Costume
Aboliamo la distanza all’indifferenza
«L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo».
In un’epoca troppo vicina per definirla epoca, si definiva Cyborg un automa, un oggetto creato dall’uomo che lo aiutava ad espletare compiti e mansioni, un oggetto perciò capace di sostenerlo, aiutarlo. É il principio su cui, poi, si è sviluppata la domotica.
Il fatto che al bullismo sia stato associato il termine cyborg, indica il fatto grave che le persone che si rendono artefici di atti di bullismo in rete sono persone meccaniche prive di sentimenti e in più, non supportano affatto, ma danneggiano, chi è vittima di atti feroci dal punto di vista fisico e psicologico.
Spesso vengono ripresi atti di pestaggio, filmata la violenza del branco, come se mandare in onda la violenza attestasse e ufficializzasse la violenza e la capacità di agirla. Si tende a diffondere il terrore perché la vittima non è solo il malcapitato di turno, ma potrebbe essere chiunque di noi che al momento sbagliato si trova a passare nel posto sbagliato.
Altre volte il cyberbullismo assume le forme del revenge porn come nel caso della maestra di Torino il cui ex aveva fatto girare foto private nella chat degli amici del calcetto, o nell’analogo caso della quindicenne napoletana le cui foto sono passate prima tramite telegram in un gruppo formato da nove amici di classe per poi avere in seguita tantissime visualizzazioni. Casi emblematici che si giocano sulla pelle delle persone che si cerca di screditare, ridicolizzare, offendere, tacciare.
Perché la rete non sia uno strumento nelle mani di chi fa della violenza, delle percosse, della burla e della vendetta il mezzo per distruggere la persona è necessario costruire una rete di solidarietà che argini il cattivo uso dello strumento informatico, parlando, discutendo, operando.
Il bullo è uno che si mimetizza tra noi, non lo si distingue, spesso un insospettabile, per scovarlo è necessario creare una cultura e una sensibilità su cui la scuola è chiamata ad agire, dando alla parola legalità una struttura e un senso, considerando che la radice “leg”è alla base del termine lògos, che racchiude in sé svariati significati: parola, discorso. In tal senso, la lettura può essere considerata come un’azione che coinvolge la totalità della persona che “raccoglie” e in particolar modo la sua capacità di cogliere il significato profondo di quanto accade.
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