Costume
Gli inglesismi sono utili o servono solo a farci sentire cool?
Mario Draghi nel leggere un suo testo che recitava «Per chi svolge attività che non consentono lo smart working sarà riconosciuto l’accesso ai congedi parentali straordinari o al contributo baby-sitting» ha commentato, dicendo: “Chissà perché dobbiamo sempre usare queste parole inglesi?” Stiamo parlando di una persona che l’inglese lo conosce molto bene, quindi il disagio è legato alla conoscenza, non all’ignoranza. Il fastidio nasce da un uso eccessivo dei termini inglesi in un testo o in una conversazione in lingua italiana, termini che spesso vengono usati fuori contesto e senza una reale necessità. Purtroppo l’uso improprio lo si riscontra anche nei discorsi pubblici dove, ad essere maliziosi, si potrebbe pensare che l’inglese possa raccontare certi provvedimenti senza suscitare troppo scalpore. Pensiamo ad esempio alla famosa spending review che altro non è che un taglio della spesa pubblica. In genere l’uso degli anglismi è concentrato in alcuni settori: informatica, internet e social, marketing e moda, politica e scienza, lingua dei mezzi di comunicazione di massa.
Ma perché li usiamo? È evidente che oggi la percezione diffusa, per i parlanti, è quella per cui usare termini inglesi sia più cool; mi sia concesso dire che “faccia più figo’ dirlo in inglese. L’inglese viene dunque da molti usato per “darsi un tono”.
Scusa mi dai due slot per la prossima settimana? Non saprei ho la week abbastanza full, dovrei inventarmi una exit strategy per un meeting abbastanza noioso. Ma non puoi spostare qualcosa nel week end, dovremmo incontrare lo Human Resources manager per quella questione sul reparto amministrativo. Sono troppo inadeguati continuano a redarre business plan per giustificare il closing. Si d’accordo ma i partner devono essere comunque garantiti da una way out che li soddisfi, C’è poi la questione dello smart working per quanto tempo pensi di farne uso? Beh insomma ci è stato utile come il contributo baby sitting non so darti un time preciso; certo che in questo momento di spending review dovremmo tenerne conto. Dovremmo poi riprendere il tema della Corporate Social Responsibility accantonato da oramai due anni per il lockdown. Ah è vero, qual è la deadline? Non ricordo, sento il consulente e ti do un feedback Comunque vedo cosa posso fare, cerco di farti una situazione all inclusive tu intanto compila una To do List e non dimenticare le opzioni put&call, e il coinvolgimento di un addetto alla supply chain.
Piccolo esempio di dialogo tra due colleghi di lavoro, forse un pò esasperato… ma nemmeno troppo.
Probabilmente dovremmo darci una calmata, anche perché l’italiano è una lingua di cultura ricca, dove si possono trovare le risorse giuste per evitare l’uso dell’inglese, perché non approfittarne e ritornare alle origini?
Immagine da Freepik
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