
Giornalismo
Di menzogna in menzogna, senza più bisogno di verità
Dalla fake news di Trump su Gaza trasformata in un resort, alle bufale sugli immigrati, fino alla menzogna delle armi in Iraq che ha causato migliaia di morti.
Il presidente Trump, compiaciuto, condivide il video di Gaza trasformata in un resort di lusso. Una gigantesca statua dorata di sé stesso domina il paesaggio, mentre grattacieli e piscine sostituiscono le macerie. Il video è una parodia. Ci caschiamo tutti. A lui non importa. Lo rilancia, senza smentite, quasi con orgoglio. La satira diventa propaganda, il ridicolo si fa serio. Il messaggio che passa è chiaro: il sogno di Gaza firmato Trump è una promessa elettorale, non una burla.
C’è qualcosa di tragicamente perfetto in questa storia. Un falso che diventa vero non perché lo sia, ma perché qualcuno decide che lo sia. Ed è proprio questo il punto: la verità non esiste più, esiste solo ciò che siamo disposti a credere.
Nel 2003 un’altra menzogna fece il giro del mondo. Le armi di distruzione di massa in Iraq. Gli americani dissero di averle individuate. Mostravano prove, foto satellitari, testimonianze. Il mondo si convinse. Saddam Hussein era una minaccia, bisognava fermarlo. Così iniziò una guerra.
Dopo l’invasione, le armi non si trovarono mai. Non c’era niente, non c’era mai stato niente. Ma nel frattempo l’Iraq diventò un cumulo di macerie, centinaia di migliaia di persone morirono per una menzogna. Nessuno pagò mai per quella bugia. Gli artefici della guerra, che oggi si presentano come statisti, si limitarono a qualche frase di circostanza: “Abbiamo commesso un errore”.
Un errore che ha seppellito un paese intero.
In Italia, il falso listino prezzi dei migranti è un evergreen. Cifre assurde, bonus fittizi, privilegi inesistenti. “Prendono 35 euro al giorno”, dicono. “Hanno l’albergo gratis”. E il popolo si infuria.
Il meme gira, diventa verità. Nessuno si ferma a controllare, nessuno chiede prove. Perché il problema è che la bugia è credibile, mentre la smentita è solo noiosa. E così la bufala non muore mai. Torna, si rigenera, viene rilanciata a ogni tornata elettorale.
Perché la menzogna è utile, la verità no.
La menzogna corre, la verità arranca. La prima è rapida, efficace, utile per qualcuno. La seconda arriva sempre dopo, quando non serve più a nessuno
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