Costume
epifanie
Quella che il bruco crede la fine del mondo, per il mondo è una farfalla.
L’apparizione è dunque arrivata, come era previsto e atteso nella notte della rivelazione, dei Re guidati dalla Stella, dell’inchino dei semplici e dei potenti alla Luce di Dio venuto al Mondo.
Il Mondo, il Pianeta, l’Umanità intera, oggi sono un miraggio, un’idea incompiuta e il suo esatto contrario, una miriade di piccoli mondi, che contengono piccoli pezzi di terra e frammenti eterogenei di umanità distinte.
Ognuno, però, è convinto e crede fermamente che il confine segnato dal suo personale recinto corrisponda con l’orizzonte, il solo ed unico punto di congiunzione tra cielo e terra.
E così abbiamo costruito muri alti e minacciosi ma anche limiti più bassi e amichevoli e barriere più o meno fragili; ci siamo rinchiusi in città, paesini, quartieri e poi semplici condomini, casette, stanze e porticine. Ognuno ha chiuso il suo spazio, ciascuno sente di difendere quello che è suo, dagli altri.
Ognuno ha tessuto il suo bozzolo e ci si è chiuso dentro, in attesa della fine del mondo.
Questo siamo, dopo soli dieci giorni dalla venuta del nostro Salvatore e dalla professione d’amore e fratellanza universale che abbiamo ritualmente recitato come sempre.
Siamo stati buoni e per qualche minuto di suggestione abbiamo indossato l’abito dell’altruismo e della generosità, qualcuno ha anche provato ad essere compassionevole mostrando foto di animali inermi, Fate o Elfi di Natale e quasi tutti hanno trovato da qualche parte un aforisma adatto alla circostanza.
Era un solo Mondo, il Mondo di Cristo che lo ha salvato e ci ha salvati tutti.
Ma ora è tempo di rivelazioni, oggi è il giorno dell’apparizione, dei Magi e della Strega primordiale.
Quindi, torniamo dal Mondo al nostro paese e al suo confine, alla nostra città, al paesino, al quartiere, alla nostra casa, al sicuro nel bozzolo, nel nostro recinto più prossimo, chiudiamo bene la porta e armiamo il confine per difenderci dagli altri.
Da domani c’è un’altra piccola porzione di umanità da combattere e finalmente abbiamo la licenza di colpire, senza responsabilità inutili.
E’ l’Epifania oggi e il nostro re è apparso come si conviene a un capo, con la sua corte di ministri, dignitari in mimetica e la coda abituale di saltimbanchi e attori; è venuto stanotte a dirci che c’è una nuova regola, un’altra tra le tante che siamo abituati a ricevere da sua grazia, c’è un nuovo obbligo da rispettare e riguarda un pezzettino di questa nostra gente.
Ci ha mostrato chi comanda in questo recinto che si crede il mondo e questa regola viene da lì, dunque è giusta. Inoltre, riguarda solo i peggiori di noi, quelli che stanno in uno di quei recinti più piccoli, angusti e bui.
Pure quelli hanno eretto un confine, intendiamoci, e pure loro armano le forze per difendersi.
Presto ci sarà una guerra, finalmente.
E tutti avremo un nemico da colpire e una buona causa per farlo.
Stanotte iniziamo a combattere il male, sconfiggeremo la sua causa e i suoi sodali e quindi sconfiggeremo il demone invisibile che si è preso le nostre vite senza neppure toccarci.
Quasi nessuno di noi lo ha mai visto, di certo ben altri ne abbiamo incontrati e molto più spesso, da un po’ sembra anzi che non lo veda proprio nessun altro, ma i migliori che comandano ci dicono che è lì, cambia forma e gli cambiano nome così che metta paura. Loro stessi hanno paura e ce la mostrano senza pudore per renderci più forti e decisi mentre andiamo in guerra per la (loro) giusta causa.
L’annuncio è dato, la regola enunciata e la battaglia può iniziare, sappiamo che se uccideremo quei nemici avremo vinto.
Forse combatteremo tra quartieri, condomini, case e singole stanze e di sicuro dovremo costruire altri recinti dentro ai nostri e rinchiudere lì i pazzi che prenderemo vivi, ma ne varrà la pena perché saremo vincitori e guariti.
Poi verrà un’estate calda, con spiagge protette da barriere e nuovi recinti in cui correremo liberi, ci sarà un altro Natale da salvare e avremo ancora una regola nuova da servire.
La regola sarà dunque onorata e perpetrata, rigenerata e rinnovata per sempre, avremo nuovi recinti e nuove classi di uomini e rimarremo in attesa, vigili e addestrati, pronti a difenderci quando verranno a dirci da chi.
Intanto arruoliamo i nostri bambini che è giusto così, altrimenti non ci sarà più un recinto in cui stare e saremo costretti a tornare liberi.
Devi fare login per commentare
Accedi