Società

Amore, morte e testamento solidale

15 Febbraio 2021

«Certi amori non finiscono» cantava Antonello Venditti, e talvolta è così, letteralmente: tante sono state le coppie che un generoso testamento ha mantenuto unite anche dopo la dipartita di uno dei due partner. Lo ha ricordato, in occasione della Festa di San Valentino, il Comitato Testamento Solidale, di cui fanno parte 22 organizzazioni no profit – ActionAid, AIL, AISM, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Associazione Luca Coscioni, Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus, Amnesty International, Amref, CBM, Greenpeace, Istituto Pasteur Italia, Fondazione Cenci Bolognetti, Operation Smile Italia Onlus, Fondazione Telethon, Fondazione Umberto Veronesi, Mission Bambini, Progetto Arca, Unicef, Università Campus Bio-Medico di Roma, UICI e Vidas.

Mogli fortunate

Alcune storie sembrano arrivare direttamente dai libri di favole. Come quella del Principe Enrico di Danimarca. Membro della famiglia reale francese, nato come Henri Marie Jean André de Laborde de Monpezat, il principe Enrico è stato un accorto diplomatico, anche dopo il matrimonio con la regina Margherita di Danimarca, alla quale ha lasciato in eredità i 3,5 milioni di euro che costituivano il suo patrimonio personale. Volando oltreoceano, il senatore John McCain – meglio conosciuto come il candidato repubblicano sconfitto alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 2008 da Barack Obama – ha lasciato i 175 milioni di euro del suo patrimonio alla sua vedova, Cindy McCain.

Anche il jet set riporta splendidi esempi di amore coniugale che resiste alla morte. L’attore Philip Seymour Hoffman, interprete indimenticato di “Boogie Nights” e “Truman Capote”, nel 2018 ha lasciato l’intera eredità di 35 milioni di dollari alla compagna Mimi O’Donnell, escludendo i figli “perché non crescano viziati” (sic). Lo scrittore Tom Wolfe, oltre ad aver lasciato all’umanità un grande patrimonio letterario – pensiamo a best seller come Il falò delle vanità o Un uomo vero – ha destinato all’amatissima consorte, Sheila Berger Wolfe, ben 17,5 milioni di euro. E pensiamo alla vedova di Bernardo Bertolucci, Clare Peploe, che alla morte del grande regista è diventata beneficiaria di un testamento da 35 milioni di euro.

Ma a volte i testamenti hanno disvelato, al contrario, una coppia ormai «scoppiata», fino a vere e proprie cattiverie post mortem, come quella del signor Samuel Bratt, un uomo inglese morto nel 1960, che nel suo testamento aveva destinato il suo lascito di 330.000 sterline alla moglie con una clausola quantomeno singolare: la donna avrebbe dovuto fumare cinque sigari al giorno. Una vera e propria legge del contrappasso imposta alla consorte, che in vita gli aveva proibito di fumare i suoi sigari in libertà. Ma forse la ripicca più perfida è stata quella riservata da William Shakespeare alla moglie la quale, dopo un matrimonio durato ben 33 anni, ricevette in eredità soltanto il suo “secondo miglior letto”, destinando alla figlia maggiore il suo ingente patrimonio.

Testamento solidale come atto d’amore

Ma per compiere un vero atto d’amore, non serve avere patrimoni di grande portata: tutti possono rimanere legati per sempre al destino e al futuro di un’altra persona, così come all’attività di un’organizzazione, grazie all’ultimo gesto di altruismo, il lascito solidale. Come testimoniano le associazioni del Comitato Testamento Solidale, sono soprattutto le migliaia di persone “comuni” che, optando per questa scelta, hanno fatto e continuano a fare la differenza. “Essere generosi non è una questione di tasche ma di cuore, dice un vecchio adagio. Saggezza popolare che si addice perfettamente al lascito solidale. – spiega Rossano Bartoli portavoce del Comitato Testamento Solidale e presidente della Lega del Filo d’Oro – In base a un’indagine Gfk Eurisko, sappiamo che circa la metà dei lasciti è sotto i 20 mila euro, un quarto ammonta a una cifra tra 20 mila e 50 mila euro e il restante quarto supera i 50 mila euro. Il bello, in una fase storica così complessa e difficile, è che la pandemia da Covid-19 ha in qualche modo accentuato questa predisposizione”.

 

Secondo la ricerca “Gli italiani e la solidarietà dopo il Coronavirus”, diffusa in occasione della VII Giornata Internazionale del Lascito Solidale (13 settembre 2020) e condotta a fine giugno 2020 da Walden Lab, tra gli over 50, l’11% dichiara di aver pensato a un lascito solidale in seguito all’emergenza Covid-19; 2 su 10 hanno fatto o sono propensi a fare un lascito solidale in favore di un’organizzazione non profit, un totale di circa 5 milioni e mezzo di persone: quasi il triplo rispetto al 2013. Il Comitato Testamento Solidale, nato nel 2013 proprio per diffondere la cultura del lascito solidale in Italia, è stato fra gli artefici di un cambiamento che, secondo gli esperti, proseguirà nei prossimi anni, assecondando e incoraggiando attraverso una costante opera di informazione e sensibilizzazione i profondi mutamenti sociali, economici, perfino psicologici che hanno investito negli ultimi anni il nostro Paese e si sono accentuati dopo lo scoppio della pandemia a inizio 2020.

 

 

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