Costume

Care vacanze…

16 Luglio 2023

Tempo di vacanze… tra le regioni prese d’assalto, Sardegna, Liguria, Puglia, Emilia Romagna e Sicilia detengono il primato fra quelle più frequentate della penisola. Voli e crociere al top dei rincari non fanno demordere, e fra il dilemma tra mare e montagna, preferire l’acqua salata e l’abbronzatura color cioccolato supera l’estasi delle grandi alture. Contro ogni luogo comune, lo stato psicofisico richiede una vacanza a qualunque costo, lo stress è la peggior malattia della modernità e cambiare località, evitando il ricordo del lavoro, aumenta la motivazione, migliora le relazioni, allontana la sindrome da burnout, è fonte di ispirazione per passioni e hobby, consente di apprendere con facilità ed esperienza su campo magari anche cimentandosi con le lingue straniere e consente di concedersi degli strappi alla regola – durante l’anno mai contemplati – conoscere nuovi sapori a tavola nonostante i buoni propositi della dieta da prova costume.

Tuttavia con il sole rovente degli anticicloni che attanagliano la Penisola, Cerbero e Caronte tra afa e disagio fisico, innescano lo stress da vacanza che sembra un ossimoro ma, durante il meritato relax dopo mesi di lavoro intenso, problemi e lamentele ingiustificate attendono dietro l’angolo pronti a compromettere l’intera vacanza: dal caldo asfissiante all’accanimento contro condizionatori e ventilatori che, pur svolgendo il proprio compito senza sosta, sono presi di mira per carenza da prestazione e sebbene la presenza di fantastiche spiagge, pare non bastino questi splendidi paesaggi a rinfrescare gli animi e a placare la voglia di brontolare e il bisogno smodato di esternare il proprio disappunto dinanzi agli “ostacoli da vacanza”.

Eppure partire finalmente per la villeggiatura desiderata da mesi metterebbe chiunque di buonumore…già da un paio di settimane prima, a pochi giorni a ridosso della partenza, sembrava di camminare a una spanna da terra, tuttavia preparare i bagagli, selezionare gli outfit, l’idea di affrontare eventuali malesseri e selezionare la giusta crema solare, può risultare stressante qualsiasi sia la destinazione. Smartphone, tablet e PC devono poi essere onnipresenti per condividere gli innumerevoli istanti  o i piatti degustati piuttosto che sfogliare un buon libro. Il solo sfiorarsi il gomito in aereo,  incrociare lo sguardo insistente del vicino di posto o semplicemente discutere in treno il posizionamento delle valigie, scatena ire smodate, comicia a trasudare la voglia di critica e sul web le affermazioni esternate e condivise a proposito della vacanza appaiono inverosimili: dalla guida turistica definita inguardabile ai vicini in spiaggia con qualche chilo di troppo, sono solo alcune delle citazioni che dilagano, c’è chi sostiene che le donne locali siano belle al punto da far scatenare tra moglie e marito conflitti e gelosie “ingiustificate” per qualche sguardo furtivo e chi, raccontando della scarsità di camere singole in albergo, dovendo condividere la matrimoniale, si scopre in dolce attesa senza volerlo. Dulcis in fundo, il disappunto a causa dei pesci “inaspettati” in mare o la spiaggia troppo sabbiosa al punto da arrecare alterazioni ai costumi, non c’è che dire: estate = consulenza psicologica!

Lamentele naturalmente accompagnate dal disappunto sui prezzi che quest’anno hanno raggiunto cifre vertiginose. Andare in vacanza rappresenta un pesante esborso, differente nelle diverse zone d’Italia: hotel, pensioni, B&B nelle principali città di vacanza o per soggiornare nelle località turistiche e città d’arte italiane, vede Firenze capofila, seguita da Milano a rappresentare due realtà turistiche con il maggior numero di visitatori e di aumenti delle tariffe nelle strutture ricettive, con evidenti differenze tra Nord e Sud; se a Firenze gli aumenti raggiungono il 43,2%, a Potenza solo l’8% mentre Matera si prepara a prosciugare il portafogli dei turisti raccontandosi in tutte le stagioni, sfoggiando il suo fascino inconfondibile e il suo appeal internazionale.

