Cinema

Biografie di (nuovi) spettatori con occhi grandi aperti sul mondo

21 Ottobre 2015

Federico Fellini e Italo Calvino si incontrarono – e non per la prima volta – in “Fare un film”, libro del 1980 edito da Einaudi. Questo tra di loro fu sì un incontro in carta e inchiostro ma che, con potenza immaginifica, ha permesso di completare e intrecciare gli stralci di vita del regista italiano più conosciuto al mondo con le memorie cinematografiche di uno dei narratori più celebri del 900.

Nel saggio “Autobiografia di uno spettatore” che apre il collage autobiografico del 1980, Calvino ci regala un intenso flashback di quegli anni in cui «il cinema è stato [per lui] il mondo», legittimando il mezzo cinematografico di una funzione evasiva primaria volta a rispondere ad un bisogno definito essenziale, ovvero quello di «proiezione della propria attenzione in uno spazio diverso».
Come Calvino anche Fellini sottolinea l’importanza che il cinema ha avuto – quasi inconsapevolmente – nella sua crescita. Il cinema per lui «racconta i suoi mondi, le sue storie, i suoi personaggi, con immagini. La sua espressione è figurativa, come quella dei sogni. […]»

Partendo dalla fanciullesca semplicità con cui, le due penne illustri, sottolineano l’importanza dell’esperienza cinematografica nei loro anni di formazione possiamo fare un salto avanti e analizzare la potenza del mondo di celluloide nell’ambito educativo formativo di oggi.

Molte sono le realtà e molti sono i coraggiosi docenti che hanno deciso di promuovere e introdurre l’audiovisivo come una nuova frontiera di educazione all’immagine. Il film permette di sperimentare modalità innovative di insegnamento, soprattutto quando si tratta di approfondire i piani didattici. La visione filmica, in perfetto equilibrio tra fruizione ludica e metodo educativo, permette agli studenti di appropriarsi di un punto di vista altro, di vedere – insomma – il mondo in cui vivono da altre prospettive e puntare un faro su angoli di storia e di attualità che spesso non conoscono abbastanza o ignorano del tutto.

Il cinema funge dunque da imbuto, convoglia l’attenzione dal generale al particolare, utilizza un sistema comunicativo universale fatto di immagini e suoni per decodificare scenari e dettagli di  ieri, oggi e domani.

In un hic et nunc in cui l’innovazione è diventata prerogativa di ogni ambito e attività, anche il mondo della scuola e della formazione pensa a come aggiornarsi e re-inventarsi alla luce dei cambiamenti storico-culturali, e con lui i suoi attori.

L’Associazione Centro Orientamento Educativo – COE da più di 50 anni promuove progetti educativi in Italia e nel mondo; la sua mission è quella di contribuire alla costruzione di una società, rinnovata dalla cultura e dal dialogo tra le culture. Tra i progetti emblematici del COE, il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina di Milano è sicuramente quello che più di tutti, dalla sua nascita nel 1991, ha dimostrato che l’incontro tra cinema ed educazione funziona. Funziona perché durante il Festival le proiezioni dedicate agli studenti di diversi ordini e gradi diventano occasioni uniche per loro di entrare in contatto con culture altre, in una modalità stimolante e coinvolgente di scoperta, conoscenza e approfondimento, arricchite dagli incontri con i registi e gli ospiti, incoraggiando ragionamenti e interrogativi oggi più che mai necessari per le nuove generazioni.

Il dialogo tra culture è il punto di partenza per interpretare e comprendere la nostra società multietnica, una società che multietnica lo è da sempre, nonostante il sensazionalismo della cronaca spesso la definisca e dipinga come fenomeno straordinario e recente.

Per questo il COE ha risposto alla chiamata di CheFare 3 e ha presentato il progetto CinEdu, la prima piattaforma di cinema per la didattica interculturale, selezionato tra i finalisti e votabile on-line fino al 5 novembre. Un progetto di piattaforma web di cinema di short film  per usi formativi e che potrà essere un importante strumento a disposizione di docenti, mediatori e studenti per una scuola sempre più plurale, accessibile, condivisa, con occhi aperti sul mondo e radici ancorate nell’attualità.

Su CinEdu saranno disponibili (con download one-off o in abbonamento cortometraggi selezionati e presentati in edizioni del Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina di Milano che potranno essere presentati direttamente in classe – o in altri contesti – e potranno essere spunto di dibattito per le lezioni e per l’approfondimento di diverse materie. Il catalogo film di CinEdu, che avrà un focus sull’intercultura,  sarà suddiviso per tematiche e ogni film sarà accompagnato da schede didattiche, contenuti speciali, tutoring video e webinar. Inoltre, CinEdu, offrirà la possibilità di accedere ad uno spazio social, un forum on-line di scambio di buone pratiche in cui sarà possibile confrontare esperienze, idee e materiali. Apertura, nuove prospettive e condivisione, il tutto a portata di click per una scuola moderna e interculturale.

Ci perdoneranno Fellini e Calvino, se li abbiamo scomodati, ma l’autorevolezza delle loro esperienze e l’attualità delle loro testimonianze sono state spunti speciali per invitare i lettori a sostenere la nostra causa: portare il cinema nelle scuole come strumento di apertura culturale.

Essere finalisti al bando CheFare è per noi un’importante opportunità che permette di confrontarci con il futuro dell’educazione, una priorità costante delle nostre attività in Italia e nel mondo. L’invito a votare è esteso a tutti, dai docenti agli studenti, dalle associazioni non profit agli educatori e mediatori, dagli operatori del terzo settore ai genitori e a tutti coloro che credono al valore aggiunto che CinEdu – se selezionato – sarà in grado di apportare. L’adesione che riceveremo, da chi già ci conosce e da chi ci incontra per la prima volta, sarà, a sua volta, linfa per spronarci a continuare le nostre attività.

Per sostenere CinEdu bastano 3 minuti, un voto e il passaparola.
Vi invitiamo a VOTARE CinEdu qui, è il progetto nr. 9 su www.che-fare.com 

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