Musica

Alessandro Zavatti racconta il suo grido rock – L’intervista

“Si tratta di uno sfogo allo stato puro, di un grido d’aiuto. E’ un brano spietato, e spero che il sound costruitogli attorno ne rispecchi l’animo. Questa è con ogni probabilità la canzone più personale che abbia mai scritto”, così l’artista descrive il proprio brano.

4 Marzo 2025

Fuori dal 21 febbraio “Fantasma” è il nuovo singolo di Alessandro Zavatti. Il brano è estratto dal disco “Ogni Giorno” che uscirà a maggio. Ha un carattere rock e un cantato che mescola influenze urban ed indie. Attuale, originale e accattivante così si potrebbe descrivere il nuovo brano di Alessandro Zavatti. Un pezzo che sa entrarti dentro a suon di chitarra. “Fantasma” è anche un grido di aiuto. Un brano che affronta il tema della depressione. Quel tarlo che ti entra in testa e che non riesci a mandare via. Quelle sensazioni che ti avvolgono e che ti fanno sentire in prigione. Il rock di Alessandro enfatizza e risalta tutte queste emozioni. Le tira fuori, le urla al mondo sperando che qualcuno possa sentirlo. In questa intervista il cantautore si racconta.

Chi o cosa è il fantasma a cui il titolo del brano fa riferimento?

Il Fantasma rappresenta la Depressione.Quella reale, clinica, e veramente debilitante.

Quali influenze musicali confluiscono nel singolo?

Il sound del brano consiste in una fusione fra i miei generi preferiti: Il rock, la tipica melodia pop nel ritornello, ed echi di hip hop che caratterizzano le strofe.

Hai scelto di affrontare un tema molto delicato, cosa ti ha spinto a questo?

Raccontare una parte così profonda ed intima di me, scavando fino in fondo nell’animo, non è stato facile. Avevo l’esigenza di sfogare tutto dentro una canzone e così è stato, e di questo ne sono felice.

Cosa rappresenta per te la musica?

La Musica per me è un salvagente. Il rifugio a cui mi aggrappo quando mi sento oppresso e tutto perde di significato.  Tra i tanti suoi benefici ha la capacità di trasportarti ed evadere dal presente e dal quotidiano per portarci da qualche altra parte.

In che modo “Fantasma” segna l’inizio di una nuova fase del tuo percorso artistico?

Penso di aver raggiunto una consapevolezza maggiore rispetto al passato di quello che voglio comunicare, ed il modo in cui ho intenzione di farlo. I numeri ed i risultati non mi interessano, io mi concentro sul dare il massimo nelle canzoni.

Pensi che  la musica possa aiutare chi si trova in una condizione di sofferenza come quella che descrivi nel brano?

Io credo proprio di sì. Con me è successo molte volte.

 Lo hai definito ‘un brano spietato’, perchè?

L’ho definito spietato perché è una dichiarazione forte e glaciale: non c’è speranza, “non guardo più avanti”. E la speranza è tutto ciò che ci tiene in vita e fa brillare i nostri occhi. In quel momento lì l’avevo smarrita.

 

Commenti

Devi fare login per commentare

Accedi

Gli Stati Generali è un progetto di giornalismo partecipativo

Vuoi collaborare ?

Newsletter

Ti sei registrato con successo alla newsletter de Gli Stati Generali, controlla la tua mail per completare la registrazione.