 

E fra il rincaro dei pedaggi, i disagi dei tempi di attesa in autostrade affollate dai pendolari, i prezzi che aumentano indiscriminatamente approfittando delle attrattive presenti nelle diverse località, per contrastare il caro-spiagge tra l’affitto di ombrelloni e sdraio, “mangiar bene senza dover cucinare” e godere dei vantaggi di un pranzo al ristorante, è prerogativa per molti ma non per tutti.  Il pranzo al sacco sotto l’ombra di una pineta o di un gazebo, è un momento conviviale cui non rinunciare, ricordi di aggregazione per le famiglie allargate in cui tra zii, nonni e comitive di amici, tra un bagno e l’altro e tra una partita a beach volley e un gavettone, tutti necessitano di rifocillarsi dallo strenuo della calura. Ripassare il decalogo del buon bagnante e il galateo in spiaggia è green, ricordando il motto “Spiagge accoglienti e mare pulito per tutti e per chi verrà domani”, purtroppo assistiamo sempre più spesso a situazioni di maleducazione e di poco rispetto del prossimo e dei vicini di ombrellone. Urla a qualunque ora del giorno e troppi centimetri di pelle nuda scatenano gli animi e non favoriscono la civile convivenza e il rispetto degli altri.

Il nudismo esagerato ed effusioni con atti osceni in luogo pubblico richiedono di valutare il contesto perché entrambi sono regolati dal Codice penale e la vacanza potrebbe finire meno bene del previsto. Del cibo in spiaggia via libera, ad eccezione dei villeggianti di Sant’Antioco in Sardegna, dove il sindaco ha firmato l’ordinanza, con multa da 500 euro per i trasgressori, per il divieto da assembramenti e banchetti in riva  consumando teglie di lasagne sfornate sul lungomare e cotolette impanate. Consentite quasi ovunque insalate di riso, piatti esotici, insalate leggere, tranci di pizza e gelato da condividere in compagnia, perché non esiste una legge che vieti o consenta di mangiare in spiaggia, i clienti dello stabilimento devono sicuramente rispettare il decoro della spiaggia ma anche ricordando che per chi vuole semplicemente raggiungere il mare per fare un bagno passando dallo stabilimento balneare non deve pagare alcun ticket d’ingresso perché la spiaggia è un bene pubblico, appartiene al demanio anche se data in concessione ai gestori degli stabilimenti balneari. Impedirne l’accesso o chiedere un pagamento è quindi una violazione di legge!

Ma al primo posto delle lamentele, in spiaggia o altrove c’è sempre l’utilizzo eccessivo del telefonino, perché nemmeno in vacanza riusciamo a staccarcene e dei social network, visto che l’imperativo è condividere foto e video con i propri amici e follower, l’attenzione è quella di evitare di riprendere inavvertitamente passanti o bagnanti in immagini e video  a loro insaputa e far scoprire casualmente di essere finiti sulla pagina Facebook o Instagram altrui, violando il diritto alla privacy. La vacanza va vissuta al meglio, anche con puro ozio, dimenticando intenzionalmente l’orologio per misurare il tempo visto che mai riusciremmo a separarci dal telefonino. E’ sempre desiderata con piacere ma, spesso nei racconti, stranamente vissuta con disagio e sempre ricordata con nostalgia: questi momenti in cui si sospende con la quotidianità fanno ricordare come, in queste rare occasioni, il far niente sia una meravigliosa occupazione tra passeggiate, onde, risate, colori e stupore e se per le vacanze si consiglia la collina, perché in montagna i prezzi sono alti e al mare sono salati, queste valide battute alla stregua di tour operator sono un valido suggerimento perché per vedere il mondo e rimanere incantati dalle sue meraviglie bisogna viaggiare molto e in pieno relax. In fondo le vacanze non svuotano solo il portafoglio ma “dovrebbero” svuotare la mente dai pensieri e dallo stress quotidiano pensando all’ansia da rientro che inevitabilmente si avvicina, quando l’unica ragione per la quale chiederemo ad amici e parenti come è andata la loro vacanza è perché moriamo dalla voglia di raccontare la nostra!

 

 

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