Teatro
Biennale Danza, Leone d’Oro alla coreografa Twyla Tharp
VENEZIA _ E’ Twyla Tharp, la grande e popolare danzatrice e coreografa americana, celebre per il suo stile innovativo, il Leone d’Oro della Biennale Danza 2025. 83 anni, nata a Portland, fondatrice dell’omonima compagnia, iscritta al Barnard College di New York, formatasi all’American Theatre School, frequenta le lezioni di grandi coreografi come Martha Graham e Merce Cunningham. Nel 1963 approda alla Paul Taylor Dance Company e appena due anni dopo dà vita alla propria compagnia. “Tank Dive” è la sua prima coreografia (1965) presentata all’Hunter College. Da allora inizia un cammino creativo originale allestendo numerosi pezzi molto anticonformisti ma sempre con danza e movimento molto rigorosi, Saranno coreografie come “The Fugue” “Baker’s Dozen” e altri creati negli anni Settanta a segnalarla come una delle coreografe più sperimentali e allo stesso tempo popolari. Nel 1973 firma “Douce Coupe” per il Joffrey Ballet di Chicago con le musiche dei Beach Boys, diventato in seguito un classico dell’incontro tra balletto e modern dance (ed ancora viene rappresentatoa teatro). Altro esempio di “crossover” di successo – da diverse parti considerata il top- la coreografia di “Push Comes to shove” danzato da Mikhail Baryshnikov. Nel 1988 scioglie la sua compagnia ed entra a afr parte dell’American Ballet Theatre dove rimarrà fino al 1990.
Approda per la prima volta a Broadway nel 1980 con “When we were very young”, cui è seguita la collaborazione con David Byrne in “The Catherine Wheel” al Winter Garden Theatre. “Movin’ Out” è il suo primo musical con la colonna sonora composta da Billy Joel: 2001 a Chicago. L’anno dopo, 2002, il debutto a Broadway con oltre un migliaio di repliche. Twyla Tharp ha composto coreografie per il Paris Opera Ballet, il Roval Ballet, New York City Ballet, American Ballet Theatre, Hubbard Street Dance e Martha Graham Dance Company e molti altri ancora. Nel cinema, ha collaborato con il regista Milos Forman in “Hair”, “Ragtime” e “Amadeus”. Twyla Tharp ha scritto anche diversi libri legati alla sua attività di coreografa. Nel 1992 è uscita la sua autobiografia “Push Comes To Shove”, a cui sono seguiti “The Creative Habit: Learn It And Use It For Life” e “The Collaborative Habit: Life Lessons For Working Together”. Nel 2019 è stato
pubblicato il suo quarto libro “Keep It Moving: Lessons For The Rest Of Your Life”. Nella sua arte, unica e originale, non ha esitato a rivisitare stili differenti – dal classico al postmodern- proponendo ogni volta soluzioni fresche e originali.
Così ha scritto l’attuale direttore del settore Danza della Biennale, il coreografo inglese Wayne Mc Gregor, nelle motivazioni del premio: “Twyla Tharp è a dir poco un fenomeno. I suoi contributi rivoluzionari all’ecologia della danza mondiale non hanno eguali, grazie a un lavoro che combina rigore e gioco, disciplina classica e tecnica del balletto con danza moderna e movimenti naturali, per coreografie radicalmente innovative destinate sia al teatro che al cinema. Twyla Tharp è una delle più importanti coreografe esistenti”.
Ora questo riconoscimento della Biennale coincide con un importante evento nella storia artistica della coreografa americana. Ricade infatti nel momento in cui Twyla Tharp celebra i suoi 60 anni di creazione di opere straordinariamente originali e difficilmente catalogabili con un grande tour e la prima sulla costa occidentale, nella prestigiosa Zellerbach Hall di Berkeley di “Slacktide”, che segna una nuova collaborazione con il compositore Philip Glass, la prima partnership in quasi quaranta anni. Eseguita dal vivo dall’ensemble Third Coast Percussion di Chicago, vincitore di un Grammy, la partitura si basa sull’opera “Aguas da Amazonia” di Glass del 1993-99 e riflette sulla crisi del cambiamento climatico. La Tharp ripropone anche “Diabelli”, il suo trionfo del 1998 che sfida 11 danzatori e un pianista a incarnare le infinite e inventive “Variazioni Diabelli” di Beethoven eseguite dal vivo dal pianista Vladimir Rumyantsev. Twyla Tharp ha coreografato più di 160 opere: 129 coreografie, 12 speciali televisivi, 6 film a Hollywood, 4 balletti completi, 4 musical a Broadway e 2 lavori di pattinaggio artistico. Ha ricevuto un Tony Award, due Emmy Awards, diciannove dottorati honoris causa, il Vietnam Veterans of America President’s Award, la 2004 National Medal of the Arts, il Jerome Robbins Prize del 2008 e il Kennedy Center Honor del 2008.
La Biennale 2025 ha poi deciso di consegnare il Leone d’Argento alla performer, autrice e regista brasiliana Carolina Bianchi, che mette al centro dei suoi lavori l’esperienza radicale del corpo. L’artista sudamericana si è laureata alla Escola de Arte Dramática dell’Università di San Paolo, dove ha vissuto per quindici anni. In questo periodo ha lavorato come attrice, regista, drammaturga, scrittrice e ha condiviso la sua ricerca sulle pratiche teatrali e performative con giovani artisti attraverso laboratori. Protagonista della scena indipendente brasiliana, per molti anni Carolina e la sua compagnia hanno operato senza sovvenzioni, cosa che ha avuto un impatto sulle sue creazioni.
Carolina Bianchi ha sviluppato a San Paolo un linguaggio teatrale originale, lavorando in gruppo con artisti provenienti da diverse discipline: dalla danza al teatro, dal video alla musica. Alcuni di loro sono diventati collaboratori di lunga data e ancora oggi fanno parte della compagnia Cara de Cavalo, che la Bianchi dirige dal 2015 e con cui ha recentemente creato trilogia “Cadela Força” (2022-27), “O Tremor Magnífico” (2020), “Lobo” (2018) e “Mata-me de Prazer“ 2016).
Nel 2020 Carolina Bianchi si è trasferita ad Amsterdam per studiare teatro al Das Arts. E’ in questo periodo che sviluppa il progetto a lungo termine “Cadela Força” trilogia che esamina la violenza sessuale (in particolare lo stupro) e la storia dell’arte. Dopo la laurea nel 2022, ha continuato a lavorare al primo capitolo della trilogia,”La sposa e Buonanotte Cenerentola”, insieme al suo collettivo, fino al debutto al Festival d’Avignone 2023. “La sposa e Buonanotte Cenerentola” è stato presentato nei principali festival e palcoscenici europei, ricevendo una calorosa accoglienza da parte del pubblico e della critica. Lo spettacolo è stato, inoltre, premiato come “migliore debutto internazionale” della stagione 2023/24 in Francia da Le Prix du Syndicat de la Critique. Il testo “La sposa e Buonanotte Cenerentola”è stato pubblicato dall’editore francese Les Solitaires Intempestifs nel 2024.
I Leoni, approvati dal Consiglio di amministrazione della Biennale di Venezia su proposta del direttore artistico Wayne McGregor, verranno consegnati nel corso del 19. Festival Internazionale di Danza Contemporanea, che si svolgerà a Venezia dal 17 luglio al 2 agosto 2025.
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