Cibo

Lo splendore di Maribor, la “Torino della Slovenia” immersa nella natura

26 Settembre 2016

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Maja Slivnjak è responsabile ufficio stampa dell’Ente per il Turismo Sloveno in Italia. Il post è sponsorizzato da:

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Esistono, nel mondo, città post-industriali che esercitano un fascino particolare: quello della decadenza, dello struggimento per il bel tempo che fu, quando si aveva l’illusione di essere la capitale del mondo. E poi c’è Maribor (alias Marburgo), la “Torino della Slovenia”, il capoluogo della Stiria slovena. Seconda città del paese dopo Ljubljana, Maribor non solo ha saputo trasformarsi, dopo il crollo della Jugoslavia, in un polo del manifatturiero avanzato, ma vanta una qualità della vita e una vivacità incredibili.

Malečnik (f: D. Groegl, www.slovenia.info)

In più la città è nel cuore del Pohorje, regione montuosa rinomata per le sue foreste incontaminate e i suoi bellissimi vigneti: un grande santuario della natura dove vivono 90 specie di uccelli e 700 specie di farfalle; un paradiso non solo per i birdwatcher e i naturalisti, ma per gli escursionisti e gli sportivi di ogni tipo.

In Slovenia, poi, Maribor è famosa per la sua giovialità. Forse è merito pure della folta comunità di studenti universitari: oltre 16mila ragazze e ragazzi in una città di poco più di 100mila persone non sono pochi! In ogni caso, Maribor era una città allegra già nel Medio Evo, quando era un borgo di frontiera con una doppia vocazione: militare e commerciale (e si sa, tanto ai mercanti che ai militari piace divertirsi, bere e mangiar bene).

Maribor (f: Matej Vranič www.slovenia.info)

Si narra che il diavolo stesso, indispettito dall’eccessiva baldanza dei suoi abitanti, volesse distruggere Maribor con un grosso macigno staccato dalla cima di una montagna; la Madonna però glielo impedì, costringendolo a gettare via il macigno. Che divenne Pekrska Gorca, il “Calvario sloveno” coperto di vigneti e celebre per la sua bella chiesa ottocentesca dedicata a Maria.

Si beve e si mangia bene, a Maribor. La città è famosa per essere la casa della vite più vecchia del mondo: una cariatide di oltre 400 anni che esisteva già ai tempi di William Shakespeare e Galileo Galilei, e che nonostante gli anni continua a fruttificare. La vite cresce nella parte più vecchia della città, il quartiere di Lent, abbarbicata a una casa assai fotografata dai turisti. La vite fu piantata nel XVII secolo (quando Maribor era una fortezza degli Asburgo contro le incursioni ottomane), e ancora oggi le sue uva sono trasformate, ogni anno, in alcune decine di bottiglie di vino da offrire agli ospiti più illustri della città.

Lent (f: Dusan Vrban www.slovenia.info)

Il quartiere di Lent è davvero delizioso. Oltre alla Vecchia vite (Stara trta) Lent vanta un mix di case antiche e nuove, caffè, ristoranti, negozietti e vecchie torri, come la Torre del tribunale, di origine medievale, e la Torre dell’acqua, che risale al 1500. Degna di nota poi è la Torre ebraica, simbolo del passato ebraico di una città che per secoli ospitò una piccola ma dinamica comunità ebraica che giocò un ruolo cruciale nello sviluppo economico e culturale di Maribor. Ecco perché merita una visita l’antica sinagoga, oggi un piccolo museo.

Maribor deve molta della sua vitalità e allegria alla Drava, il placido ma possente fiume che nasce come un rigagnolo in Italia (per la precisione in Alto Adige) e sfocia nel Danubio, uno dei più importanti fiumi del mondo, il “Nilo dell’Impero austro-ungarico”. Lent stesso, che oggi si specchia con bonomia nelle acque della Drava, un tempo era un porto fluviale molto trafficato, per non dire strategico: il legname dei boschi della valle dell’Alta Drava veniva trasportato sino a Belgrado con le zattere. E in effetti ancora oggi le zattere stanno a Maribor come le gondole a Venezia, e sono tanti i turisti che si concedono un giro in barca. E ha a che fare con la Drava anche uno dei simboli della città: il Ponte principale (Glavni most) di 270 metri che, sostenuto da tre imponenti archi d’acciaio, si staglia sul fiume; al tramonto, mi ha detto una volta un turista statunitense, la struttura ricorda un po’ i ponti di Pittsburgh.

La Drava (f: Jošt Gantar www.slovenia.info)

Il mix di architetture, culture e stili di vita diversi tipico di Lent si ritrova anche nel resto della città. Che pur essendo un polo industriale di rilevanza nazionale, vanta un centro storico ben conservato, con una bella Cattedrale dedicata a San Giovanni Battista e un Castello (Mesti grad) traboccante di arte. Infatti l’edificio, che risale al XV secolo, oggi è un museo regionale con una ricca collezione di reperti archeologici, costumi e uniformi, armi e pezzi di arte sacra. Suggestiva pure la piazza principale della città, dove si può prendere un buon caffè con la torta, e contemplare il viavai di passanti ai piedi della colonna dedicata alla Madonna ed eretta per commemorare la peste del XVII secolo. Meritano poi una visita il Kibla, che è il massimo quanto a creatività nel campo dell’arte digitale, e la Galleria d’arte di Maribor.

Una cosa fantastica di Maribor è la vita culturale. La città, che nel 2012 è stata anche capitale europea della cultura, è una mecca dei festival. In estate si tiene il Festival Lent, che fa arrivare a Maribor artisti di ogni tipo, dai ballerini ai cantanti folk passando per gli attori e i giocolieri. A settembre invece c’è il Festival Maribor, che celebra la musica classica di tutti i tempi, da Mozart a Ravel. Ma la kermesse più attesa di tutte è il Festival della Vecchia vite, che a inizio ottobre celebra il vino della Stiria slovena (e la tradizione enologica slovena) con un’allegria e una spensieratezza degna della Oktober Fest; il Festival inizia il 2 ottobre con la tradizionale vendemmia della Vecchia vite, e si conclude il giorno di San Martino, l’11 novembre, dopo un susseguirsi di eventi culinari, enologici e musicali. Da non perdere, neanche se si è astemi (e sarebbe un peccato, perché il vino sloveno è sempre più rinomato).

In bici nel Pohorje (f: Jurij Pivka www.slovenia.info)

Maribor però è anche natura e relax. Si può oziare sulle sponde della Drava, magari leggendo un bel libro, oppure si può visitare lo splendido parco cittadino (Mestni park), con i suoi fiori e le sue piante esotiche, il colle delle rose, il trio di stagni e l’acquario-terrario. A un tiro di schioppo dalla città ci sono poi i colli vinicoli, dove scoprire cantine, mescite e agriturismi fantastici (specializzati dei prelibati struccoli della Stiria, nelle zuppe e nell’ottima polenta di patate). Oppure si possono visitare i boschi, i laghi e gli stagni della zona: una vera opportunità per chi sogna una natura selvaggia e incontaminata.

 

In copertina in alto, Maribor con il suo celebre ponte (foto di Matej Vranič; fonte: Slovenia.info). Maja Slivnjak, autrice dell’articolo, è responsabile ufficio stampa dell’Ente per il Turismo Sloveno in Italia.

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