Costume

2024 anno bisesto, anno funesto

9 Gennaio 2024

La scorsa settimana, durante una delle ultime abbuffate delle feste natalizie, un amico ci propone un brindisi: “voglio festeggiare con voi l’inizio del nuovo anno, ma soprattutto la fine del 2023, l’anno più tragico che abbia mai passato”. Ascolto e condivido la voglia di lasciarsi alle spalle un brutto periodo, ma mi sorge un dubbio: il 2024 è un anno bisestile e come tale è oggetto di una tradizione popolare. Il detto recita: “anno bisesto, anno funesto.” È diffusa la convinzione che gli anni bisestili siano funesti e negativi, anni nei quali si possano verificare eventi spiacevoli o vere e proprie catastrofi. Non voglio soffermarmi ad approfondire le origini di questa credenza che sono molto antiche, mi limito a ricordare che bisestile significa un anno, ogni quattro, con un giorno in più, che è il 29 febbraio.

Come spiegare al mio amico la previsione funesta del 2024? Me ne guardo bene dal sollevare la questione, ma per me, soggetto “abbastanza” scaramantico, la faccenda si fa seria. Nel 2024 si dovrebbero verificare, per quanto mi riguarda, condizioni che porteranno alla luce progetti che nell’anno passato sono rimasti nel cassetto. Ci penso, mi sale l’ansia, la preoccupazione si fa più intensa, no, non è possibile, il 2024 non può essere un anno sfortunato, sono solo dicerie, credenze popolari e poi, se non ci avevo pensato, “vuol dire che non ci credo”. Dall’altra parte torna a farsi viva la parte scaramantica che mi appartiene; azz… E se fosse vero? Devo capirne di più, trovare un appiglio, anche piccolo, ma che mi porti a disconoscere e a rinnegare la potenziale sfiga che potrebbe avverarsi nell’anno a venire. Non penso più al mio amico, per lui il calvario c’è stato nel 2023 e poi sono preoccupato per le mie aspettative, i miei progetti, finita la cena mi tuffo in rete devo conoscere cosa è successo negli anni bisesti di così catastrofico. La ricerca parte male: “anno bisesto anno funesto è un detto popolare che riflette una superstizione secondo la quale gli anni bisestili portano sfortuna o eventi negativi.” Nulla di nuovo, questo già lo sapevo. “Tuttavia, è importante notare che questa affermazione è basata sulla credenza popolare e non ha alcun fondamento scientifico o razionale”. Provo sollievo. Ma allora mi dico, perché fermarsi se un gatto nero ti attraversa la strada? È razionale? Ma noi siamo maestri nel prestare più attenzione alle cose che ci fanno comodo. Continuo la ricerca con difficoltà, digitando sulla tastiera solo con la mano destra, la sinistra è impegnata a toccare altro sotto la scrivania (di nuovo la mia scaramanzia…) ma non basta, ecco l’elenco delle grandi tragedie avvenute negli anni bisestili: Terremoto di Messina nel 1908, dell’Irpinia nel 1980, di Haiti nel 2010, lo tsunami nell’oceano indiano nel 2004, il Covid nel 2020… Mi fermo, non proseguo. Si intensifica invece il dolore nelle parti basse per l’eccessiva pressione della mano sinistra che poi magicamente si allenta. State a sentire: “Tuttavia, catastrofi ancora più gravi sono avvenute in anni non bisestili”: (Godo!)

Prima guerra mondiale (1914) – La pandemia da spagnola (1918) – Seconda guerra mondiale (1939)

E poi negli anni bisestili sono accaduti anche tanti eventi positivi,

tra gli altri il raggiungimento del massimo grado di prosperità economica prima della crisi (1928); l’entrata in vigore della Costituzione italiana (1948); prima mappatura del genoma umano (2000). Resto, forse per mia comodità abbastanza soddisfatto, chiudo la ricerca leggendo che nel bisesto 2012 i Maya avevano previsto la fine del mondo… Tiè!

E poi basta con la storia che il 29 febbraio porta sfortuna, in Irlanda è associato a usanza gioiosa, in questo giorno le donne propongono agli uomini di sposarle, il 29 Febbraio del 1792 nacque il grande compositore Gioacchino Rossini, nel 1940 Hattie Mc Daniel fu la prima attrice afroamericana della storia a ricevere la statuetta dell’Oscar per la sua interpretazione di Mami in Via col Vento, nelle Olimpiadi di Roma del 1960 viene abbattuto il muro dei 10 secondi nei 100 metri, nel 1996 il 29 febbraio termina l’assedio della città di Sarajevo, dopo quattro lunghi anni. E allora, perché non sfruttare meglio questo giorno in più che il mese di febbraio ci offre e che capita ogni quattro anni?

Potrebbe diventare un giorno di festa nazionale, anzi internazionale, dove tutti i Paesi festeggiano con fuochi di artificio, feste, spettacoli, poi quest’anno cade di giovedì, si potrebbe sfruttare anche il venerdì per un lungo ponte fino a domenica, andrebbe però eliminata un’altra festa, ogni tanto è doveroso lavorare eh. Vuoi mettere poi il gusto dell’attesa per il prossimo anno bisesto?  Devono passare altri 4 anni per un’altra festa, un po’ come aspettare i Mondiali di Calcio… insomma cerco di combattere la mia parte scaramantica, speriamo!

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