Costume
Crociera nei fiordi: atmosfera da Love Boat
Nave da crociera, troppo grande per offrire emozioni in navigazione, troppo piccola per godere di generosi spazi nelle cabine, che pur grandi, non possono essere paragonate ad una camera di albergo di medie dimensioni. Una vacanza di questo tipo riserva, però, anche qualche vantaggio ma iniziamo con qualche numero forse non così noto. La nave che ha ospitato me e la mia famiglia per una settimana è lunga 330 m, larga 43 e alta 65. I ponti sono 19 con 35.000 m di spazio pubblico. 5 piscine, 21 bar, 10 punti ristoro e molto altro
Volumi incredibili, vederla da vicino è impressionante, all’interno ancora di più, è come essere in un villaggio galleggiante sviluppato in verticale o in un centro commerciale multi piano di grandi dimensioni, con ben 2400 cabine che ospitano circa 6.300 persone, più 1.700 di equipaggio. La tratta è quella dei mari del nord, attraverso i fiordi della Norvegia, partendo dalla Germania via Copenaghen. Turisti di ogni tipo, da 2 a 80 anni, europei, americani, arabi, ognuno con la propria cultura, le proprie abitudini, ma uniti da uno scopo comune: divertirsi. L’offerta sulla nave non manca di certo, ma se le cabine non possono essere paragonate alle dimensioni di una sistemazione in hotel, gli spazi comuni sono ampiamente generosi ma non sufficienti ad accogliere le migliaia di ospiti che decidono di frequentarli nei momenti che in generale coincidono con i propri desideri e bisogni. Quindi code al ristorante, nei bar, nelle piscine, a teatro, al casinò, in palestra, nelle diverse lounge tematiche, negli spazi per bambini, nelle sale giochi, la situazione si amplifica quando la crociera non prevede fermate a terra, ma solo navigazione, in questo caso bisogna invertire per quanto possibile gli orari a cui si è abituati, anticipare o posticipare la colazione il pranzo o la cena, per gli sportivi la palestra va frequentata al mattino presto o la sera tardi, le piscine all’aperto magari quando piove o tira vento, più complicato per gli spettacoli ad orari definiti, ma al limite si possono evitare… Se si passeggia su e giù per i piani lo spettacolo lo offrono i passeggeri, in questo caso compagni di vacanza sconosciuti. C’è stata addirittura la serata di gala con tanto di foto pre cena con il comandante, non ci credevo. Avendo poco da fare prima di recarmi ad un ristorante tematico precedentemente prenotato (non sono stato una volpe ho avuto solo culo) avrò contato almeno 40 persone in coda in attesa di una foto insieme al marinaio più alto in grado avvolto nella sua affascinante divisa. Avete presente la serie di telefilm dal titolo love boat degli anni 90? Non è vero che la curiosità è solo femmina, a circa metà cena tra una portata e l’altra sono uscito per osservare lo stato delle persone in fila che sfoggiavano abiti simili a quelli esibiti dalle star sul red carpet alla mostra del cinema di Venezia, la coda era addirittura aumentata, fatto un rapido calcolo si erano fatte immortalare con la star della nave oramai centinaia di persone. De gustibus non disputandum est.
La scelta di prenotare un ristorante il cui costo non era compreso nel nostro pacchetto ci ha evitato di prendere posto nella sala dove si svolgeva la cena di gala meno male, in felpa e jeans probabilmente saremmo stati leggermente fuori luogo.
A proposito di pacchetto, il buffet centrale aperto dalle 6 del mattino fino alle 23 circa, a disposizione di tutti gli ospiti, lungo decine di metri lineari offriva ogni tipo di cibo, una vasta varietà in grado di soddisfare, anche i palati più raffinati.
Qui però assisto al più grande spreco alimentare che i miei occhi abbiano mai osservato, non parlo del cibo che non è stato utilizzato, per questo l’intelligenza artificiale ci verrà in aiuto con una piattaforma informatica, che avrà lo scopo di programmare con la massima precisione possibile le necessità quotidiane, cioè quanto cibo si presuppone sia necessario, quanto ne deve essere preparato e quanto ne sarà consumato dai numerosi ospiti in una crociera. Qui arriva il bello, le nuove tecnologie ancora oggi non riescono a controllare l’ingordigia delle persone che, per il solo fatto di aver pagato, si sentono in diritto di scaricare nei propri piatti quantità di cibo che non riuscirebbero nemmeno a mangiare in quattro pasti. Pellegrinaggi plurimi ai banchi lineari del self service con assortimenti di cibo improponibili, non mi soffermo sulle corrette associazioni alimentari (arrosto con sugo che allagava il dessert e la frutta nello stesso piatto per evitare una seconda volta la fila) ma sulle quantità avanzate nei piatti, cibo solamente assaggiato, ma preso in porzioni più che abbondanti e spesso neppure toccato per oggettivi limiti fisici propri di un essere umano. Ricordo che sulla nave ci sono oltre 6.000 persone e il self service (il luogo più frequentato, perchè tutto quanto viene offerto è compreso nella tariffa base) è aperto per 16 ore al giorno, da osservatore vi posso garantire che sono più numerosi i vassoi con (molti) residui di cibo avanzati di quelli con piatti semi vuoti. Saranno superiori queste quantità alimentari rispetto a quelle non utilizzate? Non saprei, sulle seconde si prevede una soluzione, sulla prima rassegniamoci , tutto ciò che è pagato va arraffato non importa se poi viene buttato, mi chiedo che esempio venga dato alle nuove generazioni, mio padre da piccolo mi diceva: “hai gli occhi più grandi della bocca” spingendomi a finire quello che avevo nel piatto prima di chiedere qualcos’altro.
Al di là delle molteplici attrazioni per gli appassionati del genere, il vantaggio che ho scoperto è la possibilità di visitare più posti in pochi giorni visto che la navigazione avviene maggiormente di notte, probabilmente le stesse visite fatte in proprio sarebbero state faticose. La famiglia si è divertita, di conseguenza ne sono stato felice anch’io. Ci tornerei? Non so, ci devo pensare…
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