Gli scioperi della scuola sempre di venerdì?

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4 Novembre 2016

Come ogni anno, in autunno, si intensificano gli scioperi, in particolare quelli della scuola. Ogni anno le motivazioni sono diverse, ma in genere sono legate alle riforme della scuola che si sono accavallate negli ultimi anni.

 

Tuttavia, agli scioperi, in particolare a quelli organizzati dagli studenti, difficilmente segue una reazione governativa. In parte le ragioni dipendono dalla mancanza di obiettivi chiari da parte dei movimenti studenteschi. In parte, dalla mancanza di una strategia credibile. Un motivo alla base della scarsa credibilità delle manifestazioni è il fatto che gli scioperi avvengono quasi sempre di venerdì. Da un lato, scioperare di venerdì favorisce la partecipazione allo sciopero, aumentando il potere di negoziazione dei sindacati e dei movimenti studenteschi. Dall’altro lato, diminuisce la loro credibilità, perché persiste nell’opinione pubblica il dubbio che una parte degli aderenti partecipi allo sciopero solo per avere un week-end più lungo, che cominci dal venerdì.

 

I grafici in basso mostrano la sistematicità di questo fenomeno. Le linee verdi rappresentano la ricorrenza dei termini “sciopero scuola” secondo Google Trends (un servizio offerto da Google che monitora il traffico internet su un determinato argomento) nell’autunno del 2014 e del 2015 (i risultati non cambiano considerando altri anni). I picchi presenti nel grafico sono sempre di giovedì, il giorno prima dello sciopero, quando i promotori e i media diffondono la notizia. La relazione tra i termini “sciopero scuola” e la cadenza degli stessi di giovedì è così evidente da non richiedere sofisticate analisi statistiche (l’unica eccezione è quella di un picco di domenica per uno sciopero organizzato il lunedì successivo).

 

Viviamo in un periodo di scarsa fiducia verso le istituzioni: i sindacati e le associazioni studentesche dovrebbero considerare seriamente i benefici di una maggiore adesione rispetto ai costi in termini di credibilità che pagano organizzando gli scioperi sistematicamente di venerdì.

 

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ricorrenza dei termini “sciopero scuola” secondo Google Trends , Autunno 2014

 

ricorrenza dei termini “sciopero scuola” secondo Google Trends , Autunno 2015

ricorrenza dei termini “sciopero scuola” secondo Google Trends , Autunno 2015

 

 

TAG: sciopero, scuola, sindacati, studenti
CAT: scuola, Sindacati

2 Commenti

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  1. francesco-cappello 8 anni fa

    Sarei attento a misurare la esiguità della reazione di tutti i soggetti più direttamente interessati al destino della scuola pubblica a fronte dello smantellamento di un servizio pubblico strategico.
    Ecco l’ultima trovata http://it.blastingnews.com/lavoro/2016/11/giannini-arriva-il-decreto-scuola-breve-4-anni-per-100-superiori-novita-dal-2017-001232877.html

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  2. gius-mes 8 anni fa

    Sono d’accordo che la scuola è un servizio pubblico “strategico” ma proprio per questo si dovrebbero adottare politiche di indirizzo e gestione più efficaci, lo sblocco degli scatti o gli aumenti paventati non servono a nulla se non ci sarà una vera visione di cambiamento. Purtroppo i soggetti (sindacati e governo) che dovrebbero fare la “modernizzazione” in realtà stanno facendo una battaglia di retroguardia, delegittimandosi a vicenda. Il risultato? una scuola da paese sottosviluppato o tra gli ultimi dei sviluppati. Quindi i test parametrici sulle scuole e università che certificano le nostre incapacità, al di là della retorica del valore della scuola Italiana portano il Sistema ad operazioni di “minor danno” visto il dilagare dei giovani che non studiano e non lavorano NET, come l’abbreviazione dei corsi di studio, o le scuole fatte in famiglia come indicato in un interessante articolo dell’Espresso di domenica scorsa.

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