Africa
Immigrazione clandestina: una sfida mediterranea
La lotta all’immigrazione clandestina e al traffico di esseri umani non è solo una responsabilità regionale, ma è un tema che richiede una cooperazione internazionale solidale e condivisa.
23 Gennaio 2025
Nel corso del 2024, il Marocco ha intensificato i suoi sforzi per combattere l’immigrazione irregolare, interrompendo oltre 78.600 tentativi di emigrazione clandestina. Questi risultati sono stati raggiunti grazie a un sistema avanzato di sorveglianza delle frontiere e delle coste, dimostrando la resilienza delle sue infrastrutture e il suo impegno costante.
L’anno appena trascorso ha visto il Regno confrontarsi con una pressione migratoria crescente in un contesto regionale instabile, caratterizzato da numerose sfide e minacce. Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Interno, il 58% dei migranti irregolari proveniva dai Paesi dell’Africa occidentale, il 12% dai Paesi del Maghreb e il 9% dall’Africa orientale e centrale. Questi flussi migratori riflettono una complessità che richiede risposte articolate.
Un punto cruciale nella lotta all’immigrazione clandestina è stato lo smantellamento di 332 reti di trafficanti, che dimostra come queste organizzazioni criminali continuino ad adattarsi ea rafforzare le proprie operazioni. In particolare, il Marocco ha intrapreso 14 tentativi di assalto verso le enclave spagnole di Ceuta e Melilla, coinvolgendo più di 4.290 migranti. Parallelamente, 18.645 persone sono state salvate in mare, ricevendo assistenza medica, supporto logistico e guida, in linea con l’approccio umanitario che caratterizza la gestione marocchina delle frontiere.
Inoltre, circa 6.135 migranti irregolari hanno beneficiato di programmi di rimpatrio volontario nei loro Paesi di origine, realizzati in stretta collaborazione con le rappresentanze diplomatiche. Questi programmi si inseriscono nell’ambito della Strategia Nazionale per l’Immigrazione e l’Asilo (SNIA), che riflette l’impegno del Marocco per un approccio umano.
La lotta all’immigrazione clandestina e al traffico di esseri umani non è solo una responsabilità regionale, ma è un tema che richiede una cooperazione internazionale solidale e condivisa. In questo contesto, il partenariato tra il Marocco e l’Europa rappresenta un modello virtuoso. L’impegno congiunto nella gestione delle frontiere, nel contrasto alle reti di trafficanti e nella promozione di alternative legali e sicure per i migranti può costituire.
Il Marocco, come paese di transito, dimostra che una collaborazione basata su fiducia reciproca, solidarietà e responsabilità condivisa è il cammino più sicuro per affrontare le sfide della migrazione. Investire in programmi di sviluppo sostenibile nei paesi d’origine e migliorare le opportunità economiche locali può ridurre le spinte migratorie e, allo stesso tempo, garantire una gestione più efficace e umana.
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