente aspettarci dall’informazione, in generale, e da quella italiana in particolare. In verità mai, a quanto ricordo, le classi dirigenti del Paese si sono schierate con tanta unanimità tutte dalla stessa parte: destra, centro, sinistra, politicanti, mestieranti, mercanti, edicolanti e musicanti…quasi nessuno escluso.

Le sparute eccezioni sono immediatamente classificate come tradimenti della causa (quale sia la causa, a me che sono un fesso sfugge, ma da qualche parte deve esserci di certo e anche molto nobile…) o, nel migliore dei casi, frutto di accecamento ideologico – che è l’anatema classico che chi è ideologicamente accecato scaglia come il fulmine di Zeus sull’interlocutore.

Accodarsi alle direttive padronali è, del resto, nella natura stessa del giornalismo perché, in un’economia di mercato, è il padrone che passa lo stipendio al gazzettiere e, per quanto usare il cervello possa essere gratificante, si deve pur mangiare.

Così il gazzettierume fornisce al crimine le pezze d’appoggio che lo trasformano in azione umanitaria diretta a combattere strenuamente l’Impero del Male.

Eppure solo fino a poco o pochissimo tempo addietro, una schiera di irreprensibili virtuosi faceva affari proprio con questa sentina di malvagità e qualcuno di loro ha fornito, di chi lo governava, attestati di stima – pubblici e documentati.

Ma gli interessi cambiano, con essi le alleanze. Il cuore – che è zingaro e va, come canta il poeta – li segue nei loro vagabondaggi. Dal momento che però chiedere conto di questo non sta bene (“dietrologia!”…”benaltrismo!” sono le parole magiche che esorcizzano chi osi farlo) si vola altissimo, dove l’aria è rarefatta e dove, come nuvole portate dalla brezza, svolazzano enormi aquiloni di carta su cui campeggiano i paroloni d’ordine: LIBERTA’! DEMOCRAZIA! AUTODETERMINAZIONE DEI POPOLI!.

Finché si vola a quelle altezze nessuno si chiede dove va a finire la cacca che sempre si produce in volo – in testa a qualcuno, certamente, cade…ma vai a capire chi è stato…e poi, di quel qualcuno, che ce ne fotte?

E così anything goes…tutto gira a perfezione come una magnifica ruota panoramica attorno al mozzo dei SACRI VALORI DELLO OCCIDENTE.

Chi, nel fortunato OCCIDENTE, goda davvero di quella LIBERTA’ e di quella DEMOCRAZIA è una questione che, come nel caso precedente, non sta bene porre.

Se uno scemo come il sottoscritto lo fa gli si risponde, per l’appunto, che è uno scemo: “ma dove vivi? Ne godiamo tutti indistintamente! Eh!”

Infatti tutti godiamo della libertà di andarcene in crociera alle Bahamas, acquistare auto di lusso e perfino yacht, se di questa libertà non ne facciamo uso…cazzi nostri.

Alternativamente, siccome la legge è uguale per tutti, è proibito sia al senzatetto che al milionario dormire in stazione.

Per quanto riguarda la democrazia poi, non è un problema che per farsi eleggere presidente degli Stati Uniti ci vogliano milioni di dollari…basta solo garantire a chi te li fornisce che, una volta eletto, gliene farai guadagnare dieci volte tanti.

Non è certo vero, allora, che quella che qui chiamano democrazia non sia altro che una plutocrazia che si è rifatta le tette! l’unica plutocrazia di cui è lecito parlare oggi è quella che vige nell’Impero del Male. Solo lì prosperano belve assetate di sangue che si chiamano “oligarchi” (non “capitalisti” mai “capitalisti”!) e che con le loro immense fortune sono in grado di decidere ogni cosa. Da noi abbiamo solo filantropi che mai e poi mai si permetterebbero di mettere un dito in politica e che giorno e notte pensano instancabilmente al nostro bene: i Bezos, i Musk, gli Zuckerberg, i Gates, i Murdoch. Quando crepano infatti li santifichiamo, come è successo a Steve Jobs.

Perciò l’occidente intero, con la sua processione di santi e di eroi, si è schierato dalla parte giusta. Quella di un eroe santo – inizialmente un pochino imbarazzante, ma non c’è nulla di ridicolo che non si possa digerire con i condimenti opportuni – che si chiama Volodymyr Zelensky. Lui ha dimostrato nei fatti, non certo a parole, di essere affidabile: concludendo la liquidazione di ogni diritto dei lavoratori ucraini, chiudendo gli occhi sullo sfruttamento del lavoro minorile ucraino – perfino nelle miniere di ambra e di carbone – e consentendo agli “imprenditori” ucraini di assumere e licenziare a piacimento senza alcun controllo sindacale e, a fronte delle retribuzioni e pensioni più basse d’Europa, accumulare fortune (per chi volesse documentarsi un pochino ecco qui: https://www.glistatigenerali.com/sindacati/ucraina-una-democrazia-che-stava-per-cancellare-i-contratti-di-lavoro/) .

Uno di noi, insomma. Come lui stesso ci tiene a far notare.

E come si fa a non fornire armi ai tagliagole nazisti al servizio di quel nostro simile, che poi se le terranno per praticare qualche genocidio qua e là, dove serve (a loro e, magari, un po’ anche a noi)?

Bisogna assolutamente farlo.

Ragioni umanitarie lo impongono.

Ragioni etiche.

E quando c’è di mezzo l’etica, signora mia, non c’è altro da aggiungere…si può scannare chi si vuole e come si vuole, perché si è nel giusto; e dopo farsi un seflie mentre si abbraccia qualcosa o qualcuno: un bambino, un mitra, un gatto, una bambola.

La platea, ormai assuefatta alla commozione desidererà a sua volta mostrarsi commossa per rincarare la dose. Ragion per cui in risposta a quei selfie partiranno altri selfie, con bandiera gialloceleste incorporata. Selfie da ovunque a dovunque.

Il sentimentalismo così tracima e esonda. Assieme all’idiozia planetaria.

Quando ancora il pudore riusciva a sopravvivere – per quanto infrattato – e aiutava a non scivolare in queste oscenità ci sarebbero forse stati risparmiati questi guerrieri da bagno di servizio che effettuano proclami bellici su internet seduti sopra la tazza del cesso e li deodorano con la filantropia.

Ci sarebbe stata risparmiata, forse, questa ipocrisia tartufesca di attori, cantanti e scrittori milionari che supplicano di inviare armi (magari “materiale bellico non letale” per citare un genio nostrano che sta a capo della bella sinistra) in nome della pace universale.

Oppure della pace eterna.

Invece, come ho già detto, nulla ci è stato e ci sarà risparmiato.

Così a quelli come me, assieme al pugno di mosche di tutte queste minchiate, restano solo i sogni. E siccome purtroppo non sono un’anima bella, quando vedo questi cinici imbecilli giocare a Risiko con il culo degli altri, non sogno un cherubino che li prenda per le orecchie e li metta in castigo dietro la lavagnetta segnapunti.

No.

Sogno piuttosto un missile davvero intelligente che porti soltanto a loro, direttamente a domicilio, proprio quello che reclamano per gli altri: la LIBERTA’ e LA DEMOCRAZIA.

Ma quel missile intelligente purtroppo non esiste. E, ahimè, neanche il cherubino. Dobbiamo tenerci questi stronzi e guardarli mentre giocano a Risiko osannando gli eroi.

Finché un missile per niente intelligente porrà fine a quel Risiko ma anche a tutto il resto.

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