Scuola
La Scuola, baluardo della Democrazia
Con questo post mi rivolgo a tutti gli Italiani, ma in particolare al mondo della scuola, ai colleghi e agli studenti.
Vorrei augurarvi una buona domenica, ma oggi purtroppo è una giornata inquietante: quello che è successo ieri alla sede della CGIL mi desta moltissima preoccupazione per la tenuta democratica del nostro Paese.
Mi vengono in mentre altre date buie che la mia generazione ha conosciuto, ad esempio il 12 dicembre del 1969, il 28 maggio del 1974, il 18 aprile del 1978, il 2 agosto del 1980.
In tutti quei momenti gli italiani onesti ed antifascisti furono capaci di mobilitarsi e gridare un fermo NO a chi voleva far piombare nel buio il nostro paese, sia che si trattasse di fascisti sia che si trattasse di brigatisti. Le strade e le piazze si riempirono di gente comune, e fra esse tantissimi erano gli studenti e gli insegnanti, che manifestarono: il mondo della Scuola sapeva chiaramente cosa si doveva fare di fronte agli attacchi portati al cuore della nostra democrazia. Ricordo i leader politici di allora, democristiani, socialisti, comunisti, liberali, repubblicani, che pur avendo idee diverse su come governare l’Italia, seppero tutti fare da scudo e difendere la nostra libertà.
Il fatto di ieri, per certi versi, ricorda quei tempi, anche se, per altri, è ancora più preoccupante, perché viene ad innestarsi in un periodo di tensioni sociali che stanno compromettendo la tenuta democratica del nostro Paese. Quello che è successo mi ricorda ancor più un periodo nefasto per la nostra storia, il biennio 1921-1922, quando venivano attaccate le sedi di sindacati e giornali.
La cosa che più mi preoccupa è il silenzio della scuola, in particolare degli studenti, che sembrano i grandi assenti, anche quando è in gioco il futuro del Paese in cui dovranno vivere.
Cari ragazzi, ma veramente pensate che vivere in uno stato come sono oggi la Turchia, la Polonia, l’Ungheria, sia veramente meglio? Credete veramente che “far finta di niente tanto non vi riguarda” sia la cosa migliore che possiate fare? I diritti, le libertà, di cui oggi godete senza neanche rendervene conto, sono stati conquistati con la lotta e i sacrifici di tanti giovani prima di voi, e se non volete rischiare di dovere pagare un prezzo altissimo domani, per riconquistarli, allora cercate di difenderli oggi, quando è ancora possibile farlo. Parlatene nelle vostre classi, parlatene con i vostri docenti, pretendete di sapere e di essere aiutati a capire. E’ un vostro diritto, prima ancora che un vostro dovere.
E quanto a noi, cari colleghi insegnanti, mi auguro che questa occasione ci serva per capire quanto importanti siano i valori che i padri costituenti hanno scritto nella nostra Costituzione, frutto della guerra di liberazione contro il nazifascismo, e quanto oggi più che mai sia necessario saperli difendere dal ritorno di idee violente e antidemocratiche, anche intervenendo, ovviamente nel rispetto del pluralismo e della correttezza deontologica, come educatori, assumendoci le responsabilità che ci derivano dall’essere tutti docenti della scuola della Repubblica. Quando si parla di “educazione civica” non si parla di “sesso degli angeli”, ma di cose concrete, attuali, e occorre fare ciascuno la propria parte. Parliamone in classe, altrimenti non lamentiamoci di essere considerati un branco di inutili ripetitori di libri che possono essere sostituiti da un video di Youtube. Essere insegnanti significa innanzitutto saper parlare ai giovani, essere loro maestri di vita, proprio quello che nessun video né nessuna piattaforma didattica potrà essere.
Vi lascio due link, uno di documentazione sui fatti di ieri ed uno di riflessione storica:
Cronaca del Sole24 Ore sui fatti del 9 ottobre 21 (Attacco fascista alla sede della CGIL)
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