Milano
Camusso, gli autisti che non caricano i profughi non sono roba della “destra”
La notizia è di quelle che svettano, anche nel marasma informativo dal quale siamo circondati ogni giorni, su ogni device. La racconta oggi su Repubblica Oriana Liso e vale la pena di sottolinearla, perché è una spia dei tempi che viviamo. Le Rappresentanze Sindacali Unitarie hanno infatti annunciato che i “conducenti degli autobus si rifiuteranno di effettuare il servizio di trasporto dei profughi dalla stazione Centrale di Milano ai centri di accoglienza” a causa dell’assenza delle “garanzie igienico-sanitarie per i lavoratori e per gli utenti, visto che gli autobus vengono rimessi in servizio per i passeggeri di linea senza l’opportuna sanificazione del mezzo”. L’azienda ha spiegato che la sanificazione avveniva, gli autisti confermavano che non veniva invece fatta. In un secondo tempo, spaventati dalle critiche e dalle accuse di razzismo, i sindacati sono tornati sui loro passi. La Cisl ha fatto marcia indietro, mentre per la Cgil, che non aveva aderito nemmeno in un primo tempo, è scesa in campo addirittura Susanna Camusso che ha parlato di un fuoco su cui soffiano volutamente le destre.
Di sicuro ci sono, in Italia, destre xenofobe che stanno soffiando su questo fuoco. C’è Salvini, che oggi da cittadino va a donare il sangue per chi ha bisogno mentre ribadisce che da politico deve pensare prima agli italiani. Ci sono gli status della Meloni, c’è la propaganda contraddittoria del Movimento Cinque Stelle e di Grillo quando riemerge dalle nebbie in cui si è volontariamente abissato. Ma c’è un paese fatto di bar, di piazze, di strade, di periferie, di crisi economica perdurante che la Camusso dovrebbe conoscere visto che denuncia spesso le opposte propagande governiste. È in quel paese in cui, sempre più spesso, si sentono girare parole di fastidio per gli immigrati e i profughi. È in quel paese che si sente dire abitualmente: “ma dove li mettiamo?”, “prima gli italiani!”, e così via. La xenofobia sta montando, col passare delle settimane, nel nostro paese. Questo è il punto.
Insomma, il caso degli autisti Atm che si rifiutano di portare i profughi va liberata dalle opposte propagande, dagli assortiti opportunismi e polemiche, e guardato per quello che è: la spia di un male sociale che sta montando e che va affrontato seriamente, in radice. Liquidarlo come opera frutto del successo della propaganda delle destre significa non sapere che paese si abita, e significa non potere incidere nei processi di cambiamenti. Per un sindacato già bocciato dagli eventi può non essere una sorpresa. Se lo stesso errore lo facesse la politica, mancando di capire che le propagande della destra funzionano perché incrociano un umore profondo del paese, la questione sarebbe assai più seria. E più pericolosa.
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