Costume
Compagni e amici, basta buonismo!
C’è forse del vero nella critica che vien fatta alla sinistra in generale di essere “buonista”. Probabilmente dipende dalla presunzione – da parte di chi ha studiato – che le persone che esprimono posizioni palesemente incostituzionali, razziste, antisemite etc, abbiano un difetto di cultura. Che, ad esempio una persona che ignora che Gesù di Nazareth sia stato un ebreo, sia sicuramente ignorante dei principi basilari non della teologia ma del catechismo (tanto più se si professa cattolico). E che se uno pensa che nei campi di sterminio ci fossero «piscine e campi da gioco», non ha letto non dirò Primo Levi o Saul Friedländer, ma nemmeno qualche pagina del sussidiario delle medie o del libro di lettura delle elementari (o, già che siamo on line, un video come questo documento.) Per non parlare di chi elogia Hitler o si fa tatuare simboli nazisti, e poi si appella alla libertà di opinione e dice: ma che avrò fatto mai? Sì, è vero, di fronte a queste persone vien fatto di pensare innanzitutto all’ignoranza come esimente del giudizio morale:«Padre perdona loro, perché non sanno quello che fanno», dice Gesù nel vangelo (Lc 23, 34). E da qui, via a discettare sulle carenze della scuola, sull’analfabetismo di ritorno, sul dispositivo di appiattimento mentale prodotto dai social e da internet in generale.
Ebbene, forse è venuto il momento di dire: basta buonismo. Non esiste solo l’ignoranza. Esiste la stupidità, la cattiveria, il male. L’intenzionalità di male, in senso morale, dico. E il dolo, in senso giuridico. Essere di sinistra, ma oserei dire semplicemente dalla parte della Costituzione repubblicana significa chiedere che sia applicata la legge Mancino, e anche che sia istituita finalmente una legge che punisca il negazionismo e il revisionismo dei genocidi del Novecento, e l’esaltazione del totalitarismo (comunista e fascista, religioso o laico che sia).
Bisogna dire chiaro e forte: chi sostiene le posizioni che abbiamo letto in questi giorni non è ignorante, è cattivo! Esistono i cattivi, i malvagi. Ed esiste, per dirla con Levi, la zona grigia dell’indifferenza, in se stessa colpevole.
